Immancabile, alla tragedia della guerra non poteva mancare la farsa italiota degli imbecilli zelanti con l’elmetto, che la guerra la fanno alla Cultura (per ora solo ‘russa’), nell’ansia servile di conformismo bellico. Ad ennesima riprova dell’avvilimento raggiunto dagli atenei italiani, c’è da registrare il contributo del prorettore dell’Università statale della Bicocca, il prof.? Maurizio Casiraghi, docente di biotecnologie improvvisamente esperto di Letteratura ucraina, che blocca un ciclo di lezioni sull’immenso Dostoevskij, “per ristrutturare il corso e ampliare il messaggio per aprire la mente degli studenti, aggiungendo a Dostoevskij anche alcuni autori ucraini”. E’ lapar condicio idiotarum di coloro che non saprebbero distinguere Bulgakov da Gogol, nell’incapacità di collocarli nel tempo e nello spazio, senza averne mai letto una sola riga. L’unico che avrebbe tanto bisogno di aprire la sua mente (e un libro ogni tanto) sarebbe proprio il sig. Casiraghi, a tempo perso professore nell’inconsapevolezza del ruolo.
Del resto, ad inaugurare questo burlesque revanchista del Grottesco era stato lo stesso Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il top-manager de’sinistra, che caccia via dalla Scala uno dei più grandi direttori d’orchestra del mondo, Valerij Gergiev e la soprano Anna Netrebko, perché i reprobi (in quanto russi) si rifiutano di fare atto di contrizione con autodafé su pubblica umiliazione, come moderna emulazione inquisitoria, sospesa nella scelta tra rogo o abiura.
E resterà indimenticabile il Festival della Fotografia di Reggio Emilia, che estromette il fotografo russo Alexander Gronsky, perché non si possono mica “invitare violenza e morte” ad una mostra fotografica sui paesaggi invernali (!). Per la cronaca, Gronsky è un pacifista convinto, limpidamente schierato su posizioni anti-putiniane, e tenuto dodici ore in stato di arresto per aver manifestato ‘illegalmente’ contro l’aggressione dell’Ucraina dalla solerte Polizia italiana (si tratta pur sempre di un russo sospetto).
Siamo all’arte di guerra, che trascende la censura per farsi beota compiacimento di chi scambia la propria grettezza di mente per ‘impegno sociale’, la cancellazione culturale per “solidarietà”, nell’esibizione conformista del cortigiano compiacente e compiaciuto della sua stolida imbecillità.
Dinanzi alle miserie del mondo, è deprimente misurare il grado di devastazione intellettuale e morale che percorre le italiche lande, senza soluzione di continuità: un agglomerato ininterrotto di degrado culturale e fascismo pervasivo, infiltrato a tutti i livelli possibili, ed introiettato con la stessa naturalezza attraverso la quale un’umanità miserabile ed incontinente rilascia le affermazioni più allucinanti, o idiote nello specchio di un’imbecillità prevalente. Perché culo avvezzo al peto non riesce a stare cheto! Brilla in questa scala al massimo ribasso, la tribù mangereccia del Capitone & Kamrades: i talebani nostrani del nazismo strisciante di ritorno, sull’onda lunga della risacca fascista incanalata nella cloaca maxima del nazional-populismo, coi suoi ammiccamenti nostalgici.
Nella comunicazione tossica del grande ritorno völkisch ripassato in salsa sovranista, non è certo una novità il dialogo diretto con la folla ed appelli al ‘popolo’ (l’oscuro oggetto delle manipolazioni tribunizie), tramite l’abuso delle formule retoriche ad effetto e bullismo da balcone, con le sue iperboliche associazioni di idee in assenza di correlazioni logiche, per distorsione cognitiva su provocazione diffusa, in quello che già Victor Klemperer definiva “isterismo del linguaggio“.
È l’avvento del cialtronismo di massa nel trionfo dell’Idiocrazia (è fin troppo facile essere “profeti” in Italia!), per un’ignoranza dilagante che si fa logorrea compiaciuta e soprattutto esibita, per un’umanità piccolissima e meschina che ama esibire i propri umori in pubblico sproloquiando su tutto, senza che mai venga sfiorata dall’ombra di un dubbio; ovvero da un afflato di pur minima decenza, nella regressione a-social che spinge orde di disadattati e narcisisti patologici a condividere le loro indecenze nei peggiori letamai di facebook, o rilasciare su twitter la propria fumante cacchina quotidiana, che proprio non riescono a trattenere, ad uso coprofagi per community di merda.
Hit Parade del mese:
01. NAZILEGHISMO (I) – Froci al rogo
[13 Agosto] «Il rogo a fuoco lento per i deviati era in vigore in Europa fino a ben oltre il 1800 ed era sicuramente giusto da un punto di vista religioso. Credo siamo andati un po’ troppo avanti e dobbiamo tornare a quei tempi,» (Fabio Tuiach, sociopatico pericoloso)
02. NAZILEGHISMO (II) – rilancio turistico
[12 Agosto.] « Se solo avessi il potere di farlo, anche Piazzale dei Partigiani a Roma Ostiense mi piacerebbe che tornasse a chiamarsi Piazzale Hitler. La storia insegna e nel bene e nel male questa è la nostra storia. Credo anche che per la cecità di alcuni perdiamo tantissimo in termini di turismo nel voler nascondere.» (Andrea Santucci, camerata di Colleferro)
03. LETTURE TOSSICHE
[15 Agosto.] «Italia, Europa, Occidente: vergogna! Lasciare donne e bambini in mano ai tagliagole islamici, dopo anni di battaglie e sofferenza, non è umano. Qualcuno al governo dovrebbe rileggersi ‘La rabbia e l’orgoglio’ e ‘La forza della ragione’ della grandissima Oriana Fallaci.» (Matteo Salvini, grande capo)
04. PARCO MVSSOLINI
[26 Agosto.] «Non sono fascista» (Cladio Durigon, mussoliniano)
05. LE IDEE CHIARE
[10 Agosto] « Sono una ragazza di sinistra.» (Alessandra Mussolini, la Compagna)
06. IL COVID RENDE LIBERI
[11 Agosto] «Il green pass uccide l’economia» (Giorgia Meloni, Alter Ego)
07. MISSIONI ECUMENICHE
[24 Agosto] «Il nostro principale dovere fiduciario è nei confronti dell’umanità.» (Davide Casaleggio, Narcisista patologico)
08. DISASTRO CAPITALE (I): Tamponamenti a catena
[12 Agosto] «Io non sono no vax, mi attengo alla legge. In questo momento il medico che mi segue ha detto di non fare il vaccino. Io mi tampono continuamente.» (Virginia Raggi, Ni-Vax)
09. DISASTRO CAPITALE (II) – LO SCHIANTO
[01 Agosto] «Io credo che Roma sia paragonabile ad una Ferrari: quando sono arrivata la Ferrari era ferma ed io ho iniziato a farla ripartire, a farla correre, io l’ho rimessa in pista. Io so guidare questa Ferrari.» (Virginia Raggi, la Pilota)
10. DISASTRO CAPITALE (III) – Grandi Ritorni
[20 Agosto] «Torno e appoggio Virginia Raggi, merita un 9. Ci vuole un’app sulle buche.» (Alfonso Pecoraro Scanio, altro talento incompreso)
ITALIA, frontiera meridionale dell’Impero. Niente di nuovo da segnalare nella No Man’s Land che si estende oltre la Grande Palude dorotea. In ambito ‘politico’, le novità più rilevanti del momento sono: a) il ritorno di Umberto Bossi alla guida della Lega Nord; b) la (ri)nascita di “Forza Italia” con Silvio Berlusconi presidente; c) Beppe Grilloche, tanto per cambiare, pretende le dimissioni di Giorgio Napolitano e intanto lo insulta, ansioso com’è di vincere una bella denuncia per vilipendio del Presidente della Repubblica.
Sulla riesumazione di Umberto Bossi, il Grand Wizard del Ku Klux Klan padano, c’è poco da dire. Per spiegare questo rapporto insano e necrofilo tra le destre neo-naziste ed i loro leader decrepiti, servirebbe una sceneggiatura di Ed Wood, per una nuova versione di “Necromania: A Tale of Weird Love”.
…e ne conserva la medesima fragranza, in tutta la sua ritrovata freschezza. Tale è la sensazione epidermica dinanzi al disseppellimento di “Forza Italia”, con le stesse identiche facce di m…!oderati vecchie di venti anni. A proposito dell’interdizione del Papi della Patria, della revisione processuale inerente la condanna per “concussione”, e delle pessime sorti progressive di un’Italia alla deriva, in un confronto ben più ampio su queste pagine [QUI], quattro mesi orsono si era avuto modo di osservare come:
«A logica, il papi, come un satrapo ferito, manderà avanti i suoi bastonatori in livrea, sfoderando tutto il campionario già visto e sentito negli ultimi anni… Ovviamente i deputati e senatori PdL NON si dimetteranno in massa, come minacciato. E il governissimo Letta tirerà a campare fino al prossimo varo della “legge di stabilità” (diciamo Ott-Nov), quando sarà evidente la necessità di una “manovra correttiva” e probabilmente gli faranno mancare numeri e fiducia. Giuridicamente, i legali del papi punteranno tutto sul processo d’Appello, mirando ad un ridimensionamento delle condanne e ad una successiva revisione processuale in Cassazione. Ed in quel lasso di tempo cercare di introdurre in parlamento una modifica inerente l’interdizione dai pubblici uffici, riservata solo alle pene detentive superiori ai 5 anni. D’altra parte, la sentenza di condanna a carico di B. ha un vulnus naturale… Al papi è stata ascritta la “concussione per costrizione” con l’aggravante di induzione alla prostituzione minorile: condanna che prevede pene ben più severe dei 7 anni decisi dalla corte. Un simile reato, che contempla atti sessuali con un minore (artt. 600 e 609 c.p.) prevede condanne che arrivano fino ai 12 anni. Stessa cosa dicasi per il reato di concussione per costrizione (art.317). E proprio l’entità della pena costituisce la prima anomalia, in quanto non congrua alla gravità del reato configurato nella condanna. Nella fattispecie concreta, io ravviso piuttosto gli estremi della“concussione per induzione” (come peraltro era stato inizialmente ipotizzato dai pm). Mi sfugge infatti in una prestazione mercenaria e consensuale con una minorenne che si prostituisce abitualmente dove sia la “costrizione”, ovvero la coercizione con violenza o minacce fisiche e psicologiche. Se la difesa di B. (depurata da quell’indisponente azzeccagarbugli di Ghedini) insisterà sull’anomalia, rassegnandosi ad una condanna ma insistendo sulla “induzione” (che prevede pene max di 3 anni) atta a stralciare la “costrizione”, B. potrebbe vedersi ridimensionate tutte le imputazioni, compresa l’interdizione ai pubblici uffici. E in tal caso una leggina ad hoc sull’interdizione, come quella accennata sopra, lo garantirebbe dall’estromissione dai pubblici uffici…»
A breve, vedremo gli sviluppi con l’epilogo di questa farsa. Invece, rimanendo sempre nell’ambito dei duci e dei capi politici, qualche osservazione merita la richiesta di messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica da parte del privato cittadino Beppe Grillo, che ha incaricato i suoi avvocati di fiducia per l’impeachment, secondo il noto principio democratico che ispira le scelte del suo M5S, al motto di “uno vale uno”:
“Chiederò l’impeachment per Napolitano perché non rappresenta più il popolo italiano, è di parte. E su questo decido io.” (28/10/13)
Che è quasi meglio del già notevole: “chi pensa che io non sia democratico va fuori dalle palle”. Pesano sulla richiesta di destituzione presidenziale, il mancato scioglimento delle Camere e licenziamento del Governo Letta (che ha appena incassato la fiducia ancorché precaria), e la deprecabile età del Presidente Napolitano. Sono tutti atti in aperto contrasto con quanto prevede la Costituzione:
Art. 94.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
Totalmente fuori dalla legalità costituzionale è poi il messaggio che il Presidente della Repubblica ha rivolto al Parlamento sulla questione dell’indulto, in evidente violazione dell’Art.87 (il PdR può inviare messaggi alle Camere). Per non parlare della convocazione dei capi-gruppo parlamentari della maggioranza e poi di quelli delle opposizioni (declinazione plurale). Si tratta di atti dalla straordinaria gravità eversiva. In proposito, l’Art.90 della Costituzione è chiarissimo:
Art. 90
Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.
Cioè, la procedura di decadenza, con relativa messa in stato d’accusa per “alto tradimento”, viene istruita in Parlamento, con richiesta formale tramite la presentazione di una mozione su iniziativa parlamentare (ovvero presentata e controfirmata da deputati della Repubblica), e quindi vagliata dall’apposito comitato di controllo (trattasi della “Commissione parlamentare per i procedimenti di accusa”). Ricapitolando, a richiedere lo stato d’accusa del Presidente devono essere deputati regolarmente eletti, su istanza parlamentare previa presentazione di apposita mozione motivata alla Camere. E NON gli “avvocati di Beppe”, che a quanto pare si guardano bene dallo spiegare al loro facoltoso cliente concetti facilmente comprensibili da ogni matricola di giurisprudenza, ma non agli sciami degli ensiferi con tutti i precedenti del caso [QUIe QUI]. Forse, prima di salire sui tetti, la Costituzionebisognerebbe anche leggerla! Ma il Grullo evidentemente deve avvalersi dei consigli di quel formidabile giurista che è Paolo Becchi… Auguri!
Hit Parade del mese:
01. BESTIARIO
[22 Ott.] «Mi appello alla Convenzione sugli animali, ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea perché voglio capire che fine abbia fatto il cane di Monti. La Commissione Europea deve verificare il caso di Empy!» (Sergio Silvestris, papiminkia in Europa)
02. NAZISTI DELLA PADANIA (I): Cadorago (CO)
[19 Ott.] «Mettete la Kyenge su un barcone e assicuratevi che non affondi. Deve tornare in Africa da dove è venuta. Poi saranno gli oranghi e le scimmie a stabilire se la riprendono o meno a casa loro» (Paolo Pagani, assessore allo Sport)
02.bis NAZISTI DELLA PADANIA (II): Bardonecchia (TO)
[15 Ott.] «Arriva il ministro Kyenge? Tutto bene, l’unica cosa è che spiace un po’ per chi dopo deve fare la disinfestazione del Palazzo delle Feste» (Renato Brino, merdone alpino)
02.ter NAZISTI DELLA PADANIA (III): Resana (TV)
[21 Ott.] «Mi trovo obbligato a eseguire crimini di Stato esattamente come è successo a Erich Priebke: ha fatto ciò che ha fatto per rispondere a un ordine che doveva eseguire. Non so se sono più colpevole io a eseguire certe imposizioni o se sia stato più colpevole Priebke. Io lo condanno per ciò che ha fatto ma, ribadisco, ha solo eseguito degli ordini. I problemi sono altri, e stanno a monte» (Loris Mazzorato, il Sindaco)
02.quater NAZISTI DELLA PADANIA (IV): Soluzione finale
[22 Ott.] «Nei prossimi giorni parlerò con il Ministro dell’Interno per sapere se non ritenga opportuno censire e schedare tutti i rom, gli zingari, i nomadi.» (Gianluca Buonanno, kapò pedemontano)
03. FASCISTI D’ITALIA (I): E allora le foibbeee!?!
[15 Ott.] «Se Priebke mi fa schifo? Magari non farei lo stesso mestiere. E gli americani allora? Vogliamo parlare di chi ha sganciato le bombe atomiche su Hiroshima? Non è normale neppure mettere una bomba sotto la spazzatura in Via Rasella. Priebke ha fatto quello che doveva fare e ha eseguito degli ordini» (Francesco Storace, Er Bofilone)
03.bis FASCISTI D’ITALIA (II): Rutti dalla fogna
[14 Ott.] «Ernesto Che Guevara è stato un macellaio peggiore di Priebke» (Antonio Iannone, presidente della Provincia di Salerno)
03.ter FASCISTI D’ITALIA (III): Quando c’era Lui…
[19 Ott.] «Credo che la peggiore umanità sia al centro Italia. Vivo nelle Marche e qui hanno difetti sia del nord che del sud… Non voterò mai più a sinistra… Benito lo diceva, molti nemici molto onore, aveva ragione. Ci vorrebbe!» (Antonella Sglavo, assessora piddì)
04. L’OPPOSIZIONE A 5 STELLE – COMPETENZA AL POTERE (I):
Lo sciopero retribuito dallo Stato
[22 Ott.] «I sindacati che decidono di fare 4 ore di sciopero, sciopero pagato ricordiamolo ai cittadini che ci seguono da casa, non è uno sciopero volontario, è uno sciopero pagato con i soldi pubblici.» (Laura Castelli, Questore alla Camera!)
04.bis L’OPPOSIZIONE A 5 STELLE – COMPETENZA AL POTERE (II):
Articolo 94 della Costituzione della Repubblica
[23 Ott.] «Se avessimo ancora un Presidente della Repubblica veramente super partes, l’avrebbe già destituita dal suo incarico [in riferimento a Letta]» (Carlo Sibilia, Sciatore chimico)
04.ter L’OPPOSIZIONE A 5 STELLE – COMPETENZA AL POTERE (III):
Vogliamo una banca
[23 Ott.] «La Trise? Mai sentita. Sarà sicuramente un’inculata. Fosse per me abolirei le tasse e farei una banca centrale tutta mia» (Bartolomeo Pepe, U Senaturi)
04.quater L’OPPOSIZIONE A 5 STELLE – COMPETENZA AL POTERE (IV):
Bossi-Fini, chi erano costoro?
[06 Ott.] «La legge Bossi-Fini? Io non conosco mica tutti i temi del mondo. Io faccio parte di un’altra Commissione; non è cosa di mia competenza. Se volete chiamo qualche mio collega e vi faccio spiegare qual è la posizione del Movimento» (Alessio Mattia Villarosa, Capogruppo alla Camera)
05. SE QUESTO È UN SINDACALISTA (I)
[17 Ott.] «Troppo poco il taglio del cuneo fiscale? Se mi restituiscono 5 euro non lo trovo risibile!» (Guglielmo Epifani, Segretario risibile)
05.bis SE QUESTO È UN SINDACALISTA (II)
[22 Ott.] «L’Italia è il Paese meglio governato degli ultimi 20 anni» (Giuliano Cazzola, Sciolta civica)
06. LA PICCIONAIA
[04 Ott.] «Noi colombe non ci fermeremo, Angelino Alfano è il nostro Papa Bergoglio» (Carlo Giovanardi, Colombaceo)
07. TE PIACEREBBE!?!
[22 Ott.] «Volevo dirvi che prima di rilasciare questa intervista sono stato violentato da una gentile giornalista» (Renato Brunetta, Nano da taschino)
08. DATAGATE
[25 Ott.] «Dalle informazioni che abbiamo non risulta un coinvolgimento italiano» (Emma Bonino, Informatissima)
09. CLIENTELE PRECARIE
[13 Ott.] «Stiamo provando a scrivere la parola fine sul mondo del precariato, una spirale che ha fatto comodo alla politica che per vent’anni ha alimentato una clientela attraverso il bisogno dei lavoratori. Abbiamo individuato un percorso che non solo prevede la stabilizzazione, ma inasprisce le sanzioni per gli amministratori che torneranno a far leva sui contratti flessibili» (Giampiero D’Alia, Disfunzione Pubblica)
10. DULCIS IN FUNDO
[16 Ott.] «Io non ho nessun padrino se non Silvio Berlusconi, che dovrebbe essere l’unico padrino di tutti noi» (Michaela Biancofiore, Immancabile)
È la premessa semplice e demenziale dalla quale scaturiscono le gesta omicide dell’ennesimo liceale giapponese, che se ne va in giro ad ammazzare altri psicopatici come lui in una Tokio violentissima ed amorale.
Il baby-killer, travestito da diavolone e col viso coperto da un mascherone idiota che ricorda vagamente il coniglio demoniaco già visto in “Donnie Darko”, si fa chiamare Akumetsu (‘distruttore del male’). Da qui il nome dato alla serie dai mangaka Yoshiaki Tabata e Yuki Yogo.
Niente di particolarmente originale. Ciò che diverte però è l’ambientazione: un Giappone cupo e senza speranze, schiacciato da un debito pubblico devastante, lacerato dalla recessione economica, piagato dalla corruzione dilagante e da un decadimento sociale che sembrano inarrestabili.
Fenomeni da noi pressoché marginali e difficilmente comprensibili, tanto ci sono sconosciuti.
Ancora più improbabili sono i personaggi: politici incapaci e mediocri, affaristi senza scrupoli, raccomandati, banchieri… che sguazzano in un sistema di potere gerontocratico, all’ombra di una burocrazia ostile ed inefficiente.
E pur tuttavia, con un po’ di malizia si potrebbe persino riscontrare qualche lontana analogia con certi governi passati (giusto nel 2007) e altri più recenti… Forse. Ma si parla anche di uomini avidi e potenti che nel tempo libero non disdegnano costosi festini, e incontri proibiti, con giovani fanciulle più o meno consenzienti. Meglio se minorenni. Naturalmente, il tutto a spese dello Stato.
Uno scandalo impensabile a queste latitudini!
Eppure, sembra quasi di ricordare qualcosa… E qualcuno in particolare… Tanto che a pensarci bene il ruolo potrebbe essere persino interscambiabile…
Che immaginazione malata devono avere questi giapponesi!
Anche se a volte la realtà sembra superare la fantasia…
«Ho sempre saputo che in questo paese è pericoloso avere delle opinioni. Un pericolo sottile ma controllabile… Almeno fin quando non ci inciampi»
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«…conto su pochi lettori e ambisco a poche approvazioni. Se questi pensieri non piaceranno a nessuno, non potranno che essere cattivi, ma se dovessero piacere a tutti li considererei detestabili…»
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«Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza»
(R.Bradbury – “Fahrenheit 451”)
«Nel sogno c’è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch’è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare»
(D.Buzzati – “Il Deserto dei Tartari”)
«Un sogno è una scrittura, e molte scritture non sono altro che sogni…»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«…Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio»
(J.L.Borges)
“Io non sono mai stato un giornalista professionista che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie profonde convinzioni per fare piacere a dei padroni manutengoli.”
(A.Gramsci - 'Lettere dal carcere')
“Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza, se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io considero degno di ogni più scandalosa ricerca”
(P.P.Pasolini)
“Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell’informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l’informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe”
(J. MADISON - 4 Agosto 1822. Lettera a W.T. Barry)
“Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.”
(Joseph Pulitzer)
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