Archivio per Fascismo
(168) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Costume, Degrado, Fascismo, Federico Mollicone, Francesco Giubilei, Italia, Liberthalia, Maddalena Morgante, Roberto Burioni, Squallore on 25 febbraio 2023 by Sendivogius[01 Feb.] «Il plurale di ‘valigia’ è ‘valige’ e non ‘valigie’. Ma non ce n’è uno di voi che non sia stato bocciato alle elementari?»
[22 Feb.] «Surreali le circolari dei presidi dei licei fiorentini che fanno politica paventando il ritorno del fascismo dopo quanto accaduto al Liceo Michelangiolo. Domani ci aspettiamo una circolare sul pericolo del comunismo dopo il corteo dei collettivi in cui si è inneggiato alle foibe»
[15 Feb.] «La fuga di cervelli dall’Italia non va drenata ma implementata.»
[18 Feb.] «Dietro la candidatura di Elly Schlein, c’è il finanziere ungherese Soros che attraverso di lei tenta una opa ostile al Pd per imporre in Italia un modello politico alternativo a quello del premier, su immigrazione, globalizzazione, diritti civili ad esempio.»
[02 Feb.] «Il Festival della canzone rischia di diventare l’ennesimo spot in favore del gender e della sessualità fluida, temi sensibilissimi e che da sempre Fratelli d’Italia contrasta. È inaccettabile che tutto questo possa avvenire non soltanto sulla tv di Stato, che troppo spesso dimentica il suo ruolo di pubblico servizio, non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto di fronte ai tantissimi bambini che guarderanno la tv per una serata in famiglia. Nelle ultime edizioni il festival si è trasformato in una vera e propria propaganda a senso unico, un vero condensato della peggiore ideologia che mina e vuole minare l’identità dell’uomo e della donna.»
[15 Feb.] «Finalmente con questi 12.000 euro arrivo a fine mese.»
[19 Feb.] «Mario Giordano gigante nel giornalismo e nella vita.»
[13 Feb.] «Stracciare la foto di un viceministro [il nazi-travestito Bignami, ndr] è stata una stupidaggine enorme. Un attacco alla politica che non c’entra niente con il Festival di Sanremo, e lo dico io che non sono di quella parte politica.»
[13 Feb.] «Il PD rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione.»
[13 Feb.] «Dopo 10 anni gli italiani hanno deciso di tornare ad affidarsi alla Politica con la P maiuscola.»
SIPARIETTI
Posted in A volte ritornano with tags Costume, Fascismo, Fedez, Governo Meloni, Italia, Liberthalia, Reazione, Sanremo on 12 febbraio 2023 by SendivogiusPer carità di patria ed amor proprio, NON parleremo del Festival di Sanremo. Apprendiamo però con sommo divertimento, che tra i fondali patinati e la melassa zuccherosa di ipocrisie assortite che da sempre contraddistinguono la kermesse canterina, è bastato anche solo un accenno all’esistenza del razzismo ed alla Costituzione, per provocare attacchi incontrollati di orticaria ai destronzi di fogna e di governo, fino alla crisi isterica finale dinanzi alle performance di un Fedez. L’affronto intollerabile infatti è lo scandalo di un rapper che strappa la foto di un coglione travestito da nazista, non il fatto che il coglione medesimo (che solitamente parla e si comporta da fascista) possa diventare vice-ministro di uno Stato che non sia il regno di Batalia!
Sempre da Batalia deve provenire pure l’esimio camerata, facente feci di sottosegretario alla Cultura, che trova la cosa più naturale del mondo,
cambiare la narrazione del Paese, occupando ogni spazio pubblico disponibile, e farlo manu militari, imponendo i propri “modelli culturali”, meglio se a difesa dei “valori tradizionali”: la solita merda reazionaria, riscaldata per vecchi nostalgici, devoti alla necrofilia.
«E io non banalizzerei parlando di spoil system ma di modelli culturali che cambiano, quando una forza politica che è anche espressione di un’area culturale arriva al governo del Paese per volontà dei cittadini può esprimere dei propri dirigenti che proseguano un cammino facendo una loro proposta.»
(Gianmarco Mazzi, 12/02/23)
Sorvolando sull’area culturale di provenienza, giusto a proposito di modelli di riferimento, si chiama MinCulPop… Ma abbiamo anche il glorioso esempio del Volksaufklärung tedesco. E non perché non sia lecito fare proposte alternative (che mancherebbe altro!), se non fosse che quando si azzitta ogni altra voce dissonante, cacciando via chi non si allinea, allora si può tranquillamente parlare di propaganda su scelta autoritaria. Che poi è esattamente il modello di riferimento dei Fascisti d’Italia, dunque è inutile anche solo farglielo notare, perché proprio non ci arrivano, tanto pare loro naturale.
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Sono tornati
Posted in A volte ritornano, Muro del Pianto with tags Fascismo, Giorgia Meloni, Governo Meloni, Italia, Liberthalia, Reazione, Squallore on 23 ottobre 2022 by SendivogiusAd un secolo dalla Marcia su Roma, per uno di quegli strani ricorsi vichiani, capita di assistere all’insediamento del governo più compiutamente fascista degli ultimi 100 anni, con l’aggiunta di una nutrita rappresentanza fondamentalista, per decise punte reazionarie… Di quelle che un tempo sarebbero state subito riconosciute come “clerico-fascismo” e che oggi vengono eufemisticamente chiamate “centrodestra”, per distorsione semantica, dove la componente ‘moderata’ sarebbe rappresentata dallo spettro caricaturale di un Silvione allo stato terminale (una garanzia!).
Perché gli italiani, non conoscendola affatto, hanno bisogno di rivivere la storia più e più volte, non assimilandola mai, sempre in bilico tra la tragedia e la farsa, con spiccata propensione per quest’ultima, nel limite sottile che separa l’una dall’altra.
In merito alle aspettative messianiche che circonfondono la statista della Garbatella, i nostri ineffabili pennivendoli d’accatto, in piena opera di riposizionamento, già parlano di “mamma al governo” (sic!).
A noi, più che altro viene in mente il Céline migliore…
“Perché nel cervello d’un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose e di molto crudeli.”
Louis-Ferdinand Céline
“Viaggio al termine della Notte”
(1932)
Il nostro viaggio nella notte più buia della Repubblica è appena cominciato. E sarà una lunga notte…
Poi, nella pratica, quello che la Mamma d’Italia potrà fare o meno è già scritto altrove: la politica economica la dettano UE e BCE; mentre la politica estera la impongono USA e NATO. L’unica libertà concessa alla ducia in pectore sarà quella di riportare l’Italia al medioevo dei diritti. Ma la regressione culturale era già in atto da tempo. Il pubblico non si accorgerà della differenza.
Buonanotte Italia
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SCARAFAGGI
Posted in A volte ritornano, Kulturkampf, Roma mon amour with tags Apologia di reato, Casa Pound, CGIL, Eversione Nera, Fascismo, Fascisti, FN, Forza Nuova, Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, Giuliano Castellino, Imbecilli, Italia, Italia Libera, Lega, Legge Mancino, Legge Scelba, Liberthalia, Mattia Feltri, Neo-fascismo, No-Vax, Riccardo Iaccarino, Roberto Fiore, Roma, Sindacato, Squadrismo, Terza Posizione on 10 ottobre 2021 by SendivogiusCon tanto di disposizione nel dettato costituzionale che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” e con ben due leggi (Scelba/Mancino), che sanzionano chiunque promuova “sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista”, e intendendo per tale ogni:
«associazione, movimento o comunque gruppo di persone non inferiore a cinque che persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.»
(Legge 645 del 1952)
Ovvero, con una legge (L.122 del 1993) contro “chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”, vietando “ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”…
Ci si chiede cos’altro serva ancora alla magistratura italiana, pur così solerte in altri frangenti, per sciogliere finalmente quelle organizzazioni dichiaratamente fasciste, che si esibiscono in apologia di reato permanente, e che di solito magistrati coccolosi e quanto mai comprensivi liquidano come “espressioni del pensiero, costituzionalmente garantite e prive di offensività”, come nel caso delle celebrazioni neo-naziste delle Waffen-SS a Milano.
Immaginate voi se una cosa del genere accadesse a Berlino, dove evidentemente ci sono giudici con maggior senso della decenza!
Che la c.d. Legge Scelba sia disattesa da 70 anni, fin dall’alba della sua promulgazione, è cosa nota, visto che di associazioni e partiti apertamente fascisti ne abbiamo avuti e ne abbiamo tuttora a iosa: tutti liberi di scorrazzare in parlamento e dintorni, a braccino sempre teso e molto più che ‘tollerati’.
Che ad un secolo di distanza i neo-nazisti di Forza Nuova (o Italia Libera, come amano farsi chiamare ora) intendano invece festeggiare i fasti del 1921 con gli assalti squadristi alle Camere del Lavoro, devastando praticamente indisturbati la sede del principale sindacato italiano in pieno centro a Roma, è qualcosa che (al di là delle solidarietà pelose e più o meno ipocrite) qualcuno dovrebbe spiegare… a partire forse dal Ministero dell’Interno, che da oltre un anno va consentendo il libero proliferare di manifestazioni non autorizzate dei sedicenti “no-vax” in flagranza di reato, insieme a bande di fascisti ringalluzziti più che mai dal clima di sostanziale impunità, fingendo di ignorare la saldatura eversiva che si va coagulando attorno ai gruppi più estremi. Questo perché nel mondo alla rovescia ci si laurea all’università virtuale di YouTube, dove l’ultimo coglione analfabeta che pubblica un video sulle virtù anti-covid della clorochina, ed altre cure miracolose, ha più credibilità di un premio Nobel per la medicina; perché i vaccini no, non sono sicuri, ma gli amuleti e le pozioni magiche suggeriti da sciamani e mitomani su F/B invece sì. Su questa distorsione sistematica della realtà per bias cognitivo, i fascisti ci sguazzano. Da sempre. E ci costruiscono sopra le loro narrazioni parallele…
Sono lontani i tempi in cui i solerti funzionarini della DIGOS piombavano nelle case di privati cittadini, senza alcun mandato o fattispecie concreta di reato, per strappare via dai balconi quei lenzuoli che potevano urtare la suscettibilità di un’indecente cialtrone travestito da sbirro, durante il passaggio del loro duce di ghisa.
Forse la stessa Questura di Roma dovrebbe spiegare perché mai un “sorvegliato speciale” (il pluripregiudicato e recidivo Giuliano Castellino) sia sempre presente dove non dovrebbe essere. E se ne vada tranquillamente in giro alla testa delle sue squadracce, a devastare il centro di Roma in una riedizione dell’omonima “marcia”, preannunciando con congruo anticipo il raid via social, onde chiamare i camerati all’adunata.
E più di qualcun altro in più alta sede dovrebbe finalmente chiarire perché mai due organizzazioni ostentamente fasciste, come Casa Pound e Forza Nuova, fondate da ex terroristi latitanti e nate come diretta filiazione di “Terza Posizione”, movimento eversivo ambiguamente collaterale ai NAR di Fioravanti, con una venerazione feticistica per il “Caccola” ed i suoi esteti del golpe militare, possano prodursi in aperta apologia, agendo sostanzialmente indisturbate e svincolate dalle leggi di quella Repubblica che pubblicamente avversano…
Forse perché godono di una pubblicistica più che compiacente nella cosiddetta “stampa moderata”.
Non per niente, a leggere gli osceni giornaletti di sedicente corso ‘liberale’ infeudati dalla famiglia Feltri, grazie al rampollo Mattia, sappiamo che se in Italia abbiamo nella sua preponderanza una delle destre più fascista, antidemocratica ed eversiva dell’Europa occidentale, è ovviamente colpa della sinistra e dell’antifascismo che si ostinano contrastare la risacca nera.
E per spiegare meglio il concetto dalle colonne infami del suo giornalino on line, il figliol prodigo chiama direttamente qualche (post?)fascista di ritorno, in qualità di “esperto della materia”, l’incredibile Mario Landolfi, tale è il livello di indecenza raggiunto da un Mattia Feltri, a segnare la differenza con una passata direzione assai più seria della sua.
Forse, dicevamo, i reduci di Terza Posizione confluiti nelle scatole cinesi di Casa Pound e FN sono intoccabili, perché ai loro esponenti non viene mai negata una candidatura nazionale, con le quali inzeppano le liste della Lega salviniana ed i Fascisti d’Italia della ducia della Garbatella, tra saluti romani, fasci littori, busti del Mascellone, baroni neri e nazi-party della movida sovranista, per uno scrosciare di ammiccamenti, affinità tanto elettive quanto elettorali, e vicinanza ben più che ideale, con gli altri schizzi sparsi della destra già missina.

Cristian D’Adamo, candidato di “Fratelli d’Italia” a Fondi. Uno dei tanti (troppi)
Talmente vicini da condividere fino a poco tempo fa le stesse sedi e gli stessi uffici con gli intraprendenti nazisti di Forza Nuova, tanto da non capire bene la differenza che intercorre in questa sorta di millefoglie nero, perfettamente sovrapponibile secondo i casi e le circostanze. E intanto si continua a lisciare loro il pelo, in base alla convenienza del momento, salvo prendere le distanze (provvisorie) quando la convivenza rischia di diventare troppo compromettente e l’evidenza sfacciata, almeno fino al prossimo pellegrinaggio a Predappio, o le foto goliardiche in uniforme da gerarca.
In tal senso, si distingue Giorgia Meloni che raggiunge vette di puro Sublime, mentre il suo candidato sindaco al Campidoglio, tal Michetti, discetta di “banchieri giudei” e “lobby ebraica”. E Giorgina (vezzeggiata dai media compiacenti che manco fosse la Thatcher!) in questo è brava a sgusciar via, come un’anguilla impigliata all’amo che si accartoccia su se stessa: condanna (a chiacchiere) l’assalto squadrista di Roma, ma riesce a non pronunciare MAI in merito la parola “fascista”, fino al capolavoro finale di negazione per rimozione:
“E’ sicuramente violenza e squadrismo poi la matrice non la conosco. Nel senso che non so quale fosse la matrice di questa manifestazione.”
E ci regala una simile perla di sofismo spicciolo, mentre si trova in Spagna, a raduno coi nostalgici falangisti di VOX..!
È evidente che la famigerata “matrice” continua proprio a sfuggirle. Perciò vedrete: esauriti i biasimi di rito e le ipocrisie di contorno, continuerà tutto come e peggio di prima, più di sempre.
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(150) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Cialtroni, Degrado morale, Fascismo, Italia, Liberthalia, Merdaio, Schifo on 28 agosto 2021 by Sendivogius“Classifica AGOSTO 2021″
Dinanzi alle miserie del mondo, è deprimente misurare il grado di devastazione intellettuale e morale che percorre le italiche lande, senza soluzione di continuità: un agglomerato ininterrotto di degrado culturale e fascismo pervasivo, infiltrato a tutti i livelli possibili, ed introiettato con la stessa naturalezza attraverso la quale un’umanità miserabile ed incontinente rilascia le affermazioni più allucinanti, o idiote nello specchio di un’imbecillità prevalente. Perché culo avvezzo al peto non riesce a stare cheto!
Brilla in questa scala al massimo ribasso, la tribù mangereccia del Capitone & Kamrades: i talebani nostrani del nazismo strisciante di ritorno, sull’onda lunga della risacca fascista incanalata nella cloaca maxima del nazional-populismo, coi suoi ammiccamenti nostalgici.
Nella comunicazione tossica del grande ritorno völkisch ripassato in salsa sovranista, non è certo una novità il dialogo diretto con la folla ed appelli al ‘popolo’ (l’oscuro oggetto delle manipolazioni tribunizie), tramite l’abuso delle formule retoriche ad effetto e bullismo da balcone, con le sue iperboliche associazioni di idee in assenza di correlazioni logiche, per distorsione cognitiva su provocazione diffusa, in quello che già Victor Klemperer definiva “isterismo del linguaggio“.
È l’avvento del cialtronismo di massa nel trionfo dell’Idiocrazia (è fin troppo facile essere “profeti” in Italia!), per un’ignoranza dilagante che si fa logorrea compiaciuta e soprattutto esibita, per un’umanità piccolissima e meschina che ama esibire i propri umori in pubblico sproloquiando su tutto, senza che mai venga sfiorata dall’ombra di un dubbio; ovvero da un afflato di pur minima decenza, nella regressione a-social che spinge orde di disadattati e narcisisti patologici a condividere le loro indecenze nei peggiori letamai di facebook, o rilasciare su twitter la propria fumante cacchina quotidiana, che proprio non riescono a trattenere, ad uso coprofagi per community di merda.
Hit Parade del mese:
01. NAZILEGHISMO (I) – Froci al rogo
[13 Agosto] «Il rogo a fuoco lento per i deviati era in vigore in Europa fino a ben oltre il 1800 ed era sicuramente giusto da un punto di vista religioso. Credo siamo andati un po’ troppo avanti e dobbiamo tornare a quei tempi,»
(Fabio Tuiach, sociopatico pericoloso)
02. NAZILEGHISMO (II) – rilancio turistico
[12 Agosto.] « Se solo avessi il potere di farlo, anche Piazzale dei Partigiani a Roma Ostiense mi piacerebbe che tornasse a chiamarsi Piazzale Hitler. La storia insegna e nel bene e nel male questa è la nostra storia. Credo anche che per la cecità di alcuni perdiamo tantissimo in termini di turismo nel voler nascondere.»
(Andrea Santucci, camerata di Colleferro)
03. LETTURE TOSSICHE
[15 Agosto.] «Italia, Europa, Occidente: vergogna! Lasciare donne e bambini in mano ai tagliagole islamici, dopo anni di battaglie e sofferenza, non è umano. Qualcuno al governo dovrebbe rileggersi ‘La rabbia e l’orgoglio’ e ‘La forza della ragione’ della grandissima Oriana Fallaci.»
(Matteo Salvini, grande capo)
04. PARCO MVSSOLINI
[26 Agosto.] «Non sono fascista»
(Cladio Durigon, mussoliniano)
05. LE IDEE CHIARE
[10 Agosto] « Sono una ragazza di sinistra.»
(Alessandra Mussolini, la Compagna)
06. IL COVID RENDE LIBERI
[11 Agosto] «Il green pass uccide l’economia»
(Giorgia Meloni, Alter Ego)
07. MISSIONI ECUMENICHE
[24 Agosto] «Il nostro principale dovere fiduciario è nei confronti dell’umanità.»
(Davide Casaleggio, Narcisista patologico)
08. DISASTRO CAPITALE (I): Tamponamenti a catena
[12 Agosto] «Io non sono no vax, mi attengo alla legge. In questo momento il medico che mi segue ha detto di non fare il vaccino. Io mi tampono continuamente.»
(Virginia Raggi, Ni-Vax)
09. DISASTRO CAPITALE (II) – LO SCHIANTO
[01 Agosto] «Io credo che Roma sia paragonabile ad una Ferrari: quando sono arrivata la Ferrari era ferma ed io ho iniziato a farla ripartire, a farla correre, io l’ho rimessa in pista. Io so guidare questa Ferrari.»
(Virginia Raggi, la Pilota)
10. DISASTRO CAPITALE (III) – Grandi Ritorni
[20 Agosto] «Torno e appoggio Virginia Raggi, merita un 9. Ci vuole un’app sulle buche.»
(Alfonso Pecoraro Scanio, altro talento incompreso)
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GENTE DI MERDA
Posted in Ossessioni Securitarie with tags Costume, Fascismo, Italia, Leghisti, Liberthalia, Matteo Salvini, Società on 22 luglio 2021 by Sendivogius“Da quello che emerge colui che si è difeso sarebbe stato aggredito da un soggetto pregiudicato, clandestino, noto per violenze, aggressioni e atti osceni in città…
Colui che ha reagito è un docente universitario di diritto penale e istruttore di forze di Polizia, avocato penalista noto e stimato in città, quindi non penso che Voghera si sia trasformata nel Far West.
Voglio disarmare i delinquenti e poi il processo spetta alle autorità. Se si tratterà, come si legge oggi su alcuni giornali, di legittima difesa, allora qualcuno dovrà chiedere scusa a questo assessore.”Matteo Salvini
(22/07/21)
Notate con quale voluttuoso godimento necrofilo si compiace il sempre più indecente Capitan Mitraglia, alla vista succulenta del “clandestino” (nuova categoria del sub-umano) impiombato a freddo dall’improvvisato giustiziere della notte: uno di quelli che scambia la “legittima difesa” con la licenza di uccidere, per privilegio di censo ed impunità di status; uno che se ne va in giro sventolando la pistola nella sua Alabama padana, a caccia di negri da castigare (mettere al loro posto), e che trova la sua naturale rappresentanza nelle cloache del nazileghismo, all’ombra dell’osceno Capitone a mano armata.
E giustappunto, mentre ne celebra le gesta sparatorie, lo fa con la stessa libidine pornografica con cui va sguazzando voglioso tra sughi stracotti e rifritti, sbavando famelico davanti ad una ciotola di rognoni fumanti, ospite d’onore alla Sagra del Porco, intanto che ingurgita cibo spazzatura a comando con bulimica voracità, grufolando tra immondi pastoni, con la stessa voluttà con la quale va ciucciando rosari.
Senza ritegno, senza vergona, smarrita da tempo ogni decenza (se mai ne ha avuta alcuna).
Soppesatelo, nelle sue argute argomentazioni, mentre si arroga del suo ius vitae necisque, e decide chi è degno di vivere e chi invece merita la giusta punizione del boia itinerante di turno, travestito da sceriffo, delineando le nuove categorie dell’inutile e dei reati passabili di pena capitale con esecuzione immediata: “gli atti osceni in città”! Né sovviene a LVI, ed al resto della sua gente di squadra, cosa sia la vera oscenità di cui è portatore insano.
Per lo stesso principio, anche Jack The Ripper era una persona perbene, presumibilmente un membro rispettabile della comunità, uno di quelli del non se ne può più, e che coi mezzi a sua disposizione non faceva altro che ripulire le strade di Londra e “purificare” il mondo, da quella feccia umana che portava degrado e diffondeva le malattie: le prostitute… che oscenità, signora mia!
Ora guardatelo, mentre reclama la sua libbra quotidiana di carne (umana). Soprattutto, osservatelo mentre freme eccitato alla vista del sangue, senza nemmeno riuscire a trattenere le polluzioni forcaiole del linciaggio mascherato.
E chiedetevi se questo è un uomo (o una merda).
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REPETITA IUVANT (aut fortasse…)
Posted in Kulturkampf with tags 25 APRILE, ANTIFASCISMO, Cultura, Fascismo, Liberazione, Liberthalia, Resistenza, Società, Umberto Eco on 25 aprile 2021 by Sendivogius«Il fascismo fu certamente una dittatura, ma non era compiutamente totalitario, non tanto per la sua mitezza, quanto per la debolezza filosofica della sua ideologia. Al contrario di ciò che si pensa comunemente, il fascismo italiano non aveva una sua filosofia. L’articolo sul fascismo firmato da Mussolini per l’Enciclopedia Treccani fu scritto o venne fondamentalmente ispirato da Giovanni Gentile, ma rifletteva una nozione tardo-hegeliana dello “stato etico e assoluto” che Mussolini non realizzò mai completamente. Mussolini non aveva nessuna filosofia: aveva solo una retorica. Cominciò come ateo militante, per poi firmare il concordato con la Chiesa e simpatizzare coi vescovi che benedivano i gagliardetti fascisti. Nei suoi primi anni anticlericali, secondo una plausibile leggenda, chiese una volta a Dio di fulminarlo sul posto, per provare la sua esistenza. Dio era evidentemente distratto. In anni successivi, nei suoi discorsi Mussolini citava sempre il nome di Dio e non disdegnava di farsi chiamare “l’uomo della Provvidenza”. Si può dire che il fascismo italiano sia stata la prima dittatura di destra che abbia dominato un paese europeo, e che tutti i movimenti analoghi abbiano trovato in seguito una sorta di archetipo comune nel regime di Mussolini. Il fascismo italiano fu il primo a creare una liturgia militare, un folklore, e persino un modo di vestire.
[…] Non serve dire che il fascismo conteneva in sé tutti gli elementi dei totalitarismi successivi, per così dire, “in stato quintessenziale”. Al contrario, il fascismo non possedeva alcuna quintessenza, e neppure una singola essenza. Il fascismo era un totalitarismo “fuzzy”. Il fascismo non era una ideologia monolitica, ma piuttosto un collage di diverse idee politiche e filosofiche, un alveare di contraddizioni. Si può forse concepire un movimento totalitario che riesca a mettere insieme monarchia e rivoluzione, esercito regio e milizia personale di Mussolini, i privilegi concessi alla Chiesa e una educazione statale che esaltava la violenza, il controllo assoluto e il libero mercato? Il partito fascista era nato proclamando il suo nuovo ordine rivoluzionario, ma era finanziato dai proprietari terrieri più conservatori che si aspettavano una controrivoluzione. Il fascismo degli inizi era repubblicano e sopravvisse per vent’anni proclamando la sua lealtà alla famiglia reale, permettendo a un “duce” di tirare avanti sottobraccio a un “re” cui offerse anche il titolo di “imperatore”. Ma quando nel 1943 il re licenziò Mussolini, il partito riapparve due mesi dopo, con l’aiuto dei tedeschi, sotto la bandiera di una repubblica “sociale”, riciclando la sua vecchia partitura rivoluzionaria, arricchita di accentuazioni quasi giacobine.
[…] Il termine “fascismo” si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista. Togliete al fascismo l’imperialismo e avrete Franco o Salazar; togliete il colonialismo e avrete il fascismo balcanico. Aggiungete al fascismo italiano un anticapitalismo radicale (che non affascinò mai Mussolini) e avrete Ezra Pound. Aggiungete il culto della mitologia celtica e il misticismo del Graal (completamente estraneo al fascismo ufficiale) e avrete uno dei più rispettati guru fascisti, Julius Evola. A dispetto di questa confusione, ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l`Ur-Fascismo, o il “fascismo eterno”. Tali caratteristiche non possono venire irreggimentate in un sistema; molte si contraddicono reciprocamente, e sono tipiche di altre forme di dispotismo o di fanatismo. Ma è sufficiente che una di loro sia presente per far coagulare una nebulosa fascista.
La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione. […] Il tradizionalismo implica il rifiuto del modernismo. Sia i fascisti che i nazisti adoravano la tecnologia, mentre i pensatori tradizionalisti di solito rifiutano la tecnologia come negazione dei valori spirituali tradizionali. Tuttavia, sebbene il nazismo fosse fiero dei suoi successi industriali, la sua lode della modernità era solo l’aspetto superficiale di una ideologia basata sul “sangue” e la “terra” (Blut und Boden). Il rifiuto del mondo moderno era camuffato come condanna del modo di vita capitalistico, ma riguardava principalmente il rigetto dello spirito del 1789 (o del 1776, ovviamente). L’illuminismo, l’età della Ragione vengono visti come l’inizio della depravazione moderna.
[…] Perciò la cultura è sospetta nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici…. Gli intellettuali fascisti ufficiali erano principalmente impegnati nell’accusare la cultura moderna e l’intellighenzia liberale di aver abbandonato i valori tradizionali.
[…] L’UrFascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esacerbando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L’Ur-Fascismo è dunque razzista per definizione.
L’Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l’appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni. Nel nostro tempo, in cui i vecchi “proletari” stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio.
A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l’Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. E questa l’origine del `nazionalismo’. Inoltre, gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l’ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall’interno: gli ebrei sono di solito l’obiettivo migliore, in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori.
[…] L’elitismo è un aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico. Nel corso della storia, tutti gli elitismi aristocratici e militaristici hanno implicato il disprezzo per i deboli. L’Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un “elitismo popolare”. Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori, ogni cittadino può (o dovrebbe) diventare un membro del partito. Ma non possono esserci patrizi senza plebei. Il leader, che sa bene come il suo potere non sia stato ottenuto per delega, ma conquistato con la forza, sa anche che la sua forza si basa sulla debolezza delle masse, così deboli da aver bisogno e da meritare un “dominatore”. Dal momento che il gruppo è organizzato gerarchicamente (secondo un modello militare), ogni leader subordinato disprezza i suoi subalterni, e ognuno di loro disprezza i suoi sottoposti. Tutto ciò rinforza il senso di un elitismo di massa.
In questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un eroe. In ogni mitologia l’eroe è un essere eccezionale, ma nell’ideologia Ur-Fascista l’eroismo è la norma. Questo culto dell’eroismo è strettamente legato al culto della morte: non a caso il motto dei falangisti era: “Viva la muerte!” Alla gente normale si dice che la morte è spiacevole ma bisogna affrontarla con dignità; ai credenti si dice che è un modo doloroso per raggiungere una felicità soprannaturale. L’eroe Ur-Fascista, invece, aspira alla morte, annunciata come la migliore ricompensa per una vita eroica. L’eroe UrFascista è impaziente di morire. Nella sua impazienza, va detto in nota, gli riesce più di frequente far morire gli altri.
Dal momento che sia la guerra permanente sia l’eroismo sono giochi difficili da giocare, l’UrFascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. È questa l’origine del machismo (che implica disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all’omosessualità). Dal momento che anche il sesso è un fioco difficile da giocare, l’eroe UrFascista gioca con armi, che sono il suo Ersatz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una invidia penis permanente.
L’Ur-Fascismo si basa su un “populismo qualitativo”: In una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l’insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo dal punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza). Per l’UrFascismo gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il “popolo” è concepito come una qualità, un’entità monolitica che esprime la “volontà comune”. Dal momento che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete. Avendo perduto il loro potere di delega, i cittadini non agiscono, sono solo chiamati pars pro toto, a giocare il ruolo del popolo. Il popolo è così solo una finzione teatrale. Per avere un buon esempio di populismo qualitativo, non abbiamo più bisogno di Piazza Venezia o dello stadio di Norimberga. Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come la “voce del popolo”. A ragione del suo populismo qualitativo.
[…] Ogni qual volta un politico getta dubbi sulla legittimità del parlamento perché non rappresenta più la “voce del popolo”, possiamo sentire l’odore di Ur-Fascismo.
[…] L’Ur-Fascismo parla la “neolingua”. La “neolingua” venne inventata da Orwell in 1984, come la lingua ufficiale dell’Ingsoc, il Socialismo Inglese, ma elementi di Ur-Fascismo sono comuni a forme diverse di dittatura. Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico. Ma dobbiamo essere pronti a identificare altre forme di neolingua, anche quando prendono la forma innocente di un popolare talkshow.
[…] L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!” Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme, ogni giorno, in ogni parte del mondo.»
(Umberto Eco. “Il fascismo eterno”. 1995)
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TRUMPIST LEGACY
Posted in Kulturkampf, Stupor Mundi with tags Affari Esteri, Alt-Right, Capitol Hill, Cobra, Donald Trump, Esteri, Fascismo, Leader psicopatico, Liberthalia, Narcisismo maligno, Police, Società, Sovranismo, USA, Washington on 9 gennaio 2021 by SendivogiusIn sintesi, ora che questo tumore maligno della democrazia si prepara a fare finalmente le valige per entrare nella pattumiera della storia (rigorosamente a lettere minuscole), insieme al suo clan di abusivi incistato alla Casa Bianca, non è che ci sia molto da dire su Donald J. Trump: è un fascista. E la parola in sé già basterebbe in sopravanzo a riassumere il personaggio, nell’espressione più compiuta del termine.
Il leaderismo messianico… il culto della personalità… l’ego smisurato… le smargiassate dal machismo esasperato… l’ostentata volgarità plebea del bifolco ripulito… le pose volitive e aggressive… la violenza intrinseca nel compiacimento perverso della stessa… i continui richiami alla (sua) legge e ordine, da imporre agli altri nella presunzione di ritenersi al di sopra di ogni regola… la polarizzazione manichea del confronto, attraverso la continua distorsione della realtà… il ricorso sistematico alla menzogna… il razzismo viscerale, insieme alla vigliaccheria congenita di un uomo meschino…… sono solo alcuni dei dettagli di contorno che confluiscono nella “triade oscura“ e che definiscono un narcisista patologico in pieno delirio di onnipotenza, facendone un sociopatico di successo. Soprattutto, rivelano i suoi modelli di riferimento, come si trattasse di un marchio di fabbrica, tramite il connubio tra politica e psicologia clinica.
Trump appartiene a quella numerosa e nefasta genia tossica di leader psicopatici che di tanto in tanto spuntano nei periodi di crisi, per fare del disagio delle masse smarrite il trampolino del proprio successo, cavalcandone la rabbia sociale per afferrare il potere, che intendono come esclusivo ed assoluto. Bruciano in fretta, come il fuoco che li consuma da dentro, nell’assoluta assenza di empatia e di qualsivoglia principio, ma di solito lasciano danni enormi, prima di essere scrostati via.
A volte, ma è raro, c’è una grandezza tragica negli autocrati (o aspiranti tali)… Quasi sempre prevale l’aspetto cialtronesco di macchiette pericolose, come nel caso di questo bullo di twitter dal senso grandioso di sé. Qui più che altro siamo dalle parti del Supercafone: più eccessivo di un villain da fumetto pulp, trascende i confini del grottesco e pare la parodia nazi di Jabba the Hutt, con la sua cosca di nostalgici in camicia nera che si salutano tra loro al grido di “heil!” in un trionfo kitsch-sovranista.
Per spiegare il mondo di Trump… quell’America piccola piccola che si
masturba sui suoi mitismi estemi… basterebbe ricordare la sua reazione isterica alle proteste per l’omicidio di George Floyd, che ha tolto ogni velo residuo alla narrazione fantastica e grettamente reazionaria del presidente più amato dal Ku Klux Klan dai tempi di Barry Goldwater e George Wallace, con le città militarizzate e lo schieramento di legioni di robocop in tenuta da guerra, a presidiare una capitale blindata contro i terribile cortei antifascisti, tale era l’entità della minaccia sovversiva…

Protesters rally in front of Pennsylvania National Guard soldiers, Monday, June 1, 2020, in Philadelphia, over the death of George Floyd, a black man who was in police custody in Minneapolis. Floyd died after being restrained by Minneapolis police officers on May 25. (AP Photo/Matt Slocum)
DC National Guard Military Police officers and law enforcement officers stand guard during a protests against the death in Minneapolis custody of George Floyd, near the White House in Washington, D.C., U.S., June 1, 2020. REUTERS/Jonathan Ernst
Così serrati, da trascendere l’ammucchiata nell’ostentazione di potenza..!

National Guard troops were deployed to the Lincoln Memorial on June 2, 2020, during protests held in Washington, DC, over the death of George Floyd.
Più che altro, sembra di assistere ad una parata dei Cobra, tanto è notevole la somiglianza e surreale l’effetto!
WASHINGTON, UNITED STATES- National Guard troops deployed to the Lincoln Memorial on the eighth day of protests in Washington DC, United States on June 2, 2020. Protests continue for the death of George Floyd at the hands of a policeman in Minnesota last Monday (25). Several people pointed out that in that same place Martin Luther King Jr. gave his “I have a dream” speech in 1963.