Archivio per Fabrizio Cicchitto

IL GRUGNITO DEL PORCO

Posted in A volte ritornano, Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 10 giugno 2014 by Sendivogius

PIG - Art of EastMonkey

Ogni tanto ritornano…
Quando ci si illude di essersene finalmente liberati, eccoli che rispuntano fuori dallo scarico otturato dello scolo fognario, in cui si pensava invano di averli smaltiti. E invece no! Come le scorie radioattive, sono eterni. Perché un cialtrone, peggio ancora nella sua variante “tecnica”, e specialmente se incistato come una pustola nei deretani della ‘politica’, è per sempre!
ChuckyMonumenti tossici alla perniciosità dell’inutile, sono sempre pronti a ricicciare nei bassifondi della ribalta, con la stessa imperturbabile faccia di merda e spocchia immutata.
Con la simpatia trasgressiva di un Edward Gein prestato alle politiche sociali, sono amabili come un peto ad una veglia funebre; affidabili come un pedofilo assegnato ai servizi per l’infanzia; garruli come una battona in disarmo, compiaciuta nella sua oscenità indisponente.
Holy ShitNella fitta foresta dei Sempreverdi, si veda il caso di Gianfranco Polillo, il Gianfranco Polillomai ricordato abbastanza Sottosegretario all’Economia del ferale Governo Monti, con delega alla chiacchiera indiscriminata e vocazione alla schiavitù, provvisoriamente accantonato nel deposito sotterraneo dei burocrati d’oro a carico pubblico.
Con i suoi 20.000 euro e passa di pensione mensile (più varie ed eventuali), Polillo è uno strenuo sostenitore della lotta agli sprechi e del taglio degli stipendi (ovviamente degli altri), secondo una progressività inversamente proporzionale al reddito: più bassa è la retribuzione, più forte deve essere la riduzione di salario e di spesa. Ovviamente, nella rendita blindata della sua posizione stragarantita nel settore pubblico, ama esibirsi nel coro dei cantori dell’Austerità ad oltranza, tra i pretoriani dell’ultra-liberismo applicato al “rigore”: a parti inverse, la “lotta di classe” portata avanti con le atomiche del capitale finanziario.
Bounty KillerE questa parodia padronale di villain da fumetto pulp, non perde occasione per ribadire il rivoluzionario concetto dalle pagine dei quotidiani nei quali s’è prontamente riciclato come “opinionista”, col suo eloquio romanesco da cravattaro rionale, per sfuggire ad un oblio più che meritato. L’ultima perla a prova di anti-emetico, questo indefesso “servitore dello stato” col gusto per la provocazione ce la regala sulla pagine del magnanimo Huffington Post, dove sono ospitate le intemerate di questo idiota (nel senso ‘greco’ del termine) prestato all’imbecillità. Non si risponde di eventuali effetti collaterali.

Polillo

«Per risolvere la crisi, l’Italia deve deflazionare i salari […] Oggi la madre di tutte le riforme è quella del mercato del lavoro. Lasciamo sullo sfondo il cosiddetto jobs act – ne esamineremo i contenuti quando saranno noti – e non diamo troppo peso ai suggerimenti dei giuslavoristi. Sono uomini di legge. Preziosi quando l’economia tira e si tratta di razionalizzare le relazioni industriali esistenti. Oggi serve, invece, gente pratica, che conosce il mercato e sa dove mettere le mani. Ed è in grado di praticare la respirazione bocca a bocca, prima del definitivo collasso

Gente pratica e d’esperienza come l’inestimabile Polillo ed i suoi amici dalla cripta, noti per la loro provenienza dal duro mondo del lavoro e le mani consumate dai calli.
HellraisersLeggendario è stato l’impegno di Polillo nello SVIMEZ, carrozzone clientelare ad uso politico, per lo sviluppo economico del Mezzogiorno d’Italia. A settant’anni dalla sua fondazione, come non apprezzare gli strabilianti risultati di questa straordinaria Associazione?!? Tra i successi più apprezzati, spiccano i preziosi contributi per la creazione della Cassa del Mezzogiorno: quel formidabile pozzo nero di finanziamenti pubblici a fondo perduto, diventata proverbiale per sprechi, inefficienze, e ruberie a non finire.
Kiss of the DeathPiù che “respirazione bocca a bocca”, siamo al bacio della morte.
Confrontatosi con la spietata realtà del mercato, contro ogni posizione monopolistica, lacci e lacciuoli, il sor Polillo ha potuto infatti farsi ossa e muscoli in posizione blindatissima a prova di licenziamento, all’interno di una delle principali industrie di Stato: l’ENEL.

«L’idea è quella di una grande moratoria che sospenda, seppure per un periodo di tempo limitato, tutte quelle sovrastrutture giuridiche che oggi impediscono al mercato di funzionare. Via l’articolo 18, almeno per tutte le piccole e medie industrie. Via la superfetazione della presenza sindacale. Seppure in un mutato orizzonte, il modello di riferimento è la Fiat degli anni ’60.
[…] Darwinismo sociale? Ne siamo assolutamente consapevoli.»

Se ci fosse una qualche forma di “selezione naturale”, o di semplice giustizia divina, simili individui dovrebbero essere folgorati la mattina all’alba, prima ancora di poter flatulare impuniti le loro stronzate. Oppure, più semplicemente, lavorare per una settimana in catena di montaggio, invece di concionare dall’alto del loro irraggiungibile empireo di emolumenti stratosferici. Intoccabili perché “acquisiti”: i loro e quelli soltanto!
lineaTuttavia, nell’articolo il nostro pensoso eroe rispolvera altri vecchi cavalli di battaglia del Polillo di boiate e (sotto)governo, come il taglio dei salari e l’eliminazione delle garanzie contrattuali, con una particolare e inquietante predilezione per i metalmeccanici, insieme a tutti quegli intollerabili privilegi (come le ferie pagate!) che fanno degli operai una delle più odiose categorie di miracolati su rendita castale.
Perché come la brillante conduzione della crisi economica, evolutasi da recessione a depressione, con inquietanti rischi di stagnazione e deflazione, ci insegna: la contrazione dei salari ed il taglio radicale della spesa, nella cinesizzazione delle maestranze, non sarà forse il metodo più indicato per incrementare il PIL e ridurre il deficit sul debito, ma di sicuro è il modo migliore per entrare a pieno titolo nel Terzo Mondo, nella libera concorrenza, ovvero lotta per la sopravvivenza tra disperati costantemente sotto ricatto. L’importante è perseverare sulla scia degli straordinari successi visti finora.
Ovviamente, l’interesse di Polillo è tutto rivolto alla salvezza dell’Italia ed al consolidamento dei conti pubblici, nell’Elysium tecno-liberista di cui per evoluzione naturale Polillo è elite insieme ad i suoi soci di minoranza.
ElysiumD’altronde è noto l’eccezionale impegno profuso ad ogni ansimo nella lunga carriera di stenti, sacrifici e privazione, di questo “servo dello stato” e di chiunque altro avesse una qualche posizione di potere all’interno dell’apparato industrial-statale, sempre sul filo delle relazioni pericolose…
F3_05_elysiumEx funzionario alla Camera dei Deputati, è stato capo del dipartimento economico della Presidenza del Consiglio, dal 2001-2004, ai tempi delle spese allegre durante l’oculata gestione del secondo Governo Berlusconi. In virtù dei suoi servigi, viene promosso per meriti sul campo, avendo costantemente cassato e boicottato ogni provvedimento finanziario possibile del famigerato Governo Prodi.
pig_by_eastmonkeyPer conto di Giulio Tremonti, inventore della “finanza creativa”, il rigorista Polillo certifica il famoso “buco della sinistra”, diventando consigliere economico dell’immaginifico ministro. Sulla voragine contabile lasciata invece dal Papi della Patria non è dato saperne l’opinione, né risultano prese di posizione del pur loquace “tecnico” prestato alla politica. A dire il vero si tratta di un prestito a tempo indeterminato, giacché la meritocratica carriera di Polillo avanza in progressione con le sue piroette politiche: dai Socialisti ai Repubblicani, variabile come le maggioranze di governo. Ma il nostro, per non farsi mancare nulla, non si nega nemmeno una breve esperienza tra i “miglioristi” del vecchio PCI: ovvero, l’allora ala destra e più consociativa del partito, capeggiata dall’accomodante Giorgio Napolitano. Ed è proprio dal suo stretto contatto col mondo del lavoro e con le sue realtà, che l’esperto Polillo intesse la sua rete di relazione con altri ‘giganti’ come Renato Brunetta, Maurizio Sacconi. E soprattutto si lega mani e culo con Fabrizio Cicchitto (a cui Polillo pare confezioni gli ispirati discorsi), che lo raccomanderà a Mario Monti per la composizione della sua Famiglia Addams in versione di governo.
BeccamortiIn considerazione degli eccezionali successi del Pornocrate di Arcore e della sua corte, che nel 2011 avevano quasi condotto il Paese al collasso economico, l’ineffabile Polillo l’anno successivo perora l’elezione di Berlusconi a presidente della Repubblica, per le sue straordinarie prestazioni.
war pigsNaturalmente, il problema della spaventosa crisi economica sono i salari troppo alti degli operai e le troppe ferie degli italiani… Impensierito dai risvolti sociali, Polillo si preoccupa soprattutto delle conseguenze, con la lungimiranza di un generale bianco nella Russia controrivoluzionaria dell’ammiraglio Kolčak (peraltro su posizioni troppo progressiste per il moderato Polillo):

«Quali saranno le conseguenze di una crisi abbandonata a se stessa? Solo un fatto statistico o non incideranno sulla carne viva del Paese, sui suoi delicati equilibri sociali? Beppe Grillo su una cosa ha ragione: ha costituzionalizzato il dissenso. Finora. Ma se la crisi continuerà anche quella fragile diga sarà spazzata via da un conflitto sociale dagli esiti nefasti. Ecco allora che il presunto estremismo della nostra proposta, in termini di calcolo probabilistico, diventa il male minore. Si può perfezionare, stabilendo limiti temporali più stretti. Circoscriverne i luoghi dove tentare l’esperimento, per poi vedere l’effetto che fa. Scrollarsela di dosso con un’alzata di spalla replica, invece, la tecnica dello struzzo, che di fronte all’imminente pericolo infila la testa sotto la sabbia. Prima di essere travolto

La corazzata PotëmkinLe fucilerie, dott. Polillo! O tutt’al più le cariche all’arma bianca, con la baionetta innestata sui moschetti, come si usava fare nell’800 per tenere al posto suo la marmaglia sovversiva. In alternativa, c’è sempre il manganello e l’olio di ricino. Sono soluzioni che funzionano.
Keep this outAlla fine abbiamo capito qual’è la vera preoccupazione di padron Polillo: teme (beato lui che ci crede!) la rivoluzione bolscevica dei proletari. Ha paura di un biglietto di sola andata per la Siberia, a scavar canali lungo la Kolyma. Se così fosse, e ovviamente non sarà mai, scoprirà per la prima volta in tutta la sua privilegiata esistenza cosa vuol dire lavorare per davvero.

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(26) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , on 30 aprile 2011 by Sendivogius

Classifica APRILE 2011”

Nell’impazzimento generale, è difficile tenere il passo dinanzi all’inarrestabile crepitare di castronerie, con artiglierie caricate a mitraglia, in evidente abbondanza di munizioni. Ormai è una gara a chi la spara più grossa: riforme e panzane epocali… puttanieri allo sbaraglio… barzellette che neanche nei cessi delle stazioni…  Clamito ergo sum.
Tra un servizietto e uno scherzetto, senza neanche informare il parlamento, siamo entrati perfino in guerra contro l’ex amico Gheddafi, accolto a Roma soltanto pochi mesi fa con tutti gli onori, omaggiato con una accoglienza regale, adulato anche contro ogni evidenza.
La situazione è grave ma non è seria.
L’Italia è famosa per i suoi “giri di valzer” e per la cialtroneria dei suoi governanti. All’estero sanno benissimo chi è il nostro vanaglorioso nano da giardino: una variante idiota di Arlecchino servo di più padroni, ma che si crede furbissimo. Ossequioso con lo Straniero, servile coi potenti, sprezzante coi deboli, come un perfetto piazzista, il nostro imbonitore di governo concede e promette per ingraziarsi l’ospite di turno, impegnando beni non suoi. Del resto si tratta di una antica tradizione nazionale: ansiosi di compiacere il padrone di turno, zelantemente a disposizione. È l’atteggiamento tipico dei deboli e di chi non conta nulla.

  Hit Parade del mese:


01. RINCOGLIONIMENTO DEMOCRATICO

[13 Apr.] «È arrivato in Italia quel momento fatale in cui, se non si arresta il processo e si torna indietro, non resta che correre senza più rimedi né ostacoli verso il precipizio. Come?
Dico subito che mi sembrerebbe incongrua una prova di forza dal basso, per la quale non esistono le condizioni, o, ammesso che esistano, porterebbero a esiti catastrofici. Certo, la pressione della parte sana del paese è una fattore indispensabile del processo, ma, come gli ultimi mesi hanno abbondantemente dimostrato, non sufficiente.
Ciò cui io penso è invece una prova di forza che, con l’autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall’alto, instaura quello che io definirei un normale «stato d’emergenza», si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d’autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d’interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l’Italia alla sua più profonda vocazione democratica, facendo approdare il paese ad una grande, seria, onesta e, soprattutto, alla pari consultazione elettorale.»
 (Alberto Asor Rosa, rivoluzionario d’ospizio)

 

02. INVOLUZIONE DELLA SPECIE

[26 Apr.] «L’adesione dell’Italia al piano di interventi della coalizione postasi sotto la guida della Nato costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall’Italia a metà marzo»
 (Giorgio Napolitano, stampella di guerra)

 

02.bis  REPETITA IUVANT

[28 Apr.] «L’Italia non conduce una guerra ma risponde solo ad una richiesta delle Nazioni Unite»
 (Giorgio Napolitano, il Sofista)

 

03. DEPILATORE ANTI-PROSTITUZIONE

[11 Apr.] «Ho pagato Ruby perché non si prostituisse.
L’ho aiutata e le ho dato perfino la chance di entrare con una sua amica in un centro estetico. Doveva fornire un laser antidepilatorio. Costava, se ricordo bene, 45 mila euro anche se Ruby dice che gli euro erano 60 mila. Così ho dato l’incarico di darle questi soldi per sottrarla a qualunque necessità, per non costringerla alla prostituzione, ma per portarla nelle direzione contraria»
 (Silvio Berlusconi, il Pigmalione)

 

04. LA PIETRA DELLO SCANDALO 

[23 Apr.] «La pubblicità dell’Ikea è in polemica contro la famiglia tradizionale, datata e retrograda. Contrasta a gamba tesa contro la nostra Costituzione. E’ offensiva, di cattivo gusto»
 (Carlo Giovanardi, un rutto dalla fogna)

 

05. OSSESSIONE RICCHIONA

[27 Apr.] «Esistono le famiglie tradizionali che fanno crescere i bambini e li educano. Questi quando sono grandi pagano tasse e contributi anche per le pensioni e l’assistenza sanitaria di quelli che i bambini non li hanno avuti, e che hanno avuto invece molti soldi in più durante la vita. Sennò da dove pensiamo che si prendano i soldi per pagare le pensioni ai gay?»
 (Rocco Buttiglione, Bonobo puritano)

 

06. OBBIETTIVI MINIMI

[24 Apr.] «Il Quirinale non è l’obiettivo di Berlusconi»
 (Fabrizio Cicchitto, emorroide di palazzo)

 

07. ORGOGLIO NAZIONALE

[25 Apr.] «Non posso negare che gli USA volessero una nostra partecipazione più forte ai raid, ma escludo che ci sia stata alcuna ingerenza.»
 (Ignazio La Russa, il Picciotto con la mimetica)

 

08. GREEN A LAMPEDUSA

[29 Apr.] «L’isola di Lampedusa è stata restituita alla normalità, quello dell’emergenza immigrazione è un capitolo chiuso, e ai lampedusani e quindi possiamo dare avvio al rilancio del turismo e dell’economia in parte danneggiati dall’emergenza sbarchi.
[…] Questa sarà la stagione turistica migliore per Lampedusa. L’isola non ha mai avuto una promozione come quella su cui può contare oggi.»
 (Micaela Vittoria Brambilla, animatrice turistica)

 

09. IL GRAN RIFIUTO

[20 Apr.] «Ho rifiutato la poltrona di sottosegretario e ho detto che non sono interessato ad avere alcun incarico di governo. Ripeto, non sono affatto interessato. Ho detto di no»
 (Domenico Scilipoti, il Responsabile)

 

10. PERCHÉ NON TE NE VAI AFFANCULO TE?!?

[26 Apr.] «Chi non ha interesse per la beatificazione di Giovanni Paolo II è meglio che vada a fare una gita fuoriporta»
 (Gianni Alemanno, sindachetto barese a Roma)

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(2) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , on 30 aprile 2009 by Sendivogius

 

 Classifica APRILE 2009”

 

gasparri-e-vauro  Dopo il successo degli esordi, continua la Fiera delle Vanità con le sue primizie di stagione in un profluvio cacofonico di rara intensità. Perché se il silenzio è d’oro, nell’estenuante gara a chi spara più minchiate in TV, la chiacchiera fine a se stessa resta il vero “metallo nobile” della politica. Argomento prediletto: il terremoto in Abruzzo (04 Aprile ’09). Come sempre, è stato un raccolto abbondante che non mancherà di arricchire il nostro piccolo ‘zibaldone’ delle amenità…

E dopo il doveroso omaggio di copertina all’insuperabile Gasparri, alfine “rivolgiamo il pensiero a Colui che tutto sa e tutto vede, a Colui che con occhio freddo legge nei cuori umani”, e celebriamo il vero campione del mese, poiché il protagonista assoluto è sempre Lui: il Grande Mattatore, l’Uno e Trino della stronzata universale, Silvio Berlusconi al popolo piacendo.

 

Hit Parade del mese :

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1.             PESCE D’APRILE

[01 Apr.] “La comunità scientifica conferma che non c’è pericolo, perché c’è uno scarico continuo di energia. La situazione è favorevole. Questa vicenda deve insegnare due cose: convivere con territori fatti in questo modo, cioè a rischio sismico; mantenere uno stato di attenzione, senza avere uno stato di ansia”

           (Bernardo De Bernardinis,

Vicecapo Dip. Protezione Civile)

 

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2.             È STATA LA COLLERA DIVINA

[18 Apr.] “Per favore non perdiamo tempo, cerchiamo di impiegarlo sulla ricostruzione e non dietro a cose che ormai sono accadute (…) Non riempiamo le pagine dei giornali di inchieste. Un costruttore che realizza una casa in zona sismica e risparmia su ferro e cemento può essere solo un pazzo o un delinquente. Mio padre diceva che se uno nasce col piacere di fare del male ha tre scelte: può fare il delinquente, il magistrato, o il dentista.”

(Silvio Berlusconi, ‘magistrato’‘dentista’)

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3.             TUTTI AL MARE

[07 Apr.] “È bella stagione; andate sulla costa al mare, che ci sono gli alberghi che vi aspettano. È ad un’ora di autobus. Paghiamo tutto noi! Sarete serviti e riveriti. Mi raccomando: mettete la crema solare.

(Silvio Berlusconi, animatore villaggio vacanze)

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4.             L’AQUILA: NEW TOWNS & OLD FRIENDS

[17 Mar.] “Mi piacerebbe che si costruisse qui la prima New Town. Ci saranno investimenti dei privati. Se c’è la possibilità edificatoria, rifaremo le abitazioni nel sito stesso della vecchia città. (…) Dovrebbe essere uno sforzo comune di tutte le associazioni di costruttori italiane, che pagheremo anche con ulteriore cubatura.”

 (Silvio Berlusconi, l’uomo della ‘cazzuola’)

 

calderoli5 5.             PORCELLUM DA LEGA(RE)

[14 Apr.] “Il referendum elettorale è un attentato alla democrazia! Qui c’è di mezzo la tenuta democratica del Paese: dal referendum verrebbe fuori una legge elettorale mostruosa, una tirannide.

(…) In 60 anni di storia repubblicana non si è mai accorpato un referendum abrogativo con elezioni a suffragio universale. Sono due istituti completamente diversi, regolamentati da articoli diversi della Costituzione. Nelle elezioni Europee come quelle Politiche l’elettore ha il diritto e il dovere di votare. Per il referendum invece è previsto anche l’astensione. Alle Europee e alle Politiche, anche se votasse l’1%, le elezioni sarebbero valide. In una consultazione referendaria con effetto abrogativo si deve raggiungere il quorum. Ecco, con l’abbinamento si crea un anomalo volano che consente di raggiungere il quorum indipendentemente dal quesito referendario.

(…) Ci sono altri motivi che impediscono l’abbinamento. La segretezza del voto verrebbe meno. Se tu non hai intenzione di partecipare al referendum, non ti presenti al seggio. Ma se facciamo l’accorpamento, devi ritirare le schede per le Europee e le amministrative, e se non intendi votare per il referendum lo devi dire. Nel momento in cui fai questa dichiarazione al seggio, viene meno il segreto del voto. Questo è un ulteriore motivo di incostituzionalità.

(…) Questi aspetti di incostituzionalità ancora non li conosce nessuno.” [Per l’appunto. Ma la Lega ha i suoi esperti costituzionalisti: Asterix; Panoramix…]

           (Roberto Calderoli, insaccato celtico, ‘dentista’)

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6.             GASPARRI vs SANTORO

[14 Apr.] “È la TV dell’odio. È la TV del veleno. È uno scempio continuo della verità, che tocca tali punte di aberrazione da essere notoriamente dannosa per la parte politica a cui questa TV è asservita.”

(Maurizio Gasparri, la bocca della verità)

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7.             TRAME EVERSIVE

[13 Apr.] “Annozero ha un obiettivo politico chiarissimo: vuole destabilizzare il quadro politico.”

 (Fabrizio Cicchitto, frammassone piduista)

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8.              L’AQUILA UBER ALLES

[23 Apr.] “Faremo il vertice del G-8 a L’Aquila”

 (Silvio Berlusconi, l’Uomo che ride)

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9.              CARENZE AFFETTIVE

[22 Apr.] “Col 73,5%  Berlusconi è il leader più amato al mondo”

  (Il Giornale e reti Mediaset, roba di famiglia)

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10.              CAMPIONI DEL MONDO

[21 Apr.] “Sia a livello mondiale, sia italiano, ci sono segnali che il peggio è passato (…) Già da luglio ci potranno essere segnali di ripresa”

  (Emma Marcegaglia, spalla di governo)

Il Moschettiere del Re

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 9 novembre 2008 by Sendivogius

 

moschettiereLA NERA CICALA

 

A Roma in queste ore campeggiano manifesti firmati dal Pd con la mia foto e su scritto ‘vergogna’. E’ uno stile più da Brigate Rosse che da partito democratico. Indicare un obiettivo con una foto in un momento in cui nelle piazze ci sono tensioni è irresponsabile. Sono più stupito che preoccupato da questi allievi di Goebbels e Stalin

(Maurizio Gasparri, Capogruppo PdL al Senato)

 

Infatti l’indignato Gasparri si attiene ai rigori della tradizione: lui è fedele solo alla memoria del Duce quale modello d’ispirazione, giacché “Il fascismo non è la parentesi oscura della storia” (2002).

Tra i nostalgici del glabro Mascellone, l’incontenibile Gasparri è solito distinguersi per i suoi preziosi contributi alla dialettica democratica e per l’attenta sensibilità che da sempre tempera la sua infiammante verbosità. Moralizzatore tra i moralizzatori, è finalmente pronto a colmare un antico trittico mussoliniano, rimasto troppo a lungo incompiuto, tra le sbiadite figure di Achille Starace “il cretino obbediente” e Giovanni Giuriati “l’austero fesso”. Purtroppo, Maurizio Gasparri non è austeroobbediente e, come tutti i dipendenti troppo zelanti, tende a strafare. Avvezzo alla mannaia più che al fioretto, la sua spada è la lingua che proprio non riesce a tener ferma. Instancabile imperversa con la persistenza molesta di uno sciame di zanzare. Esteta dell’invettiva, il Gasparri-pensiero travolge ogni ramo dello scibile come un torrente in piena, scorrendo in libertà con un profluvio di parole che sembra non conoscere limiti né pudori. Pronto ad esplodere fragoroso con la grazia di un peto ad un pranzo di gala, è l’ossesso indefesso dell’oltranzismo presenzialista. Nell’esercito dei portavoce a stipendio, è il mazziere che guida la fanfara dei cicisbei all’unto Cavalier serventi, insieme all’immarcescibile Fabrizio Cicchitto suo alter ego alla Camera. flicfloc-gasparricicchitto

Indimenticato Sottosegretario agli Interni nel 1994, Gasparri dà il meglio di sé nel 2004 quando, in qualità di Ministro delle Comunicazioni, regala a padron Silvio (ed al Paese tutto) la sua omonima legge. Vagliata con procedura di infrazione alle regole comunitarie, la Legge Gasparri è stata bocciata dalla bolscevica Unione Europea (alla quale l’Italia ancora aderisce), per l’occupazione abusiva delle frequenze di Stato da parte di Rete 4. La stessa UE, a luglio 2007 dà 2 mesi di tempo all’Italia per correggere le presunte storture della legge Gasparri sulla parte relativa al digitale terrestre. La richiesta di proroga del governo italiano è stata respinta, ciò vuol dire che con le regole in vigore lo Stato Italiano (e cioè noi tutti) dovrà pagare, a partire da gennaio 2009 e con effetto retroattivo al 2006, una multa di 300-400 mila euro al giorno. La stima iniziale di questa sanzione è tra 328,5 e 438 milioni di Euro. Non che la cosa abbia suscitato grandi preoccupazioni nel successivo governo Prodi o nella sua scalcinata maggioranza. E meno che mai nel Democratic Party de’ Noantri.

Coerentemente, declassato a capogrullo al Senato, Maurizio Gasparri invita a non pagare il canone RAI “che impedisce la libertà e la democrazia”. Uomo del fare, promette l’avvio di “una campagna contro la Rai delle guardie rosse che ha avuto un comportamente inaccettabile e che dovrà essere immediatamente stroncata dai vertici dell’azienda(24 Ottobre 2008 – Agi).

Oggetto dell’indignazione del Gasparri furioso è lo “stalinista” Santoro, reo di aver impedito il solito comizietto dell’ennesimo replicante del verbo berlusconiano, il solo realmente consentito (oltre, naturalmente, ai dispacci dei questurini: la voce della libertà).

La stessa sobrietà e ossequioso rispetto democratico si può naturalmente ravvisare nei confronti di tutti quei facinorosi irriducibili che si ostinano a manifestare contro l’intoccabile Decreto Gelmini: Quanto sta accadendo a Roma e in tante altre città d’Italia è vergognoso”, precisando che “non si è mai vista contestazione più ridicola, più bugiarda, e più manovrata dai partiti”. Altro? Sì certo! Si tratta di provocatori “istigati dai mestatori del Partito Democratico” e con coraggio denuncia i “vergognosi episodi di intolleranza”. Ovviamente Gasparri non si riferisce ai bastonatori fascisti di Piazza Navona, ma a “questa sinistra delle menzogne e della violenza fisica e verbale” che si augura sia definitivamente smascherata”. Presupponiamo che stia parlando della “natura criminogena della sinistra” (Ansa – 18 Ottobre 2008). Soprattutto non poteva mancare l’immancabile definizione di “coglioni” rivolta ai giovani contestatori, in omaggio allo stile aulico e raffinato del Cavaliere Nero di Arcore.

Del resto, Gasparri ha una predilezione particolare per il mondo accademico, il libero pensiero, ed il diritto di critica: “Dopo lo sconcio della Sapienza di Roma ci attendiamo che vengano assunte iniziative per allontanare dall’ateneo i professori ancora in servizio che hanno firmato quel vergognoso manifesto. Questa dimostrazione di intolleranza non può restare priva di conseguenze” (16/01/08 – in occasione dell’opposizione universitaria al monologo papale per l’inaugurazione dell’anno accademico). Uomo d’ordine, il democraticissimo Gasparri consiglia sempre la stessa ricetta: “Epurare”; “Reprimere”; “Rimuovere”; “Punire”.

Ma Gasparri è altresì padre responsabile e genitore amorevole, perciò è molto comprensivo nei confronti dei ragazzi di sinistra, vittime innocenti di “genitori sconsiderati”. Si tratta dei “figli intossicati da cattivi genitori dal cervello bruciato dalla droga e dalle bugie” (18 Ottobre ’08 – Ansa).

Uomo delle Istituzioni, è anche un attento cerimoniere di corte: “Il CSM è una cloaca!” (18 Luglio 2008 – Intervistato su Radio Radicale).

Perciò proprio non si capisce la barbarie leninista con cui è stato attaccato il raffinato Maurizio Gasparri. che in fondo aveva semplicemente alluso ad una presunta collusione del nuovo presidente USA (l’è un negher!) con i terroristi di Al Qaeda. Su tutte, riportiamo la solidarietà del compagno Cicchitto:

Un manifesto incredibile con tanto di fotografia per indicare un bersaglio da colpire. Un manifesto di autentica barbarie che può provocare pericolosissime conseguenze. Il Pd deve solo vergognarsi e dovrebbe chiedere scusa”.

gasparri-on-liberthalia Nel 1296 Edoardo I Plantageneto, re d’Inghilterra, a chi gli faceva notare i rischi connessi con una guerra contro gli scozzesi, rispose: bon besoigne fait qy de merde se delivrer.  

Non prendiamocela perciò col suscettibile Gasparri, La quantità delle sue dichiarazioni è inversamente proporzionale alla qualità dei contenuti, dove le idee (poche e confuse) si perdono in un chiasmo crescente, crepitando nel calderone ribollente dell’iperbole linguistica e della provocazione semantica in una cacofonia inesauribile di castronerie, rumorose esternazioni e imbarazzanti puntualizzazioni. Un trionfo futurista.

Perciò sarà il caso di salutare virilmente lo scoppiettante Maurizio Gasparri con un futuristico vaffanculo.