Archivio per Dizionario filosofico
Dictionnaire Philosophique
Posted in Kulturkampf with tags Costantino, Cristianesimo, Cultura, Dizionario filosofico, Ebrei, Europa, Evelyn Beatrice Hall, Fanatismo, Filosofia, François Marie Arouet, Francia, Idee, Illuminismo, Libero pensiero, Liberthalia, Libri, Matteo Salvini, Opinioni, Religioni, Romani, Storia, Superstizione, Tolleranza, Voltaire on 13 gennaio 2015 by SendivogiusEvocato quasi sempre sproposito dai personaggi più improbabili, François Marie Arouet (in arte Voltaire) meriterebbe più rispetto, invece di essere utilizzato come il feticcio prediletto di ogni cretino dall’ingegno limitato, che per legittimare le proprie scemenze, nell’illusione di fornire ad esse una qualche parvenza di rispettabilità, invoca a nume tutelare il nome del filosofo di cui peraltro non ha mai letto nulla nemmeno per sbaglio, ignorando tutto del suo pensiero. Altrimenti saprebbe che aveva pochissime simpatie per gli ebrei; che si faceva gran beffe di religioni ed ecclesiastici; che considerava il cristianesimo come il più fanatico e intollerante dei culti, mentre diceva un gran bene del “Gran Turco” (il Sultano ottomano) e dei “maomettani” in generale.
TOLLERANZA
Questo è Voltaire; quello vero!
Les Fanatiques de l’Apocalypse
Posted in A volte ritornano, Kulturkampf with tags Cultura, Dizionario filosofico, Fanatismo, Liberthalia, Voltaire on 17 Maggio 2014 by SendivogiusConsapevole di non vivere nel migliore dei mondi possibili, guardava all’unico a lui dato col candore del cinico smaliziato. Buon conoscitore degli umori delle plebi analfabete, ne diffidava abbastanza da non credere in una reale democrazia. Imbevuto di cultura religiosa, era immune ad ogni integralismo oscurantista, tanto grande era la sua allergia al dispotismo clericale. Sufficientemente opportunista, non disdegnava la protezione dei potenti. Superbo abbastanza, sopravvalutava il ruolo del “saggio” elevato a consigliere e mentore del Principe. Conservatore idealista, credeva di conciliare dispotismo e illuminismo, pur nella diffidenza verso le oligarchie.
Ma genuinamente tollerante nel suo pragmatismo, da saper riconoscere benissimo i fanatici e gli esaltati, sotto qualunque aspetto questi si celino. A tal punto che la definizione della categoria mantiene a tutt’oggi la sua intatta universalità, nonostante la compassata datazione del suo Autore…
«Il fanatismo sta alla superstizione come il delirio alla febbre, come la rabbia alla collera. Chi ha delle estasi, delle visioni, chi scambia i sogni per la realtà, e le immaginazioni per profezie, è un entusiasta; chi sostiene la propria follia con l’omicidio è un fanatico.
[…] Una volta che il fanatismo ha incancrenito il cervello, la malattia è quasi incurabile. Ho visto certi epilettici che, parlando dei miracoli di san Paride, a poco a poco si accaloravano loro malgrado: gli occhi si infiammavano, le membra tremavano, il furore sfigurava loro il viso, e avrebbero ammazzato chiunque li avesse contraddetti.
A questa malattia epidemica non c’è altro rimedio che lo spirito filosofico, che, diffondendosi gradualmente, addolcirà finalmente i costumi degli uomini, prevenendo gli accessi del male: perché, non appena questo male fa dei progressi, bisogna correr via, e aspettare che l’aria si sia purificata. Le leggi e la religione non bastano contro questa peste degli animi; la religione, invece di essere per loro un alimento salutare, si tramuta in veleno nei cervelli infetti.
Quella gente è persuasa che lo spirito santo che li pervade stia al di sopra delle leggi, e che il loro fanatismo sia la sola legge cui debbano ubbidire.
[…] Che cosa rispondere a un uomo il quale vi dice che preferisce ubbidire a Dio che agli uomini e che, di conseguenza, e sicuro di meritare il cielo sgozzandovi?
Di solito sono i furfanti a guidare i fanatici e a mettere loro in mano il pugnale; somigliano a quel Vecchio della Montagna che, a quanto dicono, faceva assaporare le gioie del paradiso a degli imbecilli, e prometteva loro un’eternità di quei piaceri di cui aveva dato loro un assaggio, a condizione che andassero ad assassinare tutti quelli che egli avesse indicato.»
Voltaire
“Dizionario filosofico” (1764)
Newton Compton
(Roma, 1991)
A suo modo, il fanatismo è l’altra faccia del cialtronismo. Come il Giorno e la Notte, lo Yin e lo Yang, il caldo ed il freddo… essi sono imprescindibili: per comprendere l’uno è necessario l’altro; si presuppongono a vicenda, con effetti assai diversi ma altrettanto deleteri.
Riconoscerli è in apparenza facile, ma nella sostanza non è affatto scontato.
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