Concedeteci, almeno per una volta, un piccolo momento autocelebrativo… In quasi due anni e mezzo di vita, dalla sua nascita in poi, Liberthalia è riuscita a porre solide radici nella foresta del web, garantendosi un suo angolino più che dignitoso, grazie a tutti voi che apportate linfa alla piantina con le vostre visite e con i vostri interventi. Nel tempo, Liberthalia è cresciuta costantemente negli accessi, fino all’exploit del Gennaio 2011 che compensa e surclassa oltre ogni aspettativa la naturale flessione natalizia…
Sono risultati dei quali andiamo particolarmente orgogliosi a riconoscimento della cura, la dedizione, il tempo, impiegati per la stesura e l’elaborazione dei singoli articoli pubblicati, insieme alle migliorie apportate alla veste grafica d’insieme. A maggior ragione che Liberthalia non ha mai ricercato alcuna forma di pubblicizzazione, (nemmeno tra amici, conoscenti e parenti, che infatti nulla sanno del sito); si è sempre tenuta rigorosamente alla larga da Facebook (che cordialmente detesta) e dalle cosiddette forum-community delle quali vivissimamente diffida (non foss’altro per le cacofoniche sequele di nonsense che dominano le discussioni). Ogni singolo accesso è stato conquistato sui contenuti e attraverso ricerche specifiche in rete. In proposito, proprio i termini inoltrati sui motori di ricerca non mancano di riservare interessanti sorprese circa i gusti di certo pubblico occasionale…
Bene! Chiusa la parentesi celebrativa, siccome il mondo è bello perché avariato, diamo piuttosto un’occhiata da vicino alle ricerche più incredibili, intraprese dai Visitors della rete profonda.
Se è vero che le parole sono importanti, si può allora ricavare un piccolo campionario, tanto da poterne stilare una sorta di catalogo di riferimento sulle curiosità, che affliggono cospicue fasce di navigatori virtuali, rendendo conto delle loro ricerche sul web, dalle più prevedibili fino alle più impensate….
È forte il sospetto (se non la certezza) che gli italiani siano un popolo di repressi sessuali. Coerentemente, votano in massa per un maniaco sessuale sul quale, con ogni evidenza, proiettano la realizzazione dei propri sogni erotici per interposta persona, a compensazione delle loro insanabili frustrazioni erotiche. Di conseguenza, immancabile e grande protagonista indiscussa è sempre ‘LEI’ in tutte le sue declinazioni, dalla dizione settentrionale (con la g) a quella centro-meridionale (con la c), onnipresente nelle sue potenziali varianti politiche e nazionali. Abbiamo pertanto la “figa fascista” per nostalgici in camicia nera, ma anche la nazionalista “figa italiana”, con le personalizzate bolognesi.. milanesi.. romane.. e anche sarde, fino al marziale “esercito della fica”..! Per i più cosmopoliti c’è invece quella “orientale”, passando per la montanara “figa alpina” e pure per la misteriosa “figa di Natale”. Per coloro che dovessero avere difficoltà a trovarne, esiste l’imprescindibile “cartello cercasi figa”.
Superata la fase di interesse strettamente ginecologico, abbiamo quella più propriamente pornografica, con i suoi richiami animali: dalla vacca arrapata, al porco abominevole, fino al completo maiale sadomaso. Non mancano le curiosità erotiche e qualche classico: gli irrinunciabili “fotoromanzi porno del 1980” e “Biancaneve sotto i nani” per la nostra biblioteca d’autore, insieme alle fondamentali “Confessioni proibite di una monaca adolescente”; le “misure del seno di Cristina D’Avena”. Più ordinari sono: “il bordello galleggiante”; l’immancabile “maniaco con l’impermeabile”; il competitivo “pene più lungo del mondo” e le curiose “foto bandiere del mondo con tette” (?!?). Non mancano poi le “femmine arrapate”. Tanto per andare sul sicuro, tra i nostri visitatori particolarmente gettonate sono state le donne cinesi arrapate. C’è chi invece, per restare in famiglia, cerca piuttosto lo “zio arrapato”. Oppure, per non deprimersi, dei simpatici “cazzi spiritosi”. Non manca chi, tra tanta abbondanza, ricerca il “significato di dignità femminile”. Qualcun altro, pensando forse al Papi della Nazione, ha cercato invece l’onirico “Venditore di sogni porno”, l’imprescindibile “Pagliaccio Culo”, e pure un pornonano slavo. Del resto non mancano curiosità rivolte ai membri di governo e affini. Tra le più devastanti c’è il boccaccesco Silvio erotico, il disarmante “attentato a quel frocione del papa”, l’amatissimo ministro Brunetta (“Brunetta nano di merda” e “altezza di Renato Brunetta”), l’immancabile “complotto ebraico contro Berlusconi” e, per concludere, l’inquietante “Clistere di Capezzone”.
Qui entriamo nell’ambito del feticismo più estremo dai risvolti perversi, che pure conta una diffusa casistica della quale tenere conto: umiliare per soldi… tettone sfruttate… torture su donne… immagini di cruda brutalità… bambolotti mozzati… porno stupri..! Tanto per rimanere in tema, ai margini della psicopatia, abbiamo chi ha sperato di trovare notizie sugli orridi “pompini con ascesso in bocca”, raccapriccianti “ispezioni anali per alunni”, fino all’esito naturale di “culi assatanati”. In ambito prettamente escatologico sono da segnalare gli esclusivi “cessi prestigiosi” e gli irrinunciabili “amici cessi”. Sugli altri è meglio sorvolare per motivi di auto-censura.
Una trattazione a parte merita l’argomento “ciccioni”, oggetto di uno oscuro desiderio dall’ampia casistica….
In versione sportiva: ginnastica per ciccione ciccione che fa ginnastica nuoto per ciccione tiro con l’arco per ciccione ciccione che salta ciccione in tuta.
In versione situazionale: ciccione in ufficio ciccioni al mare ciccione in barca ciccione in poltrona ciccione in ufficio ciccione al sole ciccione coi baffi pagliaccio ciccione marinaio ciccione batterista ciccione
In versione femminile: ciccione femmine donne ciccione donna cicciona con l’ombrello belle ciccione donne grasse in livrea attrici porno grasse uomo nudo ciccione con donna
E relative varianti: super ciccione natale ciccione ciccione che ride ciccione tatuato ciccione che scappa ciccione nudo ciccione sulla croce
E per (non) chiudere in bellezza abbiamo i grandi enigmi irrisolti dell’umana idiozia…
C’è il tizio che cerca “fotografie dell’huomo erectus”
Si è estinto solo qualche millennio prima che Niépce inventasse la fotografia.
C’è quello che gentilmente ti chiede: “vorrei sapere se il moschetto del 1981 si può tenere in casa”
Il moschetto 1981 non esiste. Al massimo esiste il Carcano mod. 91 (1891). E no, non lo puoi tenere in casa!
C’è poi il tipo che cerca incessantemente “l’autopsia umana”, ignorando forse che non esistono autopsie animali. Quello che vuole sapere se “ti depilano anche il pube per un’operazione ai legamenti”… Il significato del “Kus Klus Klan” in evidente confusione col Cous-Cous… E altre curiosità: il legionario negro; dove si trova Via dei morti di fame; come si tagliano i capelli ai frati; fino ai “watussi che corrono dietro a un bianco”. Poi ci sono i ‘refusi’ come: “a manina sul mare”; il “tatuaggio leggionario”; il “vado di pandora”; e le romanesche “urcere allo stomaco”.
È questo solo un piccolo riepilogo dei casi più estremi e paradossali, tra tutti i termini con i quali il blog è stato raggiunto attraverso i motori di ricerca… Sono soddisfazioni!
Uno ci prova con tutto il cuore. Cerca, nei limiti delle possibilità e delle proprie capacità, di incanalare il proprio spirito critico nella costruzione di una satira sferzante e, possibilmente, incisiva. Impegna tempo e conoscenze nell’elaborazione di analisi; si affida alle sue limitate conoscenze grafiche nella realizzazione di fotomontaggi, che sfruttino il paradosso per incrementare l’impatto ironico. Poi, per puro caso, ti imbatti in una foto come questa…
Allora capisci che, per quanto uno possa essere feroce, caustico, non riuscirà mai a raggiungere la perversa grandezza dell’originale fonte d’ispirazione critica, dinanzi alla cui abnormità ogni tentazione satirica si annulla, sovrastata dalla potenza immanente dell’Unicum ineguagliabile: il Monstrum; il prodigio che trascende l’ordinario.
Cos’altro si potrebbe mai aggiungere davanti ad immagini come quella pubblicata? Cosa dire di più (e di peggio) su gente che sembra uscita direttamente da un fumetto di Magnus?!?
Pensi che il fondo della piaggeria si sia toccato con “Meno male che Silvio c’è” [qui], con gli inquietanti cloni canterini che sembrano usciti direttamente dalla serie ‘Drive In’ degli anni ’80… e ti convinci che simile livelli siano ineguagliabili…
Sbagliato! Perché subito dopo scopri l’insuperabile “Un Nobel per Silvio”: un ibrido mostruoso tra Cristina D’Avena, Andrea Bocelli, e marcette nord-coreane, dove l’impatto demenziale supera, oltre ogni aspettativa, confini mai raggiunti prima. [la canzoncina la potete ascoltare qui; invece il testo lo trovate qui]
Se si pensa che i creatori di ‘sta roba stavano raccogliendo fondi per trasmettere l’improponibile jingle nei cinema, prima della proiezione serale, allora c’è davvero un complotto per sputtanare Silvio che pure in materia se ne intende già di suo…
«Ho sempre saputo che in questo paese è pericoloso avere delle opinioni. Un pericolo sottile ma controllabile... Almeno fin quando non ci inciampi»
(Alack Sinner)
LIBERTHALIA – Libera Commedia nella colonia corsara
Schegge impazzite, Idee, Cultura, Frammenti resistenti e Opinioni controccorrente con un pizzico di ironia e una goccia di vetriolo.
Visitatori:
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«…conto su pochi lettori e ambisco a poche approvazioni. Se questi pensieri non piaceranno a nessuno, non potranno che essere cattivi, ma se dovessero piacere a tutti li considererei detestabili…»
I commenti sono liberi, ma voi non ve ne approfittate o verrete trattati di conseguenza. E senza troppi complimenti.
COMMUNITY:
«Essere vivo, interessato, vedere le cose, vedere l’uomo, ascoltare l’uomo, immedesimarsi nel prossimo, sentire sé stessi, rendere la vita interessante, fare della vita qualcosa di bello e non di noioso.»
– Erich Fromm –
“Il coraggio di essere”
«Il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte ad un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza»
(R.Bradbury – “Fahrenheit 451”)
«Nel sogno c’è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch’è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare»
(D.Buzzati – “Il Deserto dei Tartari”)
«Un sogno è una scrittura, e molte scritture non sono altro che sogni…»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«…Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio»
(J.L.Borges)
“Io non sono mai stato un giornalista professionista che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie profonde convinzioni per fare piacere a dei padroni manutengoli.”
(A.Gramsci - 'Lettere dal carcere')
“Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza, se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io considero degno di ogni più scandalosa ricerca”
(P.P.Pasolini)
“Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell’informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l’informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe”
(J. MADISON - 4 Agosto 1822. Lettera a W.T. Barry)
“Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.”
(Joseph Pulitzer)
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Scrivere è un diritto.
Rispondere non è un obbligo
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