«Affermo che durante la guerra si sono resi colpevoli di tradimento contro l’umanità, tutti quegli intellettuali che non si siano rivoltati contro la propria patria, quando quest’ultima era in guerra, servendosi di tutti gli strumenti di cui un intellettuale dispone. Affermo che lo spettacolo offerto dai cantori della guerra e dai leccapiedi del mio stesso paese belligerante recandosi, a guerra finita, nel paese nemico per tendere alle popolazioni una mano insozzata dal contributo dei loro scritti allo spargimento di sangue, nonché l’improvviso cambiamento che li porta a fraternizzare con i popoli, è ben più ignominioso della loro attività durante la guerra, che tanto vorrebbero rinnegare.»
Karl Kraus
“Gli ultimi giorni dell’umanità”
Adelphi, 1996
Archivio per Follia
L’APOCALISSE GIOIOSA
Posted in Kulturkampf, Risiko! with tags Europa, Follia, Guerra, Karl Kraus, Liberthalia, Media, NATO, Pennivendoli, Russia, Sonnambuli, Ucraina, UE, USA on 27 aprile 2022 by SendivogiusINSANITAS
Posted in Kulturkampf, Muro del Pianto, Roma mon amour with tags Cialtronismo, Complottismo, Costume, Delirio, Enrico Michetti, Follia, Francesca Benevento, Italia, Liberthalia, M5S, Massimiliano Quaresima, MoVimento 5 stelle, MoVimento Cinque Stelle, No-Vax, Paranoia, Politica, Roma, Vaccini on 11 settembre 2021 by Sendivogius
In periodo elettorale, tutto fa brodo nel gran bollito con fritto misto della politica pecoreccia, specialmente al tempo del gentismo di massa, stratificato su cialtroneria diffusa.
Se nell’accogliente vasca del grillismo era percolato praticamente tutto ciò che schiumava ai margini più estremi della Πολιτεία, pescando a strascico tra casi clinici in fuga dai centri di igiene mentale e disadattati vari del fancazzismo militante, e che solo il V@te® di Bibbona poteva scambiare per “società civile”, non si capisce perché uno dovrebbe essere tanto più imbecille dal raccattarsi proprio quegli stessi scarti, sversati fuori dal vascone del grillismo convertito al poltronismo istituzionale, con tanto di guardaroba griffato.
Ora, che il radiotribuno Enrico Michetti, aspirante sindaco capitolino, non fosse esattamente un fulmine di guerra lo si era capito da un pezzo… insomma parliamo di uno la cui visione della città non va oltre i fondali di cartapesta di Cinecittà ed i fasti imperiali di una Roma da operetta, con tutto il ciarpame nostalgico di contorno e le farse dell’antico minchione romano travestito da centurione con la spada di cartone: roba da corsa con le bighe e toga party.
Tuttavia, ci si chiede chi mai tra i suoi ventriloqui (certo per sputtanarlo meglio) abbia avuto la geniale idea di inzeppare nella sua personale lista civica (un “valore aggiunto”!), pur tra i tanti personaggetti messi a far volume nel mazzo,
fenomeni dalla caratura di una Francesca Benevento, transfuga grulloide, già consigliera M5S nel XII Municipio di Roma, in quel di Monteverde che si è rivelato il più immaginifico concentrato No-Vax in quota Cinque Stelle. Si tratta della stessa circoscrizione municipale, che pure aveva regalato alle cronache un’altra formidabile spalla comica come Massimiliano Quaresima: lo stesso che proprio con la consigliera Benevento ha condiviso, battaglie, ispirazione, e militanza (psichiatrica), nonché il disagio psichico, insieme alla diffusione esponenziale di stronzate in libertà…
«Ho parlato con molti biologi, c’è un incremento esponenziale dell’omosessualità a partire anche da persone molto giovani, quasi da bambini, da adolescenti, e questo diciamo, è stato spiegato da questi biologici, che potrebbe essere legato alla vaccinazione. Nei vaccini infatti ci sono le cellule di feti abortiti diploidi femminili che modificano le informazioni, entrano poi nel corpo di questi bambini che così si trasformano.»
Massimiliano Quaresima
(06/08/2021)
Quindi sappiate che oltre a favorire l’insorgenza dell’autismo, i vaccini vi fanno diventare pure froci! In proposito, Quaresima ama definire i suoi deliri allucinatori, come “il legittimo esercizio di una critica politica basata su argomentazioni criticabili, ma di natura storica e scientifica”; giusto ad aggravare lo stato clinico. Permane invece il mistero circa i fantomatici “biologi”, col quale il fisioterapista esperto di scienza vaccinale avrebbe parlato.
Circa la prevenzione invece,
“Le mascherine sono inutili, lo dice anche uno scienziato, perché è come far passare il virus da un cancello. E poi c’è un altro problema di salute, con le mascherine respiriamo la nostra anidride carbonica. La prevenzione è prendere il sole e stimolare il corpo con la vitamina D, ricorrendo ad un‘alimentazione sana, per ricostruire la flora intestinale”.
Tutti e due (Quaresima e Benevento) stanno lì a fare il paio all’insuperabile Davide Barillari, crociato della “battaglia anti-vaccinale”, il milanese trapiantato a Roma e candidato nel 2018 dal MoVimento addirittura alla presidenza della Regione Lazio, in un condensato di cospirazionismo paranoide che ha contraddistinto fin da subito le avanguardie di quelle formidabili legioni di imbecilli, arruolati nel grillismo militante della prima ondata.
Per sapere chi fosse Francesca Benevento, e quale straordinario valore aggiunto costituisse col suo insuperato talento, non era necessario leggere la cartella clinica del più vicino dipartimento di salute mentale, bastava semplicemente sfogliare la cronaca locale, le pagine facebook dell’invasata, o meglio ancora ascoltare le risate con le pernacchie che l’accompagnano lungo tutta la Gianicolense.
«I vaccini mRna, messaggeri e codificanti per il Dna, modificato la firma del Creatore e, attraverso questa manipolazione, formano una nuova specie di umani: impuri e schiavi.
Il Covid è stato creato per arrivare a comandare l’uomo dall’interno, con un cerottino che inietterà i quantum dots, attraverso cui le persone saranno interconnesse con la rete. Sì, proprio come un elettrodomestico a distanza per essere telecomandati da un altro luogo.
Molti sostengono che i quantum dots siano già passati a iniettarli direttamente con il vaccino e con il tampone tramite microparticelle di grafene immesse nel nostro organismo. Questo perché il DNA non supporta l’impianto dei microchip, così il vaccino RNA effettua una mutazione genetica affinché il nostro corpo diventi da supporto per i quantum dots.»Francesca Benevento
(18/01/2021)
La Benevento è una che parla esattamente come magna: scambia Sulmona per “Surmona”, confonde la Sanofi Aventis con una fantomatica “Sanofia Ventis”. In bocca a lei Pasteur diventa “Paster”… distinguendosi subito per l’accuratezza delle sue elucubrazioni a mezzo F/B…
Laureata in architettura, Francesca Benevento è un’altra di quelle che ha studiato all’università di YouTube, dove stempiati geometri 60enni hanno ritrovato stabile occupazione, dopo aver ingerito la pillola rossa (più che altro un trip di acidi), e dall’alto della loro scienza rivelata vi spiegheranno i segreti occulti dell’universo, svelandovi tra le altre cose come la Terra sia piatta, di come Trump salverà il mondo dalla cospirazione satanica degli Illuminati e dei Savi di Sion, guidati Bill Gates, agente rettiliano sotto copertura. Invece l’invasione degli imbecilli è appena cominciata…
Il problema non risiede nel fatto che questi si buttino in politica, dove pure domina la cialtroneria. No, il problema è che ci siano politicanti tanto cialtroni da candidarli pure questi qui, pur di lucrare un pugno di voti in più, offrendo una sponda insperata alla follia convertita in strumento di potere.
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Il Mondo Nuovo
Posted in Masters of Universe with tags Disordine mentale, Distopie, Fedez, Follia, Gianroberto Casaleggio, Idioti, Liberthalia, M5S, Profezie, Rete, Società, Veni Vidi Web, Web on 23 dicembre 2015 by SendivogiusCon l’avvento del nuovo anno, per gli affezionati del genere, è tempo degli almanacchi con le previsioni dei prossimi futuri possibili.
Pertanto, non potevano assolutamente mancare le profezie di Gianroberto Casaleggio, l’emulo digitale del vecchio Frate Indovino in versione tecno-fantasy, rimasterizzato ai tempi del webbé, e oramai indistinguibile dalle parodie di Maurizio Crozza col suo Mago Belino.
È un ulteriore salto di qualità nel buio profondo di quel buco col nulla intorno che si fa chiamare MoVimento. Si passa così dalle quartine di Nostradamus, al quartino di vino (corretto con l’abbondante aggiunta di
allucinogeni) del Gianroberto settato in modalità veggente: la versione comica di Otelma. A riprova, se ancora ce ne fosse bisogno, che le droghe fanno male. E che l’abuso di psichedelici da solo non basta, per scimmiottare scrittori del calibro di Aldous Huxley o William Gibson.
Dopo le distopie apocalittiche di Gaia, e l’avvento di una merda globale iperconnessa con grovigli di spinotti infilati in ogni orifizio disponibile, che viene spacciata come il paradiso in terra per geek transumanisti, si sentiva davvero la necessità di sapere fin nei minimi dettagli come si
sarebbe evoluto e trasformato il mondo di domani. A questo provvede (e prevede) il più che dispensabile “Veni Vidi Web”, con le sue 75 paginette introdotte dalle pensose riflessioni di Fedez a segnare tutto lo spessore intellettuale della Setta del Grullo. Il testo apologetico, riservato ai discepoli di stretta osservanza, giunge provvidenziale a colmare la vostra curiosità, fugando definitivamente ogni dubbio. Sì, Gianroberto sta davvero fuori come un balcone!
Nata nelle intenzioni iniziali come uno scherzo…
“Il Milan, la società calcistica di Milano, vince campionato e Champions League tutti gli anni. Le poche edicole ancora aperte si sono trasformate in fumetterie e vendono solo albi di Tex.”
…l’ultima spremuta di meningi del mitico Casaleggio finisce inevitabilmente per prendersi sul serio, come sempre avviene quando si ha a che fare coi matti.
Non per niente. l’opera futuristica “descrive un mondo perfetto con gli occhi di oggi” per i Tomorrow People del mondo nuovo.
Ovverosia le solite stronzate eco-estremiste da Ivy Poison senza tette, sulla decrescita felice… il kilometraggio zero… gli orti di guerra… le immancabili biciclettine del cazzo e pure i monopattini… che ti fanno venire voglia di procurarti l’ultimissimo modello di Gepàrd e darsi alla caccia selvaggia degli ultimi rinoceronti bianchi, a bordo di un camion diesel con ciminiera a carbone e sedili in pelle di lince siberiana, mentre ti abbuffi con sushi di balena a merenda, fumando sigari Cohiba.
«Petrolio e carbone sono proibiti insieme alla circolazione di macchine private. I mezzi pubblici sono gratuiti. L’emissione di Co2 è punita con la reclusione fino a 30 anni. Taxi, tabaccai, macellerie e librerie sono scomparsi. La più grande impresa del mondo produce biciclette e monopattini. Le spiagge sono libere. I cacciatori fanno solo safari fotografici e ripongono nei nidi i piccoli caduti al suolo. Chi è sorpreso con un fucile è lasciato libero e nudo nei boschi e cacciato da personale specializzato con pallettoni di sale grezzo dall’alba al tramonto. In Spagna non si fanno più le corride. L’accesso alla banda ultra larga è un diritto universale e il telelavoro è diffuso ovunque.»
Soprattutto, è interessante approfondire la conoscenza di questo strano “mondo perfetto” fatto di punizioni corporali, incarcerazioni di massa e pene esemplari, dove la libertà di scelta non rientra nelle opzioni possibili, all’interno di un sostanziale sistema di divieti, castighi e gabbie per i prigionieri…
Si parte dai 30 anni di reclusione per accensione di marmitta ed uso (anche minimo) del riscaldamento in inverno; sarà proibito accendere anche un fuocherello nel camino, perché ovviamente tutti producono Co2.
Naturalmente, in caso di incriminazione, si è colpevoli fino a prova contraria e onde pervenire a più rapida condanna…
«Il numero degli avvocati è stato ridotto a un decimo e la macchina della giustizia ha ripreso finalmente a funzionare.»
Si farà prevenzione sanitaria con le diete alcaline e si curerà il cancro col bicarbonato di sodio. Per i casi meno gravi, si ricorrerà alle pozioni magiche. È lecito supporre che i vaccini verranno banditi e con esse le case farmaceutiche. A maggior ragione che non ci sarà più bisogno di medicinali. Perché nel magico mondo di Casaleggio…
«Molti ospedali hanno chiuso i battenti da quando sono diminuite le malattie ambientali.»
E perché nel frattempo la durata della vita media sarà crollata a 38 anni, peggio che nel medioevo, mentre miliardi di idioti esaltati creperanno anzitempo ad ogni raffreddore. E questo invece non potrà che essere un bene.
Presumibilmente, migliorerà anche la dieta; ci si nutrirà di bacche e ortaggi, ruminando tutto il giorno come mucche al pascolo, o raspando patate nei vasi sul terrazzo di casa. Perché nel frattempo, dopo la messa al bando delle macellerie…
«Gli ipermercati sono stati rasi al suolo ovunque. I beni alimentari prodotti e consumati a chilometro zero sono defiscalizzati.»
È probabile che per non morire di fame si ricorrerà al cannibalismo, ma questo l’opuscolo non lo dice.
«Le imprese di costruzione sono state riconvertite in imprese di decostruzione. Distruggono edifici e infrastrutture inutili. La decostruzione è diventata in pochi anni uno dei principali business del pianeta insieme alle opere di bonifica.»
Sarebbe curioso sapere chi decide l’utilità o meno di un edificio… Nel frattempo l’umanità sarà regredita allo stato ferino, tornando a vivere nelle foreste o nelle caverne.
Nelle bozze iniziali era prevista anche la chiusura dei parrucchieri, perché uomini e donne devono portare “capelli lunghi e disordinati”, ad immagine e somiglianza del profeta.
Non mancano altri spunti comici, come la sostituzione delle statue di Giuseppe Garibaldi con quelle di Ghandi… ma nella bozza originaria erano previste statue equestri di Gengis Khan (!). Praticamente la stessa persona.
Assai interessante è inoltre la chiusura delle edicole e soprattutto delle librerie. Infatti non è un caso che simile monnezza circoli prevalentemente in formato e-book…
In questa distopia primitivista dai contorni totalitari, il dissenso non è ovviamente una opzione contemplata e per i refrattari sono previsti centri di rieducazione forzata:
«Chi si sottrae è rieducato alla comprensione della vita in appositi centri yoga»
Che nelle intenzioni della bozza originaria avrebbero dovuto essere “gestiti da neo-maoisti”. Ne consegue che i meravigliosi Laogai devono rappresentare una sorta di modello ideale.
Non mancano altre minchiatine new-age come il “concetto di energia etica” (?!?) da insegnare fin dalle elementari, insieme all’istituzione dei “ministeri della Pace, della Vita e della Giovinezza” e della “Giornata della Solidarietà, considerata la massima espressione dello Stato”.
Vi è poi l’esproprio (non esattamente ‘proletario’) e la redistribuzione delle ricchezze, a partire dai patrimoni superiori ai cinque milioni di euro. È legittimo sospettare che sia appena un centesimo sopra la base imponibile dichiarata dal “Casa”.
Se ne deduce che i fondi verranno utilizzati per pagare il mitico “reddito di cittadinanza” per un’economia in perdita, dove nessuno produce più nulla, regredita a forme di sussistenza su base agricola, con milioni di disoccupati impossibili da ricollocare visto che…
«Le multinazionali, dopo la Seconda Rivoluzione Americana [???], sono state dichiarate illegali in tutto il mondo e quindi sciolte: dalla Monsanto alla Nestlè alla McDonald. I lavori pesanti sono fatti dai robot e non nobilitano più l’uomo.»
Robot che si presuppone verranno assemblati artigianalmente nel garage di casa, visto che le multinazionali e le grandi imprese sono illegali. La produzione sarà probabilmente semiclandestina, considerando il rischio di sprigionare reazioni inquinanti tra una saldatura e l’altra, incorrendo in una condanna alla reclusione trentennale.
Fortunatamente, esiste il “telelavoro” e una connessione ci salverà.
Per quanto riguarda l’assistenza dei bambini e l’educazione delle giovani generazioni, ci pensa la “Comunità” che nelle sue forme ricorda molto l’Agoghé degli Spartani: “I bambini sono figli adottivi per legge della comunità dove nascono”. Tutte le organizzazioni, le forme di intermediazione, le associazioni sono abolite, mentre per i recidivi si configura il “reato di alto tradimento contro lo Stato”…
«Ognuno è responsabile verso sé stesso e la collettività senza deleghe o intermediazioni. Le decisioni pubbliche sono prese attraverso referendum e leggi di iniziativa popolare sia a livello locale che nazionale.»
Nel mondo di domani “la parola leader è diventata un insulto”.
Avremo infatti il non-leader con il non-partito (unico), regolato dal non-statuto, secondo la neo-lingua, che deciderà per tutti in una società che si prospetta come fintamente ‘anarchica’, ma dove “lo Stato” permane elevato ad entità onnipotente e pervasiva dal controllo assoluto. E siccome uno vale l’altro, in una struttura totalizzante dove le decisioni sono prese altrove e altre possibilità di scelta non sono previste:
«Nelle cariche politiche e istituzionali si alternano per un tempo limitato e per solo spirito civile, cittadini estratti a sorte.»
Che tanto non contano un cazzo!
Proprio come accade per i meet-up.
Insomma, la “Rete” come un’immensa gabbia dove vivere intrappolati all’ombra di un manipolatore occulto, che ne tesse le maglie e tira i fili. Bello! Non si potrebbe cercar di meglio, in quello che assomiglia al peggiore dei mondi possibili.
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La Notte del Califfo
Posted in Masters of Universe with tags Califfato, Daesh, Dawla al-Islamiya, Esteri, Follia, gold-standard, Hisbah, Iraq, Isil, ISIS, Italia, Levante, Liberthalia, Media, Medio Oriente, Sharia, Shirk, Siria, Società, stato islamico, Zaqat on 2 marzo 2015 by SendivogiusOgnuno ha le sue “perversioni”… Noi abbiamo un debole per tutte le sfumature del trash: ci ricorda quanto il mondo sia pieno di inquietanti minchioni e come questi siano ansiosi di “comunicare” con noi, nell’incontenibile bisogno di condividere con qualcuno la propria follia.
Potevamo pertanto esimerci dal procurarci l’ultima spremuta di meningi degli stupra-cammelli dell’ISIS, nel vano tentativo di dare una parvenza ‘culturale’ alle loro alienazioni psicotiche?!?
Fu così che gli psicopatici in ciabatte e sottana al seguito del califfo nero, nella disperata ricerca di una qualche legittimazione presso le comunità musulmane in Italia, che evidentemente se li filano poco e per niente, decisero di estendere la loro opera di proselitismo pure nella lingua di Dante, magnificando le rivoluzianarie conquiste sociali del Dawla al-Islamiya, il sedicente “stato islamico”, ovvero: “una realtà che ti vorrebbe comunicare” (!?). E lo fa con una serie di dispense approssimative (come il titolo scelto), a metà tra l’opuscoletto propagandistico di una qualche setta religiosa ed un ciclostilato prodotto in proprio, per la promozione del manicomio autogestito di Raqqa in Siria (Al-Sham), a corto di tecnici e personale esperto (di cui ha disperato bisogno) in grado di far funzionare una qualunque struttura mediamente civile.
Il testo è a cura di tal “fratello Mahdi” su un’idea probabilmente tutta sua, vista la grafica imbarazzante ed i contenuti elementari che non superano il quoziente intellettivo di un bambino di otto anni.
In pratica, si tratta di un micro-bignami in cui si cerca di illustrare al meglio il funzionamento del califfato, attraverso 64 paginette assai scarne dalla grafica asettica e anonima come una stanza per le lobotomie. Ma al di là delle intenzioni, quello che si evince tra le righe è che:
a) l’ISIS (o Daesh, o ad-Dawla, o ISIL, comunque lo si voglia chiamare) sta pesantemente sul cazzo alla stragrande maggioranza dei musulmani che abitano nelle regioni mesopotamiche.
b) Chiunque può, siano medici o ingegneri, se ne tengono rigorosamente alla larga o scappano via appena se ne presenta l’occasione.
E l’autore proprio non se ne capacità, chiedendosi chissà mai perché…
E per tutti coloro che non sono d’accordo…
In compenso, la premessa dell’opuscolo è quasi accattivante; nei suoi passaggi migliori, ad essere perfidi, ricorda le elucubrazioni del ‘grillino’ tipo, in stato di esaltazione mistica, mentre annuncia l’avvento del mondo nuovo all’ombra di Gaia.
«In questo testo ho riportato alcune parti delle riviste ufficiali dello Stato Islamico aggiungendo foto dei servizi da loro offerti ai cittadini, ampliando il tutto con alcune informazioni che ho raccolto comunicando con i Mujahidin stessi ed alcuni cittadini […] Allah ci ordina nel Suo Libro di verificare le notizie, e questo processo dev’esser effettuato anche se la notizia giungesse da un Musulmano credibile ed affidabile. Perfino i Sahaba (che Allah si compiaccia di loro) dovevano verificare le notizie che giungevano dai loro stessi compagni e quindi immaginiamoci come dovremmo adempiere a quest’obbligo!»
Il “cittadino informato” che disprezza i media e, appena gliene capitano qualcuno a tiro, decapita i giornalisti “servi del regime”. Insomma, è l’ennesima di un classico dell’informazione alternativa, confezionata in casa.
Perché, come dice il profeta Maometto, il dubbio e l’illazione in molti casi costituiscono peccato.
“Sappi che anche se le accuse infondate che hai ascoltato magari da qualche sapiente fossero vere, questo non ti permetterebbe di condannare i Mujahidin.”
Mahdi brother ci tiene a ribadire che il califfato è e deve a tutti gli effetti essere considerato uno ‘stato’, certificato a misura di sharia, proprio come doveva essere la prima comunità maomettana nel VII° secolo, ma con l’aggiunta del Kalashnikov e dello smartphone per poter postare in rete i filmini amatoriali, con le decapitazioni di Jihadi-John e l’orgia di mannaie brandite da troppe mani sottratte alla masturbazione compulsiva. Insh’allah.
Nella sua testolina bacata, Mahdi intuisce comunque che uno stato, per potersi definire tale, ha bisogno comunque di un minimo di struttura organizzata su base economica, che sappia garantire il mantenimento di una serie di servizi minimi. Ovviamente, nel caso del califfato, i risultati hanno effetti esilaranti…
Dunque, per quanto riguarda la moneta, il califfato prevede “il ritorno del Dinar e del sistema economico sulla metodologia profetica”. Il riferimento è all’antico denarius dell’Impero romano: per inciso era la moneta in vigore ai tempi di Maometto e che il profeta presumibilmente usava. Quindi è in linea coi dettami della sharia.
Con raro slancio rivoluzionario, all’insegna della più audace modernità,
«lo Stato Islamico si sta preparando per un ulteriore progresso in shaa Allah: verrà riadottato in maniera completa il sistema economico finanziario adoperato dai Califfi che ci sono stati precedentemente.»
Il valore della “nuova” moneta verrà basato sul gold-standard, che agli Isl’Amici sembra una novità rivoluzionaria. Ragionando per assurdo su una base di presunta normalità, sorvoliamo sul fatto di come un sedicente ‘stato’ che non produce ed esporta nulla pensa di gestire i deficit commerciali nella bilancia dei pagamenti, per giunta in un sistema di cambi fissi, contenendo le spinte deflattive senza incidere sui prezzi al consumo. Sorvoliamo soprattutto dove gli Isl’Amici pensino di procurarsi milioni di tonnellate dell’oro necessario per il conio delle monete e la creazione di una congrua riserva aurea. E per questo gli imperatori alteravano la quantità di fino presente nella moneta, determinandone la svalutazione.
Per gli Isl’amici del califfato l’introduzione del gold-standard è la soluzione definitiva all’inflazione, alla povertà, ed alle basse retribuzioni. In pratica, sono tutti i motivi per cui il sistema aureo è stato abbandonato senza troppi rimpianti.
Ma in fondo si tratta di un problema secondario, perché la stabilità fiscale (chiamiamola così) del Dawla al-Islamiya si fonda su due istituzioni fondamentali, ovviamente in conformità con la legge coranica: il saccheggio (Fay’) e la rapina (Ghanina), in aggiunta alle estorsioni ed ai sequestri di persona a scopo di riscatto.
Per fortuna, “tra i bottini di guerra dell’esercito dello Stato Islamico ci sono anche raffinerie di petrolio e centrali di gas”.
Con la scusa della raccolta della zaqat (l’elemosina), per l’approvvigionamento alimentare vengono invece imposte requisizioni forzate, con la raccolta di beni in natura.
«Come detto in precedenza, sono stati distribuiti in giro per i territori controllati dal Dawla al-Islamiya alcuni responsabili per la raccolta della Zaqat. I residenti, precedentemente informati del loro passaggio per la raccolta, pongono volontariamente davanti alle moschee dei villaggi i loro raccolti.»
È facile intuire quanto l’offerta sia “volontaria”…
E infatti, a scanso di equivoci, viene subito precisato:
“Questo tipo di dovere è fard ‘ayn, cioè obbligatorio su ogni singolo Musulmano maturo e sano”
Gente “matura e sana” che sembra uscita da una galleria lombrosiana
Nel complesso, grazie a questi sofisticati sistemi di finanziamento, l’ISIL può stipendiare le sue bande mercenarie di tagliagole, reclutate tra alienati falliti e psicopatici di tutto il mondo, e supportare alcuni servizi imprescindibili, a cura del “Comitato islamico” di Raqqa.
Per esempio c’è “l’Ufficio della Protezione del Consumatore”, per il controllo delle condizioni igieniche della conservazione degli alimenti: che costituisce davvero una novità assoluta che non ha eguali nel mondo civilizzato, che adesso guarda con invidia ad una così incredibile innovazione.
Non ci crederete, ma si tratta di un “ufficio che si occupa della protezione degli acquirenti, facciamo effettuare ispezioni dei beni che vengono venduti nei negozi, mercati e centri commerciali andando a risalire eventualmente a prodotti rovinati o non opportuni alla vendita”.
Operativo su un territorio grande grossomodo come la Gran Bretagna, per assolvere ai suoi compito, l’Ufficio può dispiegare un esercito di 12 (dodici!) ispettori, nei quali sono ovviamente compresi anche la “squadra medica” (si chiamerebbero ‘veterinari’, ma vabbé!) ed i telefonisti dell’ufficio reclami.
Invece, per il corretto funzionamento della macchina giudiziaria,
«lo Stato ha sempre dato il massimo per applicare la Legge di Allah sui territori da esso controllati; dal 2006 i Musulmani hanno assistito ai hudud (punizioni regolate dalla Shari’a) applicati nelle città dell’Iraq e in seguito nello Sham.»
Grazie all’istituzione di appositi tribunali religiosi, i fortunati
sudditi che hanno il privilegio di vivere “nei territori controllati dallo Sheykh Abu Bakr al-Baghdadi” possono godere di una giustizia rapida e certa, col solito corollario di esecuzioni medievali: lapidazione per le adultere; decapitazioni per gli apostati; crocifissioni, prigionieri di guerra bruciati vivi…
Soprattutto si segnala l’introduzione di un nuovo appassionante gioco: il lancio del ‘finocchio’ dalla torre. Un modo originale per giustiziare gli omosessuali. E finirli a sassate, se malauguratamente dovessero sopravvivere.
“Questa è la politica dello Stato Islamico: chiara e pulita in sha Allah”
Per la bisogna, sono stati istituiti “organi di polizia differenti per poter esercitare il potere esecutivo”.
Per esempio, c’è la “Shurtat murur, polizia organizzata per la gestione della circolazione del traffico”. ‘Azzo! Lo stato islamico ha inventato i vigili urbani! Ci brillano gli occhi, mentre vibriamo per cotanta emozione.
Soprattutto, ben più importante, c’è la Hisba:
“una tipologia di polizia Islamica atta ad ordinare il bene e proibire il male”
E, inshallah, di cosa si occupa esattamente la Hisba?
«Uno dei compiti più importanti della Hisba è quello di eliminare qualsiasi forma di Shirk dai territori controllati dallo Stato Islamico, in modo tale da rendere il culto solo ad Allah.
A questo scopo la Hisba procede a distruggere qualsiasi tempio o tomba in cui viene adorato qualcun altro all’infuori di Allah, informando prima i Musulmani sull’importanza di quest’obbligo Islamico e chiarendo il tutto con le prove contenute nel Corano e nella Sunna.»
La distruzione dei santuari religiosi, delle moschee sciite, delle chiese cristiane, di monumenti millenari, in aggiunta al rogo delle biblioteche ed alla devastazione delle opere d’arte, rientra per l’appunto nelle importanti mansioni di così rispettabile istituzione.
Perché come dice il saggio Ibn Qayyim al-Jawziyya:
“Non è lecito far rimanere i luoghi dello Shirk e degli idoli neanche per un solo giorno se si ha la possibilità di distruggerli.”
Tuttavia, la vera piaga che sembra affliggere i territori del califfo e che l’Hisbah è chiamata a combattere costantemente in realtà e la stregoneria (non è uno scherzo!):
«Tra le varie forme della Fitna che han danneggiato la Comunità Islamica vi è lo Sihr (magia), un grave pericolo per la Ummah che, per grazia di Allah, sta scomparendo gradualmente nei territori controllati dallo Stato Islamico.
Con il permesso di Allah, dopo aver investigato sul caso si risale al luogo dove sono state preparate o nascoste le opere del mago e si procede con il sequestro del materiale e con l’applicazione della Shari’a sul criminale.
In seguito all’investigazione e al giudizio del criminale vengono mostrati in pubblico i suoi misfatti e si citano le prove nella Sunna profetica per cui egli deve esser giustiziato.»
Ovviamente, per un così formidabile reato, la pena prevista è la morte per decapitazione.
Ma al contempo, tra un’esecuzione e l’altra, ci si preoccupa molto anche della salute dei propri cittadini, attraverso la persecuzione dello spaccio di “sostanze intossicanti” (tanto non ne hanno bisogno: sono già pazzi di loro) e la repressione del tabagismo.
«Lo Stato Islamico non si limita solamente a proibire e distruggere le sostanze intossicanti ma aiuta anche i suoi cittadini a capire che bisogna allontanarsi da ciò che Allah odia e avvicinarsi a ciò che Lo compiace. Per questo fine sono state create in giro per le città nell’Iraq e nel Levante delle graziose grafiche di propaganda contro tali sostanze.»
Sì, sono bellissime senza dubbio: solo un bimbo idrocefalo di due anni potrebbe far di meglio!
«Oltre ad ordinare il bene queste grafiche migliorano anche il look dei quartieri dando loro un aspetto puramente islamico.»
Perché il decoro è importante, meglio ancora se sharia-correct.
E l’autore ci tiene a ribadire il concetto:
«In questo testo è stato ripetuto decine di volte il termine “Stato” perché appunto ad-Dawla al-Islamiya è un vero e proprio stato per grazia di Allah, e uno stato necessita di infrastrutture efficienti al servizio dei suoi cittadini, così anche ad-Dawla al-Islamiya provvede a costruire, ristrutturare, pulire e anche abbellire le sue strade e generalmente i suoi quartieri.»
Il califfato provvede a pulire le strade e svuotare i bidoni dell’immondizia. Soprattutto provvede ad abbellire le città come pochi altri sanno fare…
«Passiamo in shaa Allah a vedere nel prossimo capitolo come ad-Dawla cura i suoi quartieri e le sue strade con fantastiche grafiche islamiche rispettanti i limiti definiti da Qur’an e Sunnah.»
E queste sono alcune delle “fantastiche grafiche islamiche”..!
Dite la verità: chi non vorrebbe avere simili capolavori dipinti sul muro di casa?!?
Nella monotonia del panorama urbano, certi originali tocchi di stile lasciano uno strano senso di non so che…
Ed in effetti il sovraffollamento delle carceri sembra essere l’ultimo dei problemi del califfato: un posto sicuro dove crescere i propri pargoli liberi e sani, al riparo dalle tentazioni, con una istruzione adeguata…
«Nel Dawla tutti ricevono istruzione, di tipo religioso o formativo per una professione, che sia il Musulmano giovane o meno giovane, maschio o femmina. È il primo stato veramente Islamico anche dal punto di vista dell’istruzione: ad-Dawla al-Islamiya ha modificato e ritoccato tutti i programmi delle varie scuole in modo che non venga insegnato nulla che vada contro i principi Islamici.»
Pertanto, è stato proibito l’insegnamento di materie inutili che traviano la mente dei giovani, come per esempio la filosofia, la musica, la storia dell’arte, il disegno, e gran parte delle materie umanistiche o altre cose abiette come la poesia, la sociologia, la psicologia, le scienze politiche.
Per quel che riguarda l’apprendimento delle materie scientifiche, circola una nuova teoria destinata a rivoluzionare la didattica: la terra è ferma e non gira attorno al sole.
In quanto alla libertà delle donne ed al rispetto della dignità femminile:
“La donna dal punto di vista islamico è considerata una regina, un gioiello da preservare”
Per questo viene seppellita viva sotto un sudario di stracci neri.
A vigilare sulla moralità dei costumi femminili, provvede la brigata al-Kansaa che gestisce tra l’altro i bordelli in cui vengono stuprate le prigioniere Yazide, a proposito di quella storia del “gioiello da preservare”.
In quanto allo spirito che pervade il nuovo “stato islamico” non ci sono dubbi:
«La strategia dello Sheykh Ibrahim al-Badri (Abu Bakr al-Baghdadi – che Allah lo protegga) è quella di pulire la Terra dai tiranni e la loro idolatria democratica, creare le fondamenta di uno stato e costruire la sua struttura, tutto ciò con il Corano che guida e la spada che supporta.»
Adesso ci sentiamo molto più tranquilli: le solite demo-plutocrazie giudaiche!
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La Supercazzola
Posted in Muro del Pianto with tags Affari costituzionali, Beppe Grillo, Delirio, Democrazia, Follia, Gad Lerner, Governabilità dal basso, Governo, Idioti, Italia, Legge elettorale, Liberthalia, M5S, Maggioritario, Matteo Renzi, Maurizio Fontana, Metodo d'Hondt, MoVimento 5 stelle, Nigel Farage, Parlamento, PD, Politica, Proporzionale, Sistemi elettorali, Spagna, Svizzera on 16 giugno 2014 by Sendivogius
Sbrinati di fresco dal surgelatore nel quale s’erano barricati in attesa di raggiungere il 100%, dopo essere rimasti scottati alle elezioni europee, gli adepti della Setta del Grullo si aprono al mondo, ansiosi più che mai di rivelare ai profani gli incredibili livelli di minchioneria raggiunti durante i mesi di clausura.
Costretti a pietire un nuovo incontro col disprezzatissimo Matteo Renzi (ma non era quello “debolissimo”, già morto, destinato alla “lupara bianca”..?!), per mostrare la loro ultima spremuta di reni nella riscrittura della legge elettorale, ricordano più che altro quei bambini che corrono ad esibire la cacchina appena fatta nel vasino, tanto ne sono orgogliosi.
Appurato che esistono concrete probabilità che una nuova legge elettorale si possa promulgare anche senza il loro inutile contributo, e che le maggioranze per cambiare la normativa all’occorrenza si trovano, gli ensiferi corrono ai ripari con una proposta da “condividere con la rete” (mica in Parlamento!). La bozza integrale la trovate QUI.
Vediamo dunque su che cosa dovrebbero ragionare Camere e Governo insieme, per restituire un po’ di visibilità a due vecchi fricchettoni in ansia da prestazione, abusivamente riciclatisi nel webbé…
Infatti, se sull’Italicum in lavorazione è stato detto tutto il (male) possibile, il Grillicum è ancora tutto da scoprire!
La proposta del MoVimento, pur “contestando il cattivo funzionamento dell’attuale sistema politico”, nella sua indubbia coerenza logica:
“potrà anche rappresentare la prova della sua effettiva realizzabilità in concreto. […] I risultati migliori sembrano potersi produrre con un sistema proporzionale fortemente corretto che combina alcune caratteristiche del modello spagnolo con altre del modello svizzero.”
E ovviamente è “in netto contrasto con tutte quelle delle altre forze
politiche”, come si conviene ai detentori della Verità suprema. Pertanto, preso atto degli aspetti fondamentali della legge elettorale, in formato Bignami, segue allucinato pippone sulla “governabilità dal basso” e sulla “omogeneità interna dei partiti e dei movimenti” a prova di eresie e ‘contaminazioni’.
“Il MoVimento si è posto il problema di dare al Paese una legge elettorale che favorisca la governabilità e non incentivi la frammentazione del sistema politico.”
Ovvero: introduzione del proporzionale puro, eliminazione di qualsiasi premio di maggioranza, assoluto divieto di costituire una qualunque forma di coalizione elettorale.
Eventuali limiti verranno ovviati dalla “possibilità per gli elettori di condizionare gli eletti durante il mandato parlamentare nonché di indirizzare le scelte politiche fondamentali attraverso il Parlamento.
[…] Un Parlamento rappresentativo e responsivo nei confronti degli elettori è il presupposto essenziale non solo della democrazia, ma anche della governabilità: non si può governare un Paese complesso senza che vi sia un Parlamento realmente rappresentativo della popolazione.”
Perché fino ad oggi chissà mai quale è stata la funzione dei parlamenti nelle democrazie rappresentative ed i loro requisiti minimi per potersi definire tali!?!?
“La governabilità che si ottiene col premio, però, è imposta dall’alto ed è dunque, innanzitutto, antidemocratica.”
Quindi ne consegue che la quasi totalità dei sistemi democratici in realtà tale non è, perché la governabilità è assicurata da un premio di maggioranza o dal ripescaggio degli ‘scorpori’ elettorali.
È infatti stato svelato come le democrazie siano in realtà una finzione, abilmente manipolata dai tentacoli occulti delle logge massoniche e dei perfidi giudei, celati all’interno della Matrice simbionte del Bilderberg.
“Infatti, attraverso il premio, le elezioni parlamentari sono completamente sradicate dal loro rapporto con gli elettori e le comunità territoriali.”
Per contro, è noto quanto fosse profondo e partecipativo il rapporto con il Cittadino informato e gli Eletti ai tempi felici della grande polis democristiana. E quanto radicato fosse il “coinvolgimento collettivo” nel processo legislativo. Basta ripensare con nostalgia ai trasparenti governi Tambroni, Scelba, Fanfani, Moro, Andreotti, Forlani, Craxi… fulgidi esempi di democrazia diretta, mai rimpianti abbastanza, perché immuni dagli influssi nefasti del “premio”, che invece trasforma le elezioni: “in un grande plebiscito mediatico per il Leader”.
Per fortuna, all’interno del M5S accade esattamente il contrario.
“È infatti il premio di maggioranza che determina l’esito reale delle elezioni, perché chi vince il premio prende la maggioranza e dunque governa. In questo modo il mandato elettorale conferisce forza politica soltanto ad un capo e l’elezione instaura un rapporto esclusivamente fra un capo ed il popolo, mentre i parlamentari e le forze politiche ne restano largamente esclusi. È di fatto una sorta di elezione diretta dell’Esecutivo cui consegue meccanicamente la composizione del Parlamento, realizzando una forma di governo antidemocratica.”
Tuttavia, come ci tengono a puntualizzare i relatori del testo, nel caso italiano, il problema si pone esclusivamente alla Camera dei deputati. Il Senato infatti funziona benissimo, costituendo un modello di stabilità politica e di governabilità ottimale, come la tenuta degli ultimi esecutivi dimostra.
“Per queste ragioni, il gruppo di lavoro ha ritenuto che una buona legge elettorale debba procedere in senso radicalmente opposto, cercando di costruire la governabilità non dall’alto (plebiscito per il Capo che si impone a parlamentari privi di forza e progettualità politica) ma dal basso. In questa ottica si è guardato con più attenzione a quei sistemi elettorali che favoriscano la sintesi delle istanze politiche della società tramite il Parlamento che è il cuore del funzionamento di ogni sistema democratico.”
“Boia chi molla, presidente Boldrini, boia chi molla! E noi non molleremo fino alla fine.”
29/01/2014. Angelo Tofalo (M5S) nel suo intervento parlamentare, rivolgendosi alla Presidente della Camera.
Finalmente, dopo il pletorico condensato di fuffa sui massimi sistemi, è tempo di passare alle proposte concrete. E gli “esperti” parcheggiati alla Commissione Affari costituzionali sembrano procedere innanzitutto per esclusione:
1) No, alle “primarie”, meno che mai se “istituzionalizzate e imposte per legge”, perché anche se sembrerebbero fornire ai cittadini l’opportunità di selezionare i propri eletti in Parlamento, comportano:
«l’inconveniente di dover imporre una disciplina obbligatoria dei partiti politici rispetto alla quale il MoVimento 5 Stelle è contrario, per i rischi che tale disciplina implicherebbe rispetto alla libertà dei cittadini di dar vita a formazioni politiche nuove. Inoltre, l’introduzione delle primarie è assai difficile – e rischia di diventare una “farsa”.»
Invece le “parlamentarie” on line, sul Sacro Blog del Capo Politico, riservate esclusivamente alle poche migliaia di attiVisti selezionati e certificati dalla Casaleggio Associati, costituiscono a tutt’oggi un ineguagliabile esperimento, perfettamente riuscito, di democrazia diretta. Alla riprova, basta guardare il cottolengo di indegni citrulli transumati in parlamento, con una manciata di click rastrellata tra parenti e amichetti del condominio.
2) No, ai collegi uninominali maggioritari; no al doppio turno e anche al turno unico all’inglese.
3) No, a tutti i sistemi proporzionali con circoscrizioni medio-grandi.
Questo perché impedirebbero ai ‘cittadini’ di scegliere i parlamentari e condizionarne il mandato (?) qualunque cosa ciò voglia dire.
4) No, a tutti i sistemi proporzionali con premio di maggioranza, perché sono “anti-democratici” (!?) e soprattutto perché non garantiscono la “governabilità dal basso” (Oh Signore!).
Per questo il “gruppo di lavoro” che ha scambiato la Commissione Affari Costituzionali per un gigantesco gioco di ruolo (profumatamente pagato dai contribuenti), dove ogni cazzone certificato a 5 stelle può depositare qualsiasi fumante stronzata gli passa per la testa, ha elaborato una “proposta totalmente innovativa e alternativa”; ovverosia:
“un sistema proporzionale, fortemente corretto che combina alcune caratteristiche del modello spagnolo con altre del modello svizzero […] Le correzioni previste sono ricalcate sul modello spagnolo e consistono essenzialmente nella individuazione di circoscrizioni su base provinciale e nella scelta del metodo D’Hondt per la trasformazione dei voti in seggi.”
Con una soglia di sbarramento minima (2%), i collegi elettorali, su base uninominale, saranno ritagliati su misura delle Circoscrizioni provinciali, ripartite in medie, grandi, “molto-grandi”, e soprattutto piccole (che sarebbero la maggior parte); eventualmente da ridisegnare “sulla base di valutazioni demografiche, geografiche e sociologiche”. ‘Sociologiche’?!?
Secondo gli ostensori della proposta, un simile sistema fondato sul proporzionale puro, senza soglie e senza coalizioni, presupporrebbe un “elevato sbarramento naturale”.
Se non ché, con un ultimo barlume di lucidità residua, gli stessi sono costretti ad ammettere che:
“Il sistema non assicura a priori una maggioranza di seggi in Parlamento ad un partito che possa poi governare da solo e, quindi, non esclude la necessità di dover dare vita ad un Governo di coalizione fra forze politiche che si accordano dopo il voto.”
Fortunatamente, l’esperienza spagnola ci insegna che formare un esecutivo e governare da soli è possibile con un unico partito (moVimento). Anche senza prendere il 100%.
Peccato però che la più concreta esperienza italiana ci dimostri nella pratica esattamente il contrario. E fintanto che le elezioni si terranno in Italia, della sua realtà politica e “sociologica” si dovrà tenere conto eccome! Se poi in Spagna, Svizzera, o Marte… le cose vanno diversamente, poco importa. E se mio nonno avesse avuto le ali, sarebbe stato un aeroplano.
Epperò, a ben vedere, manco il sistema elettorale iberico va troppo bene agli originaloni a 5 stelle… C’è infatti il rischio che in assenza di una maggioranza certificata, ne venga comunque fuori un governo di coalizione. E dunque bisogna sottrarsi a due nuove ed insidiose minacce della Ka$ta:
1) Il rischio di “contaminarsi”. E i pentastellati ci tengono a preservare la loro purezza.
Non per niente, in Europa sono alleati con un razzista che strizza l’occhio alla separazione etnica.
2) La possibilità di continuare a paralizzare i lavori parlamentari ad oltranza, impedendo la formazione di un governo. Come pensavano di fare all’indomani delle ultime elezioni politiche nel 2013.
Non per niente, in quel sistema politico perfetto con cui si trastullano pensando al magico reame chiamato Spagna è perfino accaduto che:
“l’elettorato spagnolo non abbia garantito ad un unico partito la maggioranza assoluta dei seggi e si sono avuti Governi retti in Parlamento da una maggioranza composta dai parlamentari di quel partito e da qualche forza politica minore.”
E questo darebbe troppo potere ai “partiti”, a discapito dei “cittadini”; ovvero di Beppe che a quel punto dovrebbe cercarsi una nuova occupazione, divenendo totalmente ininfluente in un paese dotato di un esecutivo stabile ed un Parlamento che funziona.
Per scampare ad un simile pericolo,
“la proposta elaborata innesta nell’impianto adottato componenti fondamentali che si ispirano al sistema svizzero, che invece si contraddistingue per massimizzare la libertà di scelta dell’elettore e la sua capacità di determinare la politica perseguita dagli eletti.”
Ed inoltre ha il pregio di sventare il potenziale uso clientelare del voto di preferenza.
Nel dettaglio, vale la pena lasciare la parola direttamente ai relatori del testo, perché la versione originale è insuperabile per sintassi, chiarezza, e capacità espositiva:
“Il sistema che si propone sembra però neutralizzare tali effetti negativi. Eccola in sintesi:
a. l’elettore deve scegliere una lista;
b. l’elettore può anche cancellare un certo numero di candidati inseriti nella lista che ha prescelto;
c. per ogni candidato cancellato l’elettore può esprimere una preferenza a favore di un candidato della lista o anche di un candidato di altra lista.
[…] In una circoscrizione con 5 seggi ciascun elettore può esprimere al massimo due cancellazioni e aggiungere fino a due preferenze. Queste sono le possibilità di voto:
a. Se l’elettore ha votato solo la lista, la cifra elettorale di quella lista si incrementa di 5 voti e quella personale di ciascun candidato nella lista di un’unità: è il voto dell’elettore che non vuole incidere sui candidati della sua lista e li vota tutti in blocco;
b. Se l’elettore ha espresso alcune cancellazioni, per ogni candidato cancellato la cifra elettorale della lista diminuisce di un’unità (5 voti meno 1 o 2 a seconda delle cancellazioni fatte). Se l’elettore non esprime ulteriori preferenze, astenendosi così parzialmente, significa che vuole punire la lista che presceglie per il fatto di aver presentato cattive candidature;
c. Se l’elettore ha espresso ulteriori preferenze (nel limite delle cancellazioni che ha effettuato), per ogni preferenza aggiuntiva, la cifra elettorale personale del candidato prescelto e quella della lista cui questo appartiene si incrementano di un’unità: è il voto dell’elettore che desidera esprimere un voto maggiormente articolato, incidendo ancor di più sulla graduatoria dei candidati della lista votata o anche ripartendo il suo voto tra più liste.”
Semplice, no? Lineare come la mente degli Ensiferi.
Qui siamo ben oltre la mitica supercazzola prematurata a sinistra con doppio scappellamento a destra!
Se abbiamo capito bene, proviamo a tradurre in termini comprensibili…
La grande novità riVoluzionaria della proposta a 5 stelle sembra infatti consistere in una sorta di contro-preferenza ad esclusione, che come una panacea tutela “l’elettore pulito” (si lava regolarmente?) dal voto di scambio, clientelismi, lobbies e “cacicchi locali”. Soprattutto lo salvaguarda dalla “parte malata della società” (sic!), che presumibilmente è quella parte di elettorato che vota altro rispetto al MoVimento.
In pratica, l’elettore non si limita ad apporre una o più preferenze al candidato/a che più l’aggrada, come per esempio avviene nelle elezioni europee. Bensì può “fare pulizia” e cancellare dall’elenco della lista prescelta i nomi dei candidati sgraditi. Per ogni nome cancellato, l’elettore guadagna una specie di credito da spendere in voti aggiuntivi (e disgiunti su più liste) per altrettanti candidati.
È la lista fantasia! Ognuno si personalizza le elezioni come meglio crede, pasticciando sulla scheda elettorale, tra cancellature e nomi segnati un po’ alla cazzo, tanto per complicare le operazioni di spoglio e semplificare la vita dell’elettore medio.
In Svizzera fanno così. E a noi basta adottarne le modalità di voto per sentirci un po’ più elvetici.
«Quando l’elettore cancella uno o più candidati dalla lista prescelta, ha la possibilità di esprimere altre preferenze a favore dei candidati di quella stessa lista, nel limite del numero delle cancellature effettuate: in questo caso egli gradua le preferenze all’interno della lista prescelta cancellando i candidati che non gradisce e attribuendo una preferenza aggiuntiva ai candidati che preferisce. In questo modo assegna il suo intero “pacchetto” di voti (pari al numero dei seggi attribuiti alla circoscrizione in cui vota) alla forza politica prescelta, ma seleziona al suoi interno i candidati, scartandone alcuni (ai quali vanno zero preferenze), lasciando inalterata la posizione di altri (ai quali va automaticamente una preferenza) e premiandone altri ancora (ai quali vanno due preferenze).»
E all’occorrenza il Cittadino-elettore si può anche creare la sua coalizione personale:
«Come in Svizzera, si consegna all’elettore il potere di votare anche il candidato (anche più d’uno) di altra lista. In questo caso, “un pezzo” del suo voto viene utilizzato anche per l’altra lista. Così, come previsto in Svizzera, si evita che l’elettore di una lista si ingerisca nella scelta dei candidati di altra lista senza contropartita, perché quando egli vota un candidato in una lista diversa dalla sua, sottrae una frazione di voto a questa e lo attribuisce all’altra. Egli può spartire dunque il proprio voto tra più liste: è lui che si fa la sua coalizione.»
In concreto, dietro al groviglio contorto di parole in cui la logica annaspa e la mente si perde, stanno semplicemente parlando della possibilità di inserire il “voto disgiunto”, cioè la possibilità di votare candidati di liste diverse. Come invece si spacchetta il singolo voto in “pezzi” evitando “ingerimenti” di elettori tra una lista e l’altra… be’ fatevelo spiegare dagli svizzeri!
In fondo, volete mettere?!? Un simile sistema elettorale “ha l’ulteriore beneficio di responsabilizzare l’elettore. Ad esso è data una libertà di scelta che non ha mai avuto”.
Come non averci mai pensato prima? Che si sia trattato dell’ennesimo complotto del Bilderberg?
E questo è un ipotetico fac-simile della nuova scheda elettorale, sul modello dei forum on line e falsariga della piattaforma di hosting “Disqus”, in attesa di aggiungere emoticons, smile, ed altre faccine, oltre all’opzione like-dislike.
«L’adozione di tale sistema di preferenze sembra produrre poi un ulteriore beneficio. Con la preferenza tradizionale, i candidati di una lista che hanno posizioni “eccentriche” rispetto alla linea di quella forza politica sono spesso premiati: sono infatti candidati che si “distinguono” e che dunque hanno maggiore rilievo mediatico. Il sistema della preferenza, pertanto, ha effetti “divisivi”, perché incentiva la distinzione, piuttosto che la collaborazione dentro una lista.»
Di “eccentrico” c’è soprattutto l’arzigogolatissimo sistema di voto. Per il resto, l’obiettivo sembra abbastanza chiaro: eleggere solo soldatini inquadrati e fedeli alla linea (del Capo), con lo scopo di eliminare quelle poche teste pensanti che agiscano secondo coscienza o abbiano un minimo di personalità. Il M5S, coi suoi 19 eretici tra fuoriusciti ed espulsi, ne sa bene qualcosa. Ed ha trovato la soluzione con la quadratura del cerchio.
“La principale critica al sistema proposto che finora è stata sollevata è rappresentata dalla sua maggiore complessità rispetto a quello in vigore. A questo proposito, occorre rilevare come tutti i sistemi che consentono un grado di scelta elevato presentino inevitabilmente un certo tasso di complessità. […] Il sistema proposto è un po’ più complicato, ma non eccessivamente.”
No, no per carità! È tutto chiarissimo! La complessità è solo “apparente”…
Persino un babbuino con una penna nel culo sarebbe riuscito a fare di meglio.
P.S. Ma davvero Matteo Renzi, o chi per lui, pensa che da simili rape si possa spremere qualcosa di buono, a parte strappare a noi una smorfia divertita con riedizione della farsa di un altro confronto streaming?
Un antico proverbio ebraico dice che:
“È meglio imbattersi in un’orsa alla quale siano stati rubati i suoi cuccioli piuttosto che in un matto che confida nella sua follia.”
Lo citiamo in omaggio a Gad Lerner, “Gad Vermer” secondo i vezzeggiativi del Capo politico, recentemente attenzionato dagli squadristi digitali della Setta in servizio permanente, a causa di un suo innocuo articolo in cui ricordava ciò che tutti, ad eccezione degli ensiferi, sanno: Nigel Farage è di destra.
E, d’altra parte, è così fondamentale per i “Democratici” al governo parlare con questi ‘signori’ qui?!?
“Voi del Pd (menoelle, ndr) siete solo poveri e piccoli ominidi, marci fino al midollo. Morti di burocratica politicità, insulsi e venduti; visionari. Ho più rispetto di uno del Pdl. Voi del Pd (menoelle, ndr) fate uno schifo che mai: pretendete di essere puri, ma siete più sporchi del bastone del pollaio. Siete coperti di merda. Quello che ci aspetta è solo colpa vostra. Ha ragione Berlusconi: è solo colpa VOSTRA.”
Si tratta del dialogante post del giorno (02/09/13) pubblicato in evidenza su Beppegrillo.it (e dov’altro, sennò?!?).
La deiezione integrale la trovate QUI, nel blog del Vate®, a firma di tal “Maurizio Fontana” (attiVista): classico espediente, con utilizzo di pseudonimo qualunque, che il Capo politico usa ogniqualvolta organizza le sue spedizioni punitive, credendo di immunizzarsi da eventuali addebiti penali.
Noi non entriamo nel merito delle decisioni della dirigenza PD e del Bambino Matteo. Non ci interessa né ci riguarda. Ma una domanda desideriamo rivolgerla loro: siete davvero sicuri di voler “scongelare” ‘sta merda?!? Forse sarebbe molto più salutare lasciarla lì dov’è, controllata a vista in ibernazione criogenica.
(58) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Alienazione, Andrea Zunino, Animalisti, Anno 2013, Anomia, Arthur Schopenhauer, Beppe Grillo, Carlo Giovanardi, Carlo Sibilia, Caterina Simonsen, Censis, Cialtroni, Costume, Crisi, Danilo Calvani, Davide Vannoni, Dudù, Facebook, Federico Pizzarotti, Folla, Follia, Fruttariani, Gente, Insulto, Italia, Laura Boldrini, Liberthalia, M5S, Massa, Matteo Salvini, MoVimento Cinque Stelle, Offese, Populismo, Psicopatologia, Reiki, Società, Squadrismo, Tribalismo, Vegani, Web on 29 dicembre 2013 by Sendivogius“Classifica DICEMBRE 2013”
Sottratto alla dimensione intimistica della propria sfera privata, e ridotto invece al suo aspetto meramente ‘pubblico’, cosa resterà dell’anno che se ne va?
Speriamo NULLA!
All’ombra delle Laide Intese, tra recessione economica e crisi sociale, regressione culturale e atrofia emotiva, populismi mediatici e fascismi di ritorno… il 2013 è stata una pessima annata, destinata ad essere ricordata come una delle peggiori della storia recente.
Ad occhio, il decantato “Paese reale” (che poi è panza senza sostanza) non è stato capace di superare una sola delle sfide cui pure era chiamato ad affrontare, nella miseria d’animo di una società sempre più marginale come quella italiana, che di “civile” conserva davvero ben poco, ripiegata com’è nei cupi rancori di un tribalismo estremo; incapace di inseguire null’altro che non siano i fragori intestinali del suo ventre più profondo.
A prevalere è un appiattimento “senza più legge né desiderio”, come già nel 2010 ebbe a definirlo il consueto rapporto CENSIS sulla situazione sociale del Paese:
«una società pericolosamente segnata dal vuoto, visto che ad un ciclo storico pieno di interessi e di conflitti sociali, si va sostituendo un ciclo segnato dall’annullamento degli interessi e dei conflitti.»
Nell’ultimo triennio le cose non sono affatto migliorate, tutt’altro! E ciò avviene tramite una costante rincorsa al ribasso di masse amorfe e risucchiate nell’anomia di una folla indistinta e querimoniosa; frazionata in bande, alterna apatia e furore nella logica del branco coi suoi istinti elementari. Soprattutto, non sa andare oltre l’estetica dell’offesa, sempre più becera e volgare, nella “diffusa e inquietante sregolazione pulsionale” che ne contraddistingue l’agire così come l’alienazione.
A volte si ha quasi l’impressione di avere a che fare con una comitiva di bulli virtuali, forte del gruppo e dell’anonimato collettivo, pronta ad attivarsi per input pavloviano, in risposta alle introiezioni dell’arruffapopolo di turno di cui fa propri i deliri per psittacismo.
Ovvio che l’insulto, meglio se in “rete” (che poi è sputo virtuale) e preferibilmente esternato su quel fumante letamaio che è diventato facebook, costituisce il momento cogente di tanto ardire.
Dell’insulto, Marziale fece la sua fortuna epigrammatica; Schopenhauer trasformò la pratica in un’arte, avendone ben chiari i limiti…
«Quando ci si accorge che l’avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall’oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa) al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona. […] Con quest’ultimo stratagemma si abbandona del tutto l’oggetto e si dirige il proprio attacco contro la persona dell’avversario. Si diventa dunque insolenti, perfidi, oltraggiosi, grossolani. Si tratta di un appello alle forze dello spirito, a quelle del corpo o dell’animalità. Questa regola è molto popolare poiché chiunque è in grado di metterla in pratica, e quindi viene impiegata spesso.»
Arthur Schopenhauer
“L’arte di ottenere ragione”
(Adelphi, 1991)
La novità consiste semmai nell’ammiccamento compiaciuto, nella reiterazione crescente dell’offesa che, nella vaghezza di contenuti e di rivendicazioni, si fa indistinta contro tutto e tutti, ma si alimenta di bersagli simbolici, di capri espiatori da linciare in effige per lo sfogo perverso di qualche pericoloso demente. Ed è grave quando l’esercizio si fa eterodiretto, con tanto di organizzazione ‘scientifica’ di una attitudine già di per sé piuttosto degradante per chi la ostenta.
Attualmente, il giochino in Italia è molto in voga ed è un ottimo aggregatore per chi, con ogni evidenza, non ha nient’altro da proporre in termini di idee e contenuti… La pratica orwelliana dei “due minuti d’odio” costituisce la specialità indiscussa della premiata ditta Grillo-Travaglio: il primo, con rubriche dedicate e gogne mediatiche appositamente organizzate in liste di proscrizione; il secondo, specializzato nel segnalare con editoriali all’olio di ricino il prossimo bersaglio da far bastonare alla banda del Grullo, che subito provvede a dare in pasto alle mute rabbiose dei suoi squadristi da tastiera con attacchi personali. Meglio se di natura sessista.
Il passaggio successivo (e quasi naturale in un clima di impunità nella recidiva) di questa vecchia pratica fascistoide, evoluta in intimidazione paramafiosa, è la minaccia di morte; o più spesso osservazioni sull’inutilità della vita (altrui), alla quale implicitamente si invita a porre fine.
Bisogna dire che in passato non è mai mancato chi, opportunamente incitato, è passato dalla teoria alla pratica…
Ma se il grillismo resta il campione insuperato dello squadrismo a mezzo internet, col suo duce esaltato che, dopo l’appello alle Forze Armate, adesso pretende di parlare alla nazione la sera di Capodanno al posto del Presidente alla Repubblica, che siccome non gli piace va processato per alto tradimento, una menzione speciale meritano pure le sottovalutate squadracce di nazi-animalisti che in queste ore (complice il clima natalizio) hanno riversato tutto il loro amore addosso a Caterina Simonsen, colpevole innanzitutto di essere viva e peggio ancora di essersi curata, invece che comprare pozioni magiche da qualche stregone alternativo.
Tra le infinite forme nelle quali si manifesta il disagio psichico in una società di alienati, nell’ambito del primitivismo ecologista, avevamo ingenuamente considerato le tribù animaliste di Vegani, Fruttariani, Vegetalisti, Crudisti, fino a quelli che camperebbero di sola aria (Breathariani), come uno dei tanti padiglioni per disturbati mentali che popolano la Libera Repubblica di Cazzonia.
Spesso e volentieri, animalisti dell’estremismo anti-specista sono destinati ad incontrarsi con gli sciatori chimici e complottisti fissati con il Signor Aggio, in quanto espressione di diverse patologie mentali per un’unica follia di sconsolanti cazzoni più o meno innocui.
Va da sé poi che certe intelligenze sono un prodotto dello spirito dei tempi che, a quanto pare, non ha niente di meglio da offrire…
Tuttavia, con ogni evidenza, non avevamo preso in debita considerazione il furore integralista degli “animalardi”, nei quali la cronica carenza di proteine si traduce in ben altre e più gravi deficienze.
La spedizione punitiva contro la povera Caterina ne è la dimostrazione più vile e feroce di questi ruminanti ingurgitatori di farro, che con i bovini condividono la dieta e la medesima intelligenza, se non fosse che le mucche sono molto più utili.
Di solito, nei casi più estremi, chi troppo ama gli animali odia per contro l’umanità, o buona parte di essa. Non per niente, SS-Totenkopfverbände ed i boia itineranti degli Einsatzgruppen adoravano i loro cani (come Hitler del resto, notoriamente vegetariano), mentre macellavano milioni di civili inermi.
Figuriamoci cosa accadrà quando questi picchiatori digitali si concentreranno sul fatto che Simonsen è un cognome “ebraico”!
D’altronde, qui abbiamo a che fare con disadattati gravemente disturbati che suddividono l’umanità in “onnivori”, “animalisti” e “specisti”. Assolutamente inadatti al consesso umano, il loro posto ideale sono le fogne dove troveranno in abbondanza quei ratti che tanto adorano.
Buon Anno Nuovo a tutti voi. E speriamo in meglio..!
Hit Parade del mese:

01. BIPOLARISMO
[12 Dic.] «Io sono bipolare»
(Maurizio Gasparri, il Disturbato)
02. CITRULLI A 5 STELLE: Che cos’è la democrazia?
[14 Dic.] «La dittatura è più onesta. Almeno lo sai, invece la democrazia italiana è subdola»
(Carlo Sibilia, Balilla a 5 stelle)
02.bis FAMOLO STRANO
[10 Dic.] «Discutere una legge che dia la possibilità agli omosessuali di contrarre matrimonio (o unioni civili), a sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consenzienti»
(Carlo Sibilia, Gangbanger)
02.ter C’È OCSE E OCSA
[01 Dic.] «Nei 24 paesi dell’OCSA siamo in fondo alle statistiche»
(Beppe Grillo, Merdone globale)
02.quater IL GIUDICE KAMIKAZE
[08 Dic.] «Mi chiedo sempre più spesso chi glielo ha fatto fare a Borsellino di farsi saltare in aria in Via D’Amelio»
(Beppe Grillo, Merdonissimo)
02.quinter PRANA-PIRLA
[03 Dic.] «Non credo nella reincarnazione, ma penso che ci siano dei cicli energetici. Piuttosto credo nel karma. Chissà cosa o chi ero prima di questa vita… Io ho pensato di farmi un’ipnosi regressiva per scoprirlo. Magari vieni a sapere che eri un supereroe dei fumetti»
(Federico Pizzarotti, il Sindaco)
03. USATO SICURO
[15 Dic.] «Siamo pronti a disubbidire, la Padania è pronta a disubbidire, abbiamo centinaia di sezioni pronte a essere centri di lotta e di controinformazione. Non ci fermiamo fino all’indipendenza. Chi arresta un nostro sindaco senza motivo deve cominciare ad avere paura. Chi attacca la Lega, chi attacca il Nord, deve cominciare ad avere paura. Possiamo fare la rivoluzione. E se facciamo il boom sarà l’inizio della fine dell’impero. Se stiamo insieme possiamo farcela contro il boia di Bruxelles e di Roma… Giornalisti, siete dei parassiti, andate affanculo!, ci avete ufficialmente rotto i coglioni!»
(Matteo Salvini, Avanzo di nuovo)
04. PERSECUZIONI
[05 Dic.] «Nelson Mandela ha fatto 27 anni di galera. Silvio Berlusconi ha fatto 20 anni di persecuzione. Tutti e due hanno combattuto grandi battaglie di libertà, opponendosi al Regime»
(Daniela Santanchè, l’Indecente)
05. GAYDOG
[07 Dic.] «Dudù è gay. Lo conosco molto bene, è molto effeminato. È un cane affamato di ribalta (…) È gay, sicuro. Poi lecca i piedi a Berlusconi, che è una cosa molto fetish»
(Alfonso Signorini, l’Intellettuale)
06. FORCONI D’ITALIA: le banane del ministro
[10 Dic.] «L’ho detto io, certo, che la ministra Kyenge dev’essere contenta per il lancio delle banane: le noci di cocco fanno male. Una banana non fa male, anzi può servire a molti usi. Le banane hanno il potassio, hanno un sacco di cose che ti danno energia. E possono essere usate in vari modi. Cicciolina ne sa qualcosa»
(Giorgio Masocco, il Forco-leghista)
06.bis FORCONI D’ITALIA: Autostop
[12 Dic.] «Io non ho una Jaguar, non ho proprio l’auto, quella Jaguar non era mia, non ho intestato nulla. E non era il mio autista, solo un amico che mi ha dato un passaggio. Era un camionista»
(Danilo Calvani, Er Jaguaro)
06.ter FORCONI D’ITALIA: Carboni ardenti
[05 Agosto] «Amo il reiki e cammino sui carboni ardenti. Sono il portavoce mistico del movimento dei Forconi»
(Andrea Zunino, il Portavoce)
07. I BUCHI NEL CERVELLO
[15 Dic.] «La cannabis, è scientificamente provato, fa i buchi nel cervello… Ricordate, il proibizionismo ha salvato il mondo!»
(Carlo Giovanardi, Salvator Mundi)
08. ELEVAZIONE AL CUBO
[06 Dic.] «Per il nostro simbolo abbiamo scelto una forma geometrica, il quadrato. Lati e angoli sono uguali. Richiama idea di uguaglianza, di merito… Da oggi il nostro colore è il blu, un colore che dà forza: è la forza del mare, è la bellezza del cielo, è il colore dei sogni di Mirò. È il colore della serenità e il colore di chi ha una grande speranza»
(Angelino Alfano, Vicepremier)
09. CHIARIMENTI
[02 Dic.] «Io non sono fascista. Sono mussoliniano.»
(Lele Mora, Fascista)
10. GARANZIE
[28 Dic.] «Non sono un ciarlatano»
(Davide Vannoni, il Filantropo)
La Guerra dei Cretini
Posted in Kulturkampf, Masters of Universe with tags Beppe Grillo, Bouvard e Pecuchet, Cretino, Cultura, Ennio Flaiano, Follia, Gianroberto Casaleggio, Gustave Flaubert, Idiozia, Imbecilli, Lenny Bruce, Letteratura, Liberthalia, Louise Colet, Matto, Quim Monzò, Robert Musil, Società, Stupidità, Umberto Eco on 6 ottobre 2013 by Sendivogius
Trilogy: “un cialtrone è per sempre”
Van der Kuul
Gustave Flaubert, che della categoria se ne intendeva tanto da dedicargli un “dizionario dei luoghi comuni”, riteneva che un perfetto cretino avesse in sé tutte le prerogative per essere felice. Pertanto, se uno spiccato egoismo ed una buona salute erano assolutamente importanti, l’imbecillità costituiva il requisito fondamentale. Certo, l’autore di “Madame Bovary” nella sua smielata lettera a Louise Colet (06/08/1846), parlando di stupidità, aveva ben altri pensieri per la testa…
Tuttavia l’idiota, nella sua inarrestabile discesa tra gli abissi dell’umana cretineria, trascende il tempo e travalica i limiti, attraverso il libero deflusso di parole e comportamenti reiterati in un crescendo ossessivo, trasformato in fenomeno prevalente del nostro tempo, nell’imperturbabilità della sua normalità priva di senso
Nei casi patologicamente rilevanti della dissonanza cognitiva, il cretino declina nella psicopatia; si prende maledettamente sul serio, nei toni come nei contenuti, smarrendo il senso delle proporzioni e finanche della logica. Delira. E nell’ossessione ripetuta rasenta la follia, facendo la faccia feroce per dissimulare l’impotenza…
“Siamo in guerra e ormai non è più un modo di dire. E’ necessario schierarsi. Riconoscere gli amici dai nemici e prepararsi ai materassi. E’ una lunga marcia quella che ci aspetta. Hanno troppi interessi, troppi scheletri, troppi collegamenti con la criminalità organizzata, con le lobby più o meno occulte per uscire di scena. […] Nessun compromesso…. Faremo dei nodi ai fazzoletti. Noi non dimenticheremo.”
Beppe Grillo
(06/10/13)
Davanti a simili perle di saggezza riVoluzionaria, Ennio Flaiano avrebbe senz’altro scorto il genio incompreso di un cretino illuminato da lampi di imbecillità.
Un provocatore professionista come Lenny Bruce diceva che la satira è tragedia più tempo. Smarrita la satira tra le flatulenze di un sonno senza ragione, ci troviamo più che altro dinanzi alla tragedia di vecchi ridicoli, con troppo tempo libero a disposizione e pessimamente impegnato.
Sempre più truce, livoroso, rigonfio di rancori gastrici mai digeriti, questa parodia bellica del Gabibbo assomiglia sempre più ad un villain (o un villano?) da fumetto pulp, mentre si trascina ancor più stancamente sulla scena con le sue scariche di anatemi a rilascio regolare.
E lo fa senza mai raggiungere, per dire, l’irriverenza dissacrante o il nichilismo caustico che pure Lenny Bruce non perse mai, nemmeno negli eccessi che lo condussero all’autodistruzione.
D’altronde, la caratura del personaggio è inconfondibile:
«Il matto lo riconosci subito. È uno stupido che non conosce i trucchi. Lo stupido la sua tesi cerca di dimostrarla, ha una logica sbilenca ma ce l’ha. Il matto invece non si preoccupa di avere una logica. Procede per cortocircuiti. Tutto per lui dimostra tutto. Il matto ha un’idea fissa, e tutto quel che trova gli va bene per confermarla. Il matto lo riconosci dalla libertà che si prende nei confronti del dovere di prova, dalla disponibilità a trovare illuminanzioni.»
Umberto Eco
”Il pendolo di Foucault”
Bompiani, 1988.
Col picchiatello, col vecchio zio un po’ tocco, però il Guy Fawkes dei carruggi ha ben poco da spartire… È piuttosto il classico pazzoide allucinato, che di tanto in tanto si ha la sventura di incontrare in metropolitana e nelle bettole di quart’ordine. Se lo conosci, lo eviti.

Eppur tuttavia in questa sfilata tragicomica di maschere tristi, all’ombra del berlusconismo morente, depotenziata dalla carica eversiva del Bagatto brianzolo, nella loro presunzione autoreferenziale, il duumvirato Grillo-Casaleggio ricorda “Bouvard e Pecuchet”. Tanto per tornare a Flaubert.
Li accomuna l’indefessa minchioneria d’antan di altre celebri coppie comiche: Gianni e Pinotto; Stanlio e Ollio…
Bouvard e Pecuchet sono “due fulgidi imbecilli, tragici e sinistri nella loro idiozia”:
«i due si dedicano con entusiasmo da neofiti allo studio e alla pratica delle più disparate discipline e tecniche. L’ambizione faustiana, la passione per ogni nuova branca dello scibile umano è in loro animata dalla speranza di attingere a verità assolute che guidino il comportamento e mettano ordine nel caos. Ma la loro fiducia nell’autorità dei testi è sistematicamente sottoposta alla critica inflessibile del principio di non-contraddizione, che li espone a una delusione dopo l’altra»
“Bouvard e Pécuchet, o dell’idiozia del mondo”
D’altro canto, la stupidità non discinta dall’idiozia politica costituisce da sempre un tema ricorrente di interminabili riflessioni, tanto risulta radicato e florido il fenomeno, declinato in tutte le sue infinite sfaccettature…
Robert Musil, drammaturgo ed antifascista austriaco, sul tema della stupidità e delle sue implicazioni dedicò una delle sue conferenze più famose:
«Evidentemente in situazioni ordinate sono bandite espressioni smodate e indisciplinate. E come prima si parlava della vanità di popoli e partiti che sopravvalutano il proprio stato di illuminazione, ora bisogna aggiungere che, quando si sfoga – proprio come il megalomane che sogna a occhi aperti – la maggioranza si crede non solo l’unica saggia ma anche l’unica virtuosa, coraggiosa, nobile, invincibile, pia e bella. Il mondo ha la peculiare tendenza per cui, quando gli uomini si trovano in tanti, si permettono tutto ciò che è proibito al singolo.
I privilegi del Noi ingigantito danno l’impressione che il crescente incivilimento e addomesticamento del singolo vada compensato dal parallelo imbarbarimento degli stati, delle nazioni e delle loro leghe ideologiche. Chiaramente si manifesta un disturbo dell’equilibrio affettivo che in sostanza precede la contrapposizione tra Io e Noi e ogni valutazione morale. Ma tutto ciò, dobbiamo chiederci, è ancora stupidità o ha con la stupidità una qualche connessione?
[…] La stupidità autentica è un po’ dura di comprendonio, come si dice. È povera di idee e parole, nonché maldestra nell’usarne. Preferisce le cose comuni, che continuamente ripetute le si imprimono bene in testa. Se afferra qualcosa, non se la fa scappare. Non analizza né sottilizza. Sue sono niente di meno che le rosee guance della vita! È vero che pensa in modo vago e basta una nuova esperienza a far tacere il suo pensiero, ma è anche vero che preferisce ciò che si può sperimentare con i sensi o contare sulle dita. In una parola, è la cara “limpida stupidità” che, se non fosse a volte così credulona, confusionaria e addirittura incorreggibile testona, da portare alla disperazione, sarebbe addirittura graziosa.
[…] In stridente contrasto con la stupidità autentica sta quella pretenziosa. Non è tanto mancanza di intelligenza, quanto il suo venir meno, quando si impegna in prestazioni che non sono alla sua portata. Può avere tutte le peggiori qualità dell’intelletto debole, con in più quelle derivanti da un’indole non equilibrata, immatura e incostante, in breve malsana.»Robert Musil
“Discorso sulla Stupidità”
(Vienna, 11/03/1937)
Evidentemente, in piena epoca di totalitarismi, a Musil non sfuggivano le implicazioni della stupidità dilatata a fenomeno politico di massa.
In tempi più recenti, molto più prosaicamente, Quim Monzò, lo sferzante autore catalano di “1000 Cretini” (tanto per rimanere in tema), in una intervista rilasciata proprio a Il Giornale, così ha definito la questione:
«La stupidità è la qualità che gli stronzi hanno di infastidire e irritare quelli che non sono stupidi come loro. La dimostrano facendo le cose quando è chiaro che farle è una cretinata. O le fanno con una totale mancanza di discrezione. O con una faticosa presunzione».
(24/01/2013)
Comunque vada, resta la nostra irritante compagna di ogni epoca.
Il Signore dei Grilli
Posted in Masters of Universe with tags Adolf Guggenbühl-Craig, Anasognosia, Autodeificazione, Beppe Grillo, Capo politico, Copyright, Dio, Effetto Dunning-Kruger, Follia, Irrazionalismo, Liberthalia, M5S, Megalomania, Primitivismo, Psicopatologia, Setta, sindrome di onnipotenza, Società, Transumanesimo, Ufficio italiano Marchi e Brevetti on 13 agosto 2013 by Sendivogius«L’apice della follia trova la sua espressione nel complesso di Dio. Questo complesso è una psicopatologia fondamentale. In modo conscio o inconscio ogni persona vorrebbe avvicinarsi a Dio, ciò è archetipo. Desiderare di essere Dio, credere addirittura di essere Dio è probabilmente l’espressione di una psicopatologia archetipica.»
Adolf Guggenbühl-Craig
“From the Wrong Side” (1995)
Qualcuno di voi saprebbe spiegare perché mai una persona sana di mente dovrebbe recarsi all’Ufficio italiano Brevetti e registrare la parola “DIO”, apponendovi il marchio di copyright finalizzato all’uso esclusivo del termine “per il soddisfacimento di bisogni personali”?!?
Insomma, i manicomi sono da sempre pieni di svitati che si credono Napoleone, o psicotici convinti di essere inviati dal Signore… ma pretendere di ridurre DIO ad un ® con tanto di logo depositato, denota ben più di un ego ipertrofico in pieno delirio di onnipotenza. Siamo infatti ben oltre il narcisismo megalomane di una mente disturbata, patologicamente persa nelle proprie fantasie di autodeificazione.
È quanto è andato facendo il rag. Giuseppe Grillo da Genova, il 24/03/2003 con una pratica [QUI!] della quale non esistono altri precedenti; nello stesso periodo in cui si avvaleva del maxicondono fiscale dell’accoppiata Berlusconi-Tremonti al governo.
Che il grillismo fosse una religione personale, intessuta sul culto messianico del “capo politico”, rientra nelle evidenze del “Leader psicopatico”.
Che il M5S sia una setta dai tratti millenaristici, dove l’esaltazione fanatica dei suoi adepti si intreccia con forme di “anosognosia”, riscontrabili in quello che viene chiamato effetto Dunning-Kruger, è qualcosa di cui avevamo già parlato QUI.
E d’altra parte il sedicente ‘moVimento’ è qualcosa in cui confluiscono confusamente le pulsioni più disparate, in questa strana mescolanza ideologica di Transumanesimo, Primitivismo irrazionalista, paranoie complottiste, nazi-maoismo e revanchismo protestatario…
Ma pretendere di farsi DIO™ e attribuirsi la paternità del termine è tutto un altro paio di maniche!
Le Parole e gli Atti
Posted in A volte ritornano, Masters of Universe with tags Attentato, Carabinieri, Casta, Complotto, Demagoghi, Folle, Follia, Guerra, Italia, Liberthalia, Marco Bracconi, Odio, Palazzo Chigi, Politici, Roma, Società, Sparatoria, Squilibrato, Vittimismo on 29 aprile 2013 by Sendivogius«C’è una grande differenza tra il gesto isolato e un attentato organizzato da un gruppo eversivo. E c’è una altrettanto grande differenza tra un gesto spiegabile con l’estremismo politico e uno riconducibile a forme estreme di disagio personale.
Ma sarebbe ottuso e cieco consolarsi con la formula del “gesto isolato”.
In tempi di crisi delle appartenenze, nell’epoca della finta socialità di Facebook, negli anni della solitudine personale e politica dissimulata attraverso l’inganno tecnologico, l’azione individuale – che sia frutto di uno squilibrio o meno – è una inedita ma non per questo meno pericolosa forma di attacco alle istituzioni.
Sempre di una forma di terrorismo si tratta, inutile girarci attorno. La rabbia e la voglia di vendetta contro la politica è ormai una ideologia, un clima, un appartenere ad un “certo sentire”. Che diventi violenza vera e propria da parte di soggetti magari psicologicamente non saldissimi non cambia la sostanza.
Quello che veramente conta, quando si parla di terrorismo, non sono i pochi che sparano, o l’organizzazione clandestina che li raccoglie, o i comunicati politici che portano o non portano in tasca. E’ l’habitat culturale in cui l’azione – singola o di gruppo – matura.
L’odio per la casta sta diventando, nell’Italia del 2013, una ideologia. Per questo, dispiaccia o no e con tutte le dovute differenze, quello che è accaduto oggi non riguarda un caso umano di disperazione o follia. E’ anche un fatto politico.»Marco Bracconi
“Il terrorismo dei soli”
(28/04/2013)