Archivio per Emma Marcegaglia

ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

Posted in Business is Business with tags , , , , , , , , on 22 febbraio 2012 by Sendivogius

«Noi vorremmo avere un sindacato che lotta, anche fortemente, per tutelare i propri lavoratori, ma vorremmo avere un sindacato che non protegge gli assenteisti cronici, i ladri, quelli che non fanno il proprio mestiere»

  Emma Marcegaglia Presidente uscente di Confindustria
(21/02/2012)

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Vorremmo una Confindustria che non protegga le imprese che frodano sistematicamente il Fisco, evadendo le tasse; che falsificano i bilanci; che organizzano truffe sui falsi rimborsi dei crediti IVA; che costituiscono provviste in nero su conti off-shore nei paradisi fiscali; che ingannano i risparmiatori vendendo loro bonds senza alcun valore.

Vorremmo una Confindustria che non difenda chi delocalizza la produzione all’estero, come la OMSA o la Sigma-Tau o la FIAT, chiudendo gli stabilimenti dopo aver intascato milioni di finanziamenti pubblici, esenzioni fiscali dallo Stato ed “incentivi” alla vendita, magari dopo aver saccheggiato la vecchia “Cassa del Mezzogiorno”.

Vorremmo una Confindustria che non tuteli quegli ‘imprenditori’, che abusano della cassa integrazione, accollando i costi d’impresa alla collettività; che cercano di liberarsi dei lavoratori ultra-cinquantenni attraverso la “cessione dei rami d’azienda”.

Vorremmo una Confindustria che denunci quegli ‘imprenditori’ che discriminano le donne; che minacciano di licenziamento le ragazze che dovessero restare incinta; che molestano sessualmente le proprie dipendenti; che costringono i neo-assunti a firmare dimissioni in bianco; che ricattano i giovani con contratto a tempo minacciandoli col mancato rinnovo; che abusano del ricorso agli stage per non pagare il personale più qualificato e laureato.

Vorremmo una Confindustria che intervenga contro quelle imprese che truccano le gare d’appalto; che ricorrono alla corruzione per addomesticare le concessioni pubbliche; che gonfiano artificialmente i costi dell’opera; che realizzano manufatti con materiale scadente; che non rispettano gli standard sulla sicurezza; che falsificano i dati sui collaudi; che riciclano capitali illeciti e di origine mafiosa.

Vorremmo una Confindustria che non protegga chi mette in serio pericolo la salute dei propri lavoratori. Vorremmo che non giustifichi chi lascia bruciare vivi i propri operai in fonderia; chi li avvelena fino alla morte con l’esposizione prolungata a sostanze tossiche come a Porto Marghera, come a Casale Monferrato, come all’ILVA di Taranto, come nelle miniere del Sulcis, perché risparmia sui sistemi di sicurezza.

Vorremmo una Confindustria che non nasconda chi viola le norme di salvaguardia ambientale; che si disfa illegalmente delle scorie tossiche di produzione; che avvelena la terra e contamina le falde acquifere, per liberarsi dei rifiuti chimici e risparmiare sui costi di smaltimento.

Vorremmo una Confindustria che si preoccupi della salvaguardia del capitale investito, ma anche della qualità de lavoro; che sia socialmente responsabile verso quelle comunità che ospitano i suoi impianti; che investa sullo sviluppo per il lungo periodo e non sulla mera speculazione predatoria, volta al massimo profitto attraverso lo sfruttamento delle maestranze, approfittando della disperazione dei popoli o della legislazione favorevole di regimi semi-dittatoriali.

Vorremmo una Confindustria che non fosse composta in massima parte da figli di papà, che giocano al grande imprenditore con la fabbrichetta di famiglia; di vecchi latifondisti e contesse che hanno convertito i fondachi feudali in industrie; di amministratori delegati che incassano milioni di euro di bonus e stock option, mentre comprimono i salari delle maestranze da 1200 euro al mese ed esternalizzano gli oneri delle crisi cicliche di sistema.

Vorremmo una Confindustria che lotti, anche fortemente, per tutelare i propri interessi privati (diventare sempre più ricchi fino a scoppiare), ma che non protegga sempre e comunque i grandi ladri, i bancarottieri professionisti, i puttanieri in politica, i truffatori cronici, che magari rifilano al Pubblico aziende ormai decotte dopo averle spolpate rivendicando la privatizzazione di quelle sane, e tutti coloro che fanno della propria inclinazione padronale una coazione a delinquere.

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Regalo di Natale

Posted in Business is Business, Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 6 dicembre 2011 by Sendivogius

A dispetto delle teorie tanto care ai ‘complottisti’, non servono cospirazioni globali e organizzazioni (nient’affatto segrete), per imporre un Ordine più o meno “mondiale” e tutt’altro che “nuovo”.
In realtà si tratta sempre delle stesse ricette, confezionate nei templi sacri del capitalismo più estremo, che dopo aver generato la ‘crisi’ propone ora la soluzione fino alla prossima ricaduta, perpetuando intatte le storture di sistema per auto-assoluzione. ‘Sistema’ che si vuole immutabile nella sua presunzione di perfezione, in nome del “Liberismo” e di quella astrazione divinizzata che chiamano “mercati finanziari”.
Gli ingredienti sono vecchi di almeno due secoli: dal sapore pessimo e dagli effetti collaterali sempre più devastanti. Muta il dosaggio, ma non la sostanza del prodotto scaduto.
Da questo punto di vista, il Governo Monti è solamente il Maître cuisinier, che si prepara a servire pietanze a cottura personalizzata di un ricettario comunque scritto altrove…
E, se la prima portata rischia di rimanere indigesta ai più, il secondo piatto su Lavoro & Licenziamenti potrebbe rivelarsi letale per molti.

THE SPIRIT OF CAPITALISM
Solitamente, in Italia, quando si cercano ‘tecnici’ per porre rimedio ai guasti irreparabili dei politicanti per professione, con salvataggi provvisori, si pesca sempre dalle parti della “Bocconi”: l’università privata, specializzata in business e management, dalla quale proviene il gotha delle elite confindustriali, dei grandi boiardi delle aziende di Stato, degli esperti governativi per le politiche finanziarie, degli amministratori pubblici, dei banchieri e degli stockbrokers, che la “crisi economica” non l’hanno prevista o, peggio ancora, l’hanno determinata, speculandoci sopra. È un gioco delle parti, tra soluzione e causa, dove non si tiene conto dei conflitti d’interesse, delle interscambiabilità di ruolo, delle entrature istituzionali e le responsabilità nella programmazione economica, di una compagine tecnocratica assai fluida e tutt’altro che distinta dalla controparte politica, con la quale condivide spesso interessi e prospettive di “riforma”. E riformismo è la parola magica, che spunta sempre in tempi di collasso economico e sociale, per puntellare le oligarchie al potere, opportunamente travestite da elite di ‘salvatori’.
A tempo di record, il neo-governo del prof. Monti ha sfornato l’ennesima manovra finanziaria (la quinta in pochi mesi), con unpacchetto di misure urgenti per assicurare la stabilità finanziaria, la crescita e l’equità, ma in continuazione ideale con i precedenti provvedimenti. A tal proposito:

«L’insieme degli interventi ammonta a circa 20 miliardi di euro strutturali per il triennio 2012-2014 con una forte componente permanente di risparmi conseguiti. La correzione lorda è di oltre 30 miliardi in quanto sono previsti interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi. All’interno del pacchetto è inclusa e consolidata in norme la correzione dei saldi pari a 4 miliardi previsti quale “clausola di salvaguardia” nella manovra di agosto 2011.»

 Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri
 (04/12/2011)

L’ambizione esplicita è quella di avviare una riforma strutturale dell’economia italiana. Finora, bisogna dire che di “equità” se n’è vista pochina e anche le prospettive di “crescita” risultano piuttosto aleatorie.
Bisogna riconoscere che tra le finalità immediate c’è la necessità di puntellare i conti dello Stato contro le bordate della speculazione internazionale e gli isterismi delle Borse, e magari dare una ridimensionata al Gatto e la Volpe che giocano a rimpiattino sulla pelle dell’Europa, stilando pagelline di merito, prima della grande onda che rischia di travolgere l’euro.
Eppure, nell’ignoranza del profano, c’è da dire che da una squadra di esperti super-blasonati era lecito aspettarsi molto di più. E anche un qualche segnale di rottura con il passato, che invece non c’è stato, se non in minima parte.
Il complesso delle misure approntate, da varare in blocco tramite un maxi decreto-legge, sono imprescindibili per “salvare il Paese dal rischio default” (ovvero dalla bancarotta).
Se la situazione è davvero così grave, c’è da chiedersi cosa mai sia stato fatto prima di arrivare ad un simile ed irreversibile punto di rottura. E se non sia stato quanto meno criminale, aver permesso e tollerato per quasi tutto il 2011 il gozzovigliare di quel crogiolo di piduisti, affaristi, e mafiosi, colati in un unica lega attorno alla satrapia di Arcore. Soprattutto, c’è da chiedersi per quale assurda pazzia il novello Re Giorgio non sia intervenuto quando doveva (l’Ottobre del 2010), invece di predisporre il salvataggio del Pornocrate, e senza risparmiarci la vergogna della compravendita parlamentare dei vari Scilipoti d’Italia.

BASILISK (Iga di Tsubagakure)

UNA MODESTA PROPOSTA
 In merito alla manovra Monti, non si eccepisce sull’entità dei provvedimenti e sulle esigenze stringenti degli interventi. Tuttavia, stabilito il gettito delle entrate e la cifra da raggiungere, c’è modo e modo di fare cassa…
Se l’intento era quello di raggranellare subito risorse per 30 miliardi di euro, tramite tagli e imposte indirette (le più subdole), non serviva scomodare un professore di economia. Bastava chiamare un ragioniere.
D’altra parte, con provvedimenti a costo sociale zero si poteva mettere in piedi la stessa cifra. Per assurdo, proviamo dunque a stilare una contro-manovra; giocare non costa nulla.
Ad esempio, visto le necessità contingenti, si poteva:

1) Cancellare (o quantomeno ridimensionare) l’acquisto dei non indispensabili 131 caccia bombardieri F-35 JSF, velivolo multiruolo d’attacco a decollo verticale, che la nostra Aeronautica militare reputa “un’arma da combattimento economicamente sostenibile”. E così deve aver pensato l’allora Governo D’Alema che ne ha sottoscritto l’acquisto, senza ripensamenti da parte dei successori che hanno confermato la fornitura.
Prezzo base di ogni singolo aereo da guerra: 170 milioni di dollari; ai quali andrebbero aggiunti gli altri 8 milioni di dollari a seconda del tipo di propulsori da assemblare nel velivolo.
 Risparmio presunto: tra i 13 miliardi ed i 16 miliardi di euro.

2) Vendere all’asta o (meglio ancora) concedere in locazione le frequenze digitali terrestri previo pagamento di un canone adeguato e aggiornamento delle tariffe per le frequenze già assegnate. Attualmente, RAI e Mediaset pagano l’1% annuo del loro rispettivo fatturato per le frequenze già occupate. Per quanto riguarda invece l’assegnazione delle frequenze digitali, il precedente Governo Berlusconi le ha concesse a titolo gratuito all’azienda di famiglia (e alla RAI) fino al 2031, senza alcun corrispettivo.
Introiti presunti con regolare gara di assegnazione e canone di concessione: 16 miliardi di euro.

3) Annullare l’ordinativo delle 19 Maserati blindate e super-accessoriate per scorrazzare in giro gli alti funzionari (e famigli) del Ministero della Difesa, volute dall’ex titolare del dicastero (Ignazio La Russa).
Costo orientativo per ogni veicolo: 130.000 euro secondo listino, ma c’è da quantificare la blindatura, eventuali optional, bollo e assicurazione auto.
 Risparmio ipotetico: 3 milioni di euro.

Tirate un po’ voi le somme e calcolate la differenza sul debito pubblico tra ricavi e risparmi…

SALVATOR PATRIAE
Evidentemente, tali misure rischiavano di non essere comprese dall’Europa e dai mercati internazionali, risultando assai poco “liberali”… Molto meglio concentrare gli interventi là dove fa più male. Agli spiriti liberi della Finanza piace l’odore del sangue, specialmente se si tratta di quello altrui…
In pratica, nella manovra da 20 miliardi netti approntata dal direttorio Monti, a parte sporadiche contribuzioni, risultano sostanzialmente esenti dai provvedimenti più pesanti i principali sponsor del “governo tecnico”, per i quali sono previsti anche concreti vantaggi. E nessun sacrificio per la “casta” politica, che al massimo ha dovuto ingogliare una stretta sui vitalizi (che non verranno comunque aboliti). E se gli onorevoli di fatto non rinunciano a nulla, vengono azzerati gli stipendi dei consiglieri municipali che spesso, come nel caso di Roma, sono chiamati ad amministrare circoscrizione urbane con oltre 200.000 abitanti.
Intonsi rimangano pure gli emolumenti dei deputati siciliani o dei governatori di Regione che, come nel caso del Trentino Alto Adige, percepiscono stipendi superiori a quello del Presidente degli Stati Uniti.

 CHI PRENDE La Confindustria di Emma Marcegaglia incassa il taglio dell’IRAP e le detrazioni sull’IREP. Cosa buona e giusta, se legata all’incremento delle assunzioni. Peccato che l’IRAP serva a foraggiare il gettito delle Regioni e degli enti locali, che nel 2012 conosceranno un’ulteriore sforbiciata di 3,1 miliardi di euro.
Questo vuol dire una riduzione esponenziale in termini di beni e servizi al cittadino, che però continuerà a pagare gli stessi tributi per avere meno asili, meno ambulatori, trasporti e servizi locali ancora peggiori.
Il Governo dice che compenserà i mancati introiti dell’IRAP con un aumento dei trasferimenti statali, ma non specifica né come né l’importo.
Al contempo, per i Comuni oltre i cinquemila abitanti sono previsti tagli per 1,450 miliardi nel 2012; della stessa entità, ma dal 2013, i tagli ai Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti. Per le Province, la riduzione dei trasferimenti sarà di 415 milioni a partire dal 2012.
In compenso verrà reintrodotta l’ICI sulla prima abitazione, opportunamente maggiorata con la revisione e l’aggiornamento degli estimi catastali. L’abolizione dell’ICI aveva suscitato grandi entusiasmi tra i glandicefali del berlusconismo militante, evidentemente ignoranti del fatto che l’imposta sulla casa foraggiava al 70% i bilanci comunali con relativi servizi alla cittadinanza, improvvisamente rimasti senza alcuna copertura fiscale.
La nuova imposta sugli immobili, accorpata nell’IMU, tuttavia non servirà a finanziare la spesa dei Comuni, giacché gli introiti verranno aggregati alle entrate del Tesoro. Pagare una tassa, e per giunta raddoppiata, sulla casa di proprietà (specie se si paga già il mutuo), magari in una zona di estrema periferia e in quartieri degradati, non fa mai piacere. Almeno, era consolante sapere che tali soldi avrebbero contribuito nell’insieme (e in teoria) a pagare l’illuminazione notturna, il rifacimento del manto stradale, la manutenzione degli impianti fognari, l’apertura di nuove strutture polifunzionali nel quartiere… Invece le entrate delle nuova tassa verranno sottratte alle casse comunali per essere incamerati dallo Stato, che però potrà potenziare il “fondo di garanzia per le imprese”, con almeno 20 miliardi di credito a disposizione di un’imprenditoria che non investe, non assume, non fa formazione, paga salari da fame, e spesso evade pure! Evasori che vengono premiati con l’ipotesi di una nuova fiscalità di favore, naturalmente per “far emergere il sommerso”.
 CHI PAGA In compenso, per i Comuni sono previsti ulteriori tagli per un miliardo e mezzo di euro, insieme ai 415 milioni detratti dai fondi per le Province. Però potranno aumentare le imposte locali per compensare le perdite, con un ulteriore aggravio di spesa per i contribuenti onesti.
Sicuramente, a NON pagare la nuova IMU, inclusa la tassa sui rifiuti, saranno gli immobili di proprietà del Vaticano, ad uso commerciale o meno che siano. L’esenzione costa alle casse dello Stato qualcosa come 500 milioni di euro all’anno ed è stata giudicata illegittima dalla UE, che infatti ha aperto una procedura di infrazione a carico dell’Italia. Ma, in questo caso, il parere dell’Europa non è assolutamente vincolante. A chi gli ha fatto notare l’anomalia, il devoto prof. Monti ha risposto: “non ci avevo pensato”. Be’ sarebbe ora di farlo!
 CHI GUADAGNA D’altra parte, non è prevista alcuna imposizione progressiva sulle grandi proprietà immobiliari. Una imposta sulle migliaia di appartamenti invenduti, che le grandi società di costruzioni usano come capitalizzazione bancaria per nuove lottizzazioni immobiliari, determinerebbe infatti un abbassamento dei prezzi alla vendita in risposta alla domanda inevasa di casa (per inaccessibilità al credito e per eccessività dei costi), riequilibrando il mercato secondo la più classica delle leggi.
Certo, ciò toccherebbe assai da vicino gli interessi di personaggi come Francesco Gaetano Caltagirone (il suocero di P.F.Casini che sostiene il governo “senza se e senza ma”). E questo non sta bene… non è cosa da farsi agli amici.
Non mancano nemmeno i regali per gli Istituti bancari. A partire dal 2012, lo Stato italiano fornirà (con fondi pubblici) nuova liquidità alle banche, prendendosi in carico passivi ed insolvenze:

“fino al 30 giugno 2012 è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da 3 mesi fino a 5 anni, o a partire dal 1° gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite”

Di fatto, lo Stato diventa il garante delle banche e rifonde di proprio le perdite degli istituti privati, a causa di cattivi investimenti o speculazioni azzardate sul mercato dei derivati. E magari continuare a pagare ai vari Alessandro Profumo liquidazioni da 40 milioni di euro per lo splendido lavoro fatto all’Unicredit!
È evocativo che il ministro (e banchiere) Corrado Passera, in un lapsus quanto mai eloquente, faccia riferimento all’applicazione dei suggerimenti di ‘Emma’ (Marcegaglia?), riferendosi ufficialmente al ministro Elsa Fornero la quale si commuove (di gioia?) nel veder finalmente realizzata la riforma della previdenza, che va predicando da almeno dieci anni nelle aule universitarie.
Grande soddisfazione dei ministri tutti per aver esteso l’indicizzazione delle pensioni fino ad 936 euro mensili, recuperando i costi dell’inflazione. Ciò è stato possibile grazie alla fantasmagorica tassa dell’1,5% sui capitali (illeciti) rientrati in Italia grazie alla sanatoria del famigerato “scudo fiscale”. Per tutti gli altri assegni previdenziali invece non è previsto alcun agganciamento al costo della vita. Per le pensioni dai 1000 ai 1200 euro al mese (la quasi totalità delle restanti) si trattava di adeguamenti ricompresi tra i 2,5 ed i 4 euro. Una cifra davvero insostenibile per i bilanci dell’INPS. D’altra parte, non si poteva chiedere di più ai LADRI, che hanno fatto rientrare i soldi rubati nel totale anonimato in Italia e opportunamente “scudati”, liberi di gonfiare i costi del mercato immobiliare. In compenso, si era ipotizzato di elevare la tassazione ordinaria del 2% sui redditi tra i 55.000 ed i 75.000 euro, portando l’aliquota al 43% sull’imponibile.
Coerentemente, questa manovra finanziaria non prevede alcun reale provvedimento contro la (stratosferica) evasione fiscale, a meno che non si voglia reputare sufficiente la tracciabilità dei pagamenti in contanti (inizialmente prevista a partire da 300 euro e poi elevata a 1.000 euro) o la tassazione dei beni di lusso (senza però colpire i leasing o le intestazioni fittizie a società di comodo). Si tassano i natanti ed i posti barca, ma si dimentica che per sfuggire alla tassa questi ultimi possono essere ancorati nei porti adriatici della Croazia e del Montenegro oppure in Corsica.
E infatti i grandi patrimoni ed i grandi redditi sembrano completamente esentati dalla manovra finanziaria che invece falcidia gli imponibili medio-bassi.
LA SALVAGUARDIA DEL POTERE DI ACQUISTO.  In tempi di “recessione” (e noi ci siamo entrati da un pezzo), ci sono due cose da evitare assolutamente: l’aumento dell’inflazione e la stagnazione dei consumi, che innescherebbero la spirale perversa della stagflazione.
A tal proposito, i provvedimenti del Governo Monti sono eccezionali…
Dal 01/01/2012 le accise sui carburanti subiranno un nuovo rialzo, incrementando il prezzo già record della benzina. A questo va poi aggiunto l’aumento dell’IVA che inciderà ancora di più sui costi per il consumatore. Si prevede poi un ulteriore aumento dell’IVA dal 21% al 23% a partire dal 01/09/2012 qualora non fossero rispettati i saldi di bilancio.
In un Paese, dove il grosso delle merci si muove attraverso il trasporto su gomma, è chiaro che il rincaro dell’IVA e delle imposte sui carburanti verrà ricaricato sul prezzo dei prodotti al consumo, ricadendo sull’acquirente finale. In pratica, il cittadino comune a parità di salario pagherà più tasse locali e comunali e si troverà a pagare di più anche i beni primari, a scapito dei consumi e del potere d’acquisto. In compenso, le somme racimolate dal Tesoro andranno redistribuite tra famiglie, donne e giovani… A babbo morto!
Già, i “giovani”… ai quali verrà dedicato il prossimo piatto: la riforma del lavoro, che probabilmente non creerà nuova occupazione, ma falcidierà il posto dei “vecchi”: l’unico vero welfare a livello familiare che funzioni davvero.
Per il Governo Monti, il modello cardine a cui ispirarsi è il “piano Marchionne”, che così strabilianti risultati sta portando alla FIAT…
Dalla padella alla brace!

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Il Profumo dell’Ottimismo

Posted in Business is Business, Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 19 Maggio 2010 by Sendivogius

 
Con considerevole ritardo, l’imperturbabile Giulio Tremonti ed il resto della banda di governo hanno finalmente scoperto l’esistenza della “Crisi”, dopo più di due anni trascorsi a negare pervicacemente l’evidenza, tra Finanziarie light e continui regali all’Italia che ruba.
Il Profeta dell’economia, quello che aveva previsto tutto e ancor meglio aveva capito, lo stesso che soltanto un mese fa negava con stizza ogni ipotesi di manovra correttiva dei conti pubblici, adesso ci annuncia la presentazione di una manovra aggiuntiva da 25 miliardi, con la consueta faccia di tolla da paguro pedemontano:

«Mai tagli al sistema previdenziale finché al Tesoro ci sarò io»
  (11/11/2009)

«Mi dispiace deluderla ma non ci sarà alcuna manovra aggiuntiva»
  (07/04/2010)

Poi, come sempre, ci ha ripensato…
D’altra parte, si tratta di una delle solite sterzate alle quali l’Ossimoro vivente ci ha abituati ormai da tempo, raggiungendo vette inarrivabili. La battuta sui condoni resta comunque storica:

«In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe; in Italia prima delle elezioni; ma invertendo i fattori il prodotto non cambia: il condono fiscale è comunque una forma di prelievo fuori legge»

 (Corriere della Sera; 25 settembre 1991)

Nell’Italietta berlusconizzata di Re Silvio, i condoni invece si fanno prima durante e dopo, elevati a prassi sistematica nella finanza creativa dello schizofrenico ministro Tremonti: il Charles Manson degli eccidi contabili nella Family delle Libertà.

Pertanto, conclusa l’ultima tornata elettorale, si può anche macellare ciò che resta dello ‘stato sociale’, nel Paese dove chiunque non abbia una parentela di riguardo, viene sistematicamente lasciato indietro, magari con una inutile “social card” in tasca. Do you remember it?
In effetti, tra appartamenti regalati ai ministri a loro insaputa, appalti distribuiti in famiglia, spese gonfiate, festini hard, assunzioni collettive di amici e parenti, la recessione globale era davvero l’ultimo dei problemi ad impensierire l’intraprendente ministerume in carriera. Abituati ai Cinegiornali Luce dell’ottimo Scondizolini, dalle parti di Palazzo Chigi devono aver pensato che il modo migliore di affrontare la recessione globale fosse parlar d’altro, sfoderando le collaudate armi di distrazione di massa. E il giochino ha funzionato a lungo, finché il ‘profumo dell’ottimismo’ non è più riuscito a coprire l’olezzo insopportabile dei mercati in putrefazione.

Come i nostri lettori più affezionati sanno, solitamente stiliamo una sintesi periodica con le migliori dichiarazioni pubbliche del mese, la catalogazione delle quali non sfugge ad un annoso quesito: Cazzata o Stronzata?
Quello che vi proponiamo, è un imbarazzante ripasso per ricordare come la Crisi economica NON è stata affrontata…

La parola d’ordine è “ottimismo”. Piace ai politicanti, ma anche ai negrieri di Confindustria (sì, avete letto bene): i padroni assistiti con capitale pubblico, che molti si ostinano ancora a chiamare imprenditori.
Il 20 Aprile 2009, la banda al gran completo si riunisce a Cremona in una di quelle assemblee auto-celebrative, per incensare le magnifiche sorti progressive del Libero Mercato. Nell’incontro si parla di tagli alla spesa pubblica, agevolazioni fiscali per ricchi e ricchissimi, licenziamenti più facili per chi lavora, ulteriore riduzione di tutele e diritti per le maestranze. Giacché, come ricorda la stessa presidente di Confindustria: «Noi non vogliamo nessuna legge, nessuna rigidità. Non è nella logica che serve in questo momento».
En passant, si parla anche di crisi e recessione globale, per il futuro ludibrio dei posteri…
Ad aprire le danze è la presidente
Emma Marcegaglia, che gioca alla grande imprenditrice con la fabbrichetta di papà:

 «L’impressione è che, sia a livello mondiale sia italiano, ci siano alcuni segnali che il peggio l’abbiamo visto: non c’è più la caduta continua degli ordini e del fatturato. Il problema adesso è capire in quanto tempo torneremo alla crescita e probabilmente avremo ancora qualche mese difficile. Il nostro centro studi ritiene che nella seconda parte dell’anno, da luglio, ci possa essere qualche inversione di tendenza»

In attesa di capire su quale pianeta viva la Marcegaglia, ed al Luglio di quale anno si alluda, segue immancabile slinguazzata al governo amico, che tutto concede e nulla chiede:

«La crisi economica è stata complessivamente gestita bene, sia a livello internazionale che in Italia»

E in merito all’ennesimo condono edilizio, chiosa giuliva più che mai:

«Noi pensiamo anche che siano infondate le preoccupazioni per la distruzione dell’ambiente»

…Con tutte quelle noiose tutele ambientali e vincoli, che non portano quattrini in tasca.
Per una situazione sociale ed economica che sembra inesorabilmente avviata a riproporre come proprio modello ispiratore il Ventennio, a tali incontri non mancano mai i degni rappresentanti del nuovo Sindacato giallo, con la partecipazione straordinaria di CISL-UIL e la governissima UGL.
Il disponibilissimo segretario generale della CISL, Raffaele Bonanni, ringrazia commosso:

 «La fase più dura della crisi potrebbe essere passata come sostengono il ministro Tremonti ed i rappresentanti delle imprese»

Tuttavia, nella storica assemblea cremonese non mancano asciutte valutazioni sulla situazione della finanza globale. Per esempio, Corrado Faissola, presidente dell’ABI, rassicura tutti:

«C’è uno smorzamento della caduta. Nella situazione generale gli indici di peggioramento hanno smesso di peggiorare»

A ribadire meglio il concetto ci pensa Mario Draghi, governatore generale della Banca d’Italia, che tre mesi dopo (21/07/09) conferma:

«In Italia, il  progressivo peggioramento della congiuntura sembra essersi arrestato; vi sono alcuni segnali positivi. Trainata dalla ripresa mondiale l’attività produttiva tornerebbe a crescere nel corso del 2010»

E come non credere al solitamente prudente governatore, a libro paga delle agenzie di rating maggiormente responsabili della Crisi, quando pure il super-ministro Tremonti aveva profetizzato in precedenza, durante uno dei suoi soliti deliri mistici:

 «Il rischio di un’apocalisse finanziaria si sta riducendo (…) La paura di un crollo delle Borse e della finanza mi sembra finita e la gente ha tirato un respiro di sollievo perché è finito l’incubo degli incubi»
  (18/04/09)

Prima del ministro veggente, si era già espresso (il 25 marzo 2009) l’uomo col pullover, Sergio Marchionne, con tutta la modestia che contraddistingue il personaggio FIAT:

 

«Sono uno dei pochissimi che cerca di leggere nella sfera di cristallo e secondo me una gran parte dei problemi che hanno impattato sull’economia a livello globale si è già verificata. Il peggio della crisi è passato»

Del resto, come più volte spiegato dall’Imperatore in persona alla sua corte in perenne festa, la percezione della Crisi economica è legata ad un fattore psicologico. La perdita del posto di lavoro, lo sfratto, il pignoramento della casa perché non si hanno più soldi per pagare il mutuo… sono solo un’impressione effimera, generata dal pessimismo (sicura invenzione komunista). È solo un’illusione, perciò sorridi! Sei su scherzi a parte:

«Alle parti sociali che ho incontrato questa mattina ho detto che questa crisi economica ha come primo fattore quello psicologico. Ho detto tante volte, e l’ho ribadito anche a loro, che il fattore ottimismo è fondamentale per uscire dalla crisi: la gente deve tornare agli stili di vita precedente e deve rialzare i consumi. Anche perché la gente non ha motivi per diminuire i consumi. Bisogna far sì che prima di tutto il governo, e in secondo luogo tutte le organizzazioni internazionali contribuiscano a rilanciare la fiducia.
(…) Un giorno sì e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà per fino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011… Un disastro: dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perchè di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo distruggono la fiducia dei cittadini dell’Europa e del mondo.
(…) Bisogna chiudere la bocca a quegli organismi, anche internazionali, che continuano a diffondere dati in calo (…) insieme agli organi di stampa che prendono tutte queste posizioni insieme alle opposizioni, che danno degli incentivi alla paura che sono fuori dalla realtà.
(…) Agli imprenditori ho detto: minacciate di non dare la pubblicità a quei media che sono anch’essi fattori di crisi, perché la crisi a questo punto è eminentemente psicologica»

 Silvio Berlusconi
 (26/09/09)

Non contento della performance, l’8 Novembre 2009, il Giullare ribadisce il concetto:

«I segnali di ripresa ci sono e l’Italia è in pole position»

Be’ che dire?!? Almeno affonderemo ridendo.

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(4) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 28 giugno 2009 by Sendivogius

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00 - elle_kappa Si conclude il mese di Giugno. La crescita economica è ferma. La produzione ristagna. I fatturati crollano. Gli occupati diminuiscono. In compenso, crescono le chiacchiere (e con esse le castronerie) degli ineffabili inquilini di ‘Casa Montecitorio’. E se la realtà non piace, molto meglio crearne una virtuale a proprio consumo e piacimento, ad impatto soft… Volere e fortissimamente credere in una second life, funzionale alle pretese del sultano, in onda tutte le sere sui TG(Luce) degli imbonitori di regime, per il pubblico intrattenimento e per il nostro perverso divertimento di sudditi. La Crisi è un’invenzione dei komunisti e della stampa che li fiancheggia! Al massimo, si tratta di un raffreddore passeggero e, come già annunciato dalla capa confindustriale Emma Marcegaglia, a Luglio tutti potrete vedere (e godere) dei benefici dell’italica ripresa (stronzata di Aprile). Presupponiamo che ciò avverrà soprattutto grazie alle lungimiranti politiche di Super-Tremonti, attualmente tesoriere del Re e già commercialista di Silvio. Del resto, papi se la (s)passa alla grande: vizietti e donnine gliele paghiamo noi (le più brave possono anche aspirare ad un ministero); la consegna del mignottume a domicilio pure, con tanto di aerei di Stato e scorta dei Carabinieri.
È naturale che l’Imperatore e la sua corte stiano benissimo. Forse sono gli italiani a godersela un po’ meno…

Hit Parade del mese :

 1 - S.Berlusconi

 1.    PACCHETTO ANTI-CRISI

[26 Giu.]  «Alle parti sociali che ho incontrato questa mattina ho detto che questa crisi economica ha come primo fattore quello psicologico. Ho detto tante volte, e l’ho ribadito anche a loro, che il fattore ottimismo è fondamentale per uscire dalla crisi: la gente deve tornare agli stili di vita precedente e deve rialzare i consumi. Anche perché la gente non ha motivi per diminuire i consumi. Bisogna far sì che prima di tutto il governo, e in secondo luogo tutte le organizzazioni internazionali contribuiscano a rilanciare la fiducia.
(…) Un giorno sì e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà per fino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011… Un disastro: dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perchè di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo distruggono la fiducia dei cittadini dell’Europa e del mondo.
(…) Bisogna chiudere la bocca a quegli organismi, anche internazionali, che continuano a diffondere dati in calo (…) insieme agli organi di stampa che prendono tutte queste posizioni insieme alle opposizioni, che danno degli incentivi alla paura che sono fuori dalla realtà.
(…) Agli imprenditori ho detto: minacciate di non dare la pubblicità a quei media che sono anch’essi fattori di crisi, perché la crisi a questo punto è eminentemente psicologica»

  (Silvio Berlusconi, the One Man show)

2 - farfalla 2.    FARFALLINA NON VOLARE VIA

[03 Giu.]  «Quando vado in Sardegna, porto io i cuochi da Roma (…) C’è poi uno spettacolo per cui ci vogliono gli artisti che non vengono gratis.
(…) Ci sono i regali che si danno e non può un leader che è anche di suo un tycoon regalare un foulard – e quindi regala –  cose che girano intorno ai 10.000 euro»

(Silvio Berlusconi, Autarchico di goveno)

3 - nicolo-ghedini 3.    FACCE COME IL CULO

[12 Giu.]  «Non è casuale che l’avvocato che difende Zappadu sia un europarlamentare dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C’è una doppia veste, avvocato e parlamentare, che non si dovrebbe confondere»
 (Niccolò Ghedini, Avvocato e Parlamentare)

4 - WATER 4.    Elezioni (I): RISVEGLI

[04 Giu.]  «Votiamo PD, la principale speranza del nostro Paese (…) Non so quanto tempo ci vorrà, ogni giorno che passa così è un giorno perduto, ma il paese girerà pagina. E quando lo farà dovrà trovare il riformismo. Per questo il voto al Partito Democratico è essenziale. Nessuna demagogia porterà il paese fuori da questo tunnel. Solo il riformismo lo salverà»
 (Walter Veltroni, l’Uomo Invisibile )

5 - giuseppe fioroni 5.    Elezioni (II): BELLI FRESCHI! 

[12 Giu.]  «Se la bravura dipendesse dalla freschezza sceglieremmo candidati surgelati»
  (Giuseppe Fioroni, prodotto scaduto)

6 - S.Berlusconi 6.    Elezioni (III): LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

[05 Giu.]  «Dalle urne usciranno risultati strabilianti: il PDL andrà oltre il 40%» 
(Silvio Berlusconi, il solito cazzaro)

7 - S.Marchionne 7.    POTERE OPERAIO

[26 Giu.]  «Non mi parli di politica. Io faccio il metalmeccanico»
 (Sergio Marchionne, il Cipputi col pullover)

8 - Roberto Calderoli 8.    IL BELLO DELLA POLITICA

[04 Giu.]  «Noemi? Ha due difetti: è bruttina e napoletana. Silvio basta con Napoli, torna ad Arcore»
  (Roberto Calderoli, bellezza padana)

9 - cucu' 9.    COPYRIGHT

[04 Giu.]  «Il cucù non è un’invenzione mia: me l’ha fatto una volta Putin a S.Pietroburgo e io l’ho rifatto alla Merkel»
  (Silvio Berlusconi, No Comment)

10 - corna10.    IMPECCABILE

[05 Giu.]  «Nessuno può insegnare a me come mi devo comportare. Non ho mai fatto gaffes!»
  (Silvio Berlusconi, lo spergiuro recidivo)

 

(2) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , on 30 aprile 2009 by Sendivogius

 

 Classifica APRILE 2009”

 

gasparri-e-vauro  Dopo il successo degli esordi, continua la Fiera delle Vanità con le sue primizie di stagione in un profluvio cacofonico di rara intensità. Perché se il silenzio è d’oro, nell’estenuante gara a chi spara più minchiate in TV, la chiacchiera fine a se stessa resta il vero “metallo nobile” della politica. Argomento prediletto: il terremoto in Abruzzo (04 Aprile ’09). Come sempre, è stato un raccolto abbondante che non mancherà di arricchire il nostro piccolo ‘zibaldone’ delle amenità…

E dopo il doveroso omaggio di copertina all’insuperabile Gasparri, alfine “rivolgiamo il pensiero a Colui che tutto sa e tutto vede, a Colui che con occhio freddo legge nei cuori umani”, e celebriamo il vero campione del mese, poiché il protagonista assoluto è sempre Lui: il Grande Mattatore, l’Uno e Trino della stronzata universale, Silvio Berlusconi al popolo piacendo.

 

Hit Parade del mese :

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1.             PESCE D’APRILE

[01 Apr.] “La comunità scientifica conferma che non c’è pericolo, perché c’è uno scarico continuo di energia. La situazione è favorevole. Questa vicenda deve insegnare due cose: convivere con territori fatti in questo modo, cioè a rischio sismico; mantenere uno stato di attenzione, senza avere uno stato di ansia”

           (Bernardo De Bernardinis,

Vicecapo Dip. Protezione Civile)

 

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2.             È STATA LA COLLERA DIVINA

[18 Apr.] “Per favore non perdiamo tempo, cerchiamo di impiegarlo sulla ricostruzione e non dietro a cose che ormai sono accadute (…) Non riempiamo le pagine dei giornali di inchieste. Un costruttore che realizza una casa in zona sismica e risparmia su ferro e cemento può essere solo un pazzo o un delinquente. Mio padre diceva che se uno nasce col piacere di fare del male ha tre scelte: può fare il delinquente, il magistrato, o il dentista.”

(Silvio Berlusconi, ‘magistrato’‘dentista’)

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3.             TUTTI AL MARE

[07 Apr.] “È bella stagione; andate sulla costa al mare, che ci sono gli alberghi che vi aspettano. È ad un’ora di autobus. Paghiamo tutto noi! Sarete serviti e riveriti. Mi raccomando: mettete la crema solare.

(Silvio Berlusconi, animatore villaggio vacanze)

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4.             L’AQUILA: NEW TOWNS & OLD FRIENDS

[17 Mar.] “Mi piacerebbe che si costruisse qui la prima New Town. Ci saranno investimenti dei privati. Se c’è la possibilità edificatoria, rifaremo le abitazioni nel sito stesso della vecchia città. (…) Dovrebbe essere uno sforzo comune di tutte le associazioni di costruttori italiane, che pagheremo anche con ulteriore cubatura.”

 (Silvio Berlusconi, l’uomo della ‘cazzuola’)

 

calderoli5 5.             PORCELLUM DA LEGA(RE)

[14 Apr.] “Il referendum elettorale è un attentato alla democrazia! Qui c’è di mezzo la tenuta democratica del Paese: dal referendum verrebbe fuori una legge elettorale mostruosa, una tirannide.

(…) In 60 anni di storia repubblicana non si è mai accorpato un referendum abrogativo con elezioni a suffragio universale. Sono due istituti completamente diversi, regolamentati da articoli diversi della Costituzione. Nelle elezioni Europee come quelle Politiche l’elettore ha il diritto e il dovere di votare. Per il referendum invece è previsto anche l’astensione. Alle Europee e alle Politiche, anche se votasse l’1%, le elezioni sarebbero valide. In una consultazione referendaria con effetto abrogativo si deve raggiungere il quorum. Ecco, con l’abbinamento si crea un anomalo volano che consente di raggiungere il quorum indipendentemente dal quesito referendario.

(…) Ci sono altri motivi che impediscono l’abbinamento. La segretezza del voto verrebbe meno. Se tu non hai intenzione di partecipare al referendum, non ti presenti al seggio. Ma se facciamo l’accorpamento, devi ritirare le schede per le Europee e le amministrative, e se non intendi votare per il referendum lo devi dire. Nel momento in cui fai questa dichiarazione al seggio, viene meno il segreto del voto. Questo è un ulteriore motivo di incostituzionalità.

(…) Questi aspetti di incostituzionalità ancora non li conosce nessuno.” [Per l’appunto. Ma la Lega ha i suoi esperti costituzionalisti: Asterix; Panoramix…]

           (Roberto Calderoli, insaccato celtico, ‘dentista’)

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6.             GASPARRI vs SANTORO

[14 Apr.] “È la TV dell’odio. È la TV del veleno. È uno scempio continuo della verità, che tocca tali punte di aberrazione da essere notoriamente dannosa per la parte politica a cui questa TV è asservita.”

(Maurizio Gasparri, la bocca della verità)

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7.             TRAME EVERSIVE

[13 Apr.] “Annozero ha un obiettivo politico chiarissimo: vuole destabilizzare il quadro politico.”

 (Fabrizio Cicchitto, frammassone piduista)

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8.              L’AQUILA UBER ALLES

[23 Apr.] “Faremo il vertice del G-8 a L’Aquila”

 (Silvio Berlusconi, l’Uomo che ride)

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9.              CARENZE AFFETTIVE

[22 Apr.] “Col 73,5%  Berlusconi è il leader più amato al mondo”

  (Il Giornale e reti Mediaset, roba di famiglia)

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10.              CAMPIONI DEL MONDO

[21 Apr.] “Sia a livello mondiale, sia italiano, ci sono segnali che il peggio è passato (…) Già da luglio ci potranno essere segnali di ripresa”

  (Emma Marcegaglia, spalla di governo)