Regalate un’agenda a quest’uomo!
“Nessun passo indietro sull’agenda Monti.
[…] Il PD non farà nessun passo indietro rispetto alle riforme di Monti, perché sarebbe un errore drammatico
Faremo in modo che nella prossima legislatura ci sia una conferma rigorosa dell’agenda Monti […] Potremmo dire che tutto il PD è montiano.”
Enrico Letta
(03/09/2012)
E infatti s’è visto come è andata a finire…!
“C’è bisogno di forze politiche che accettino l’agenda Monti.
[…] Faremo i passi uno dopo l’altro, ma di fronte a una crisi così forte dobbiamo andare avanti con l’agenda – sì, avete indovinato! – Monti.”
Enrico Letta
(07/09/2012)“Ritengo che il prossimo governo dovrà per forza ripartire dall’Agenda Monti.”
Enrico Letta
(21/04/2013)
Poi è stata la volta dell’Agenda Cottarelli… quel Carlo Cottrarelli elevato ad “uno degli elementi di novità più interessanti della campagna elettorale” per le Politiche del 2022, la “Punta di diamante” che si è sbriciolata senza neanche essere stata sfiorata da una Santanché.
Infine, a coronamento dell’harakiri, c’è stata l’infatuazone tossica per la mitologica Agenda Draghi, che sull’immaginario degli elettori ha esercitato l’appeal di un’infezione di Ebola per via rettale! Più che altro, si è trattata di un’ossessione suicida contro la quale il tenero Enrico si è andato a sfracellare, portandosi dietro tutta la banda al completo, nella più catastrofica disfatta che il partito bestemmia con vocazione all’immolazione ricordi dai tempi della sua nefasta fondazione. In percentuale, si tratta di un tracollo di appena un’anticchia sopra lo schianto del PD renziano nel 2018, che però non aveva regalato il paese all’orda nera che ha praticamente stravinto ovunque, quasi senza partita. E che nello specifico assume le dimensioni di un annientamento su scala di massa, riuscendo nell’incredibile risultato di farsi spazzare via persino in quelli che erano ritenuti i suoi feudi storici. Con le macerie, rimangono solo i letali capi-bastoni delle correnti, blindatissimi come le loro immutate facce da culo. Ed inerstirpabili, come le blatte dopo un’esplosione atomica. Ci vorranno decenni per ricostruire qualcosa di lontanamente credibile.
Il Letta nipote è così… fedele alla filosofia del più abile Conte-Zio, è convinto che sia tutta una questione di relazioni su cooptazione nei salotti buoni che contano, dove tutto si mescola ed insieme convive per senso di responsabilità e comune appartenenza su identificazione condivisa. Poi alla fine è uno che non decide mai e prende ordini da tutti (Napolitano, Draghi, Biden, la solita UE, la NATO, gli USA, la Von der Kulen… perfino uno Zelensky!); crede nelle realtà parallele create dalle gazzette dei “grandi editori” (leggi alla voce: giornaloni), con le loro ‘prestigiose’ firme grandi fuffe, e quando finalmente esce dalle confortevoli stanzette ovattate della sua ZTL protetta, guida bendato su un’autostrada in contromano con il cacciavite piantato in fronte, credendo che il fantomatico pilota automatico lo salverà.
Su chi fosse il Letta nipote e quale il suo retroterra d’elezione, noi avevamo le idee chiarissime. E a suo tempo ve ne avevamo parlato QUI nel ruolo di Cassandra che solitamente ci appartiene.
Certi risultati erano già scritti… quello che non potevamo prevedere è l’incomparabile livello di devastazione raggiunto.
Perciò Enrichetto prendi la tua bella agendina e SPARISCI, stavolta per sempre, possibilmente non da solo!
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