Archivio per Dario Franceschini
(50) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Andrea Orlando, Beppe Grillo, Commissioni di vigilanza, Dario Franceschini, DC, Democrazia Cristiana, Enrico Letta, Fausto Raciti, Francesco Boccia, Gianni Letta, Governissimo, Governo, Italia, Larghe intese, Liberthalia, Luca Zaia, M5S, Manlio Di Stefano, Matteo Orfini, Morire da piccoli, MoVimento 5 stelle, Nunzia De Girolamo, Paolo Rossi, Papi, Parlamento, Partiti, PD, PdL, Pierluigi Bersani, Politica, Politici, Roberto Speranza, Rocco Casalino, Rosi Bindi, Silvio Berlusconi on 30 aprile 2013 by SendivogiusDopo un ventennio trascorso pessimamente, abbiamo un nuovo esecutivo che non ha davvero nulla da invidiare al lontano predecessore… Governo democristianissimo per la DC che verrà, con un Letta presidente. L’uno o l’altro è indifferente, poiché nel gioco delle parti sono assolutamente complementari. Il piatto è servito: una manciata di tecnocrati per gli affari che contano e una raffazzonata selezione per contorno con quarte scelte di partito, tra i quali si distinguono le papi-girls e nullità come lo stralunato Andrea Orlando (di cui a suo tempo avevamo già parlato QUI), con la Nunzia De Girolamo (PdL) famosa più che altro per essere la moglie di Francesco Boccia (PD), bocconiano di Letta e di governo. Tutti in ostaggio del Pornonano, che mira all’impunità ed allo scranno di senatore a vita.
Era meglio morire da piccoli,
Complimenti vivissimi invece a Beppe Grillo che è riuscito finora non solo a rianimare il papi Silvio, risorto all’ennesima potenza, ma ha anche ottenuto l’incredibile miracolo di resuscitare addirittura la DC, a 20 anni dalla sua scomparsa.
[25 Apr.] «Fuori chi non vota la fiducia al governo»
[18 Apr.] «L’Associazione Nazionale Magistrati è come la P2, agisce segretamente, tenendo nascosti i nomi dei loro associati.»
[08 Apr.] «Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile.»
[22 Apr.] «Io premier? Tutte balle dei giornalisti»
[22 Apr.] «Sono contrario a un governo Pd-Pdl»
[23 Apr.] «Non si può riproporre qui una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per avere in uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano»
[18 Apr.] «Non c’è nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non ci sto e non ci starebbe neanche il PD»
[24 Apr.] «Serve un governo di cambiamento vero ed è impensabile farlo con chi in questi anni ha sempre dimostrato di avere idee opposte alle nostre»
[21 Apr.] «Abbiamo sempre escluso le larghe intese e le ipotesi di governissimo»
[07 Apr.] «Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come il governissimo, è quel governo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno»
[08 Apr.] «Serve un governo del cambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell’Italia. Nessun governissimo Pd-Pdl»
[26 Apr.] «Il PD sosterrà convintamente il governo Letta»
[20 Apr.] «Renzi premier? Una follia. Ma fa bene ad andare da Maria de Filippi, ad Amici, spero almeno che dica cose di buon senso.»
[24 Apr.] «Domani in direzione proporrò Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio»
[22 Apr.] «Ho sostenuto e continuo a sostenere la mia netta contrarietà a un governo basato su un accordo politico fra PD e PdL. Su questa linea insisterò anche nella riunione della direzione di domani. Il voto di fiducia al governo che si presenterà alle Camere avrà un valore decisivo per quello che il PD sarà nei prossimi anni. Si tratta quindi di una scelta politica e spero che il PD non decida di cambiare la propria natura»
[22 Apr.] «Io sono contrario ma se il gruppo decide di sì, seguo»
[25 Apr.] «Se ci fosse una squadra decente, cioè senza provocazioni esplicite, darei la fiducia a un governo presieduto da Enrico Letta, ma leggo di Schifani alla Giustizia o all’Interno. Un senatore siciliano non può votarlo.»
[30 Apr.] «Voterò la fiducia, perché il partito con il quale sono stato eletto ha commesso gravi errori. Non ha avuto il coraggio di sostenere Stefano Rodotà né Romano Prodi, ha chiesto a Napolitano di ricandidarsi pur sapendo che il Presidente della Repubblica voleva per 2013 lo stesso schema del 76, quelle “larghe intese”, che suonano radicale sconfessione di tutto quello per cui la “Coalizione Italia Bene Comune” ha chiesto i voti.»
[22 Apr.] «Se mi è piaciuto il discorso di Napolitano? Ma non hai sentito? Ci ha attaccato! Una cosa da Ancien Régime… ma arriverà una decapitazione!»
[23 Apr.] «Io sono il senatore Bruce Lee, io non ho paura di niente, io ne atterro 50 alla volta! Avete fatto caso che durante il mio processo la qualità dello streaming era bassa? Questo per non far ascoltare le mie parole, le parole di Bruce Lee!»
[03 Apr.] «L’analisi demografica delle adesioni alla mia pagina facebook mi da un segnale chiaro: le donne non sono attratte dal mio messaggio politico. Perché?»
[09 Apr.] «Io ho dovuto chiedere un prestito, perché sennò non ce la facevo. Finora me li ha prestati mia sorella, ora ho dovuto chiedere un prestito alla banca per arrivare fino alla fine del mese. Perché comunque vivere a Roma costa»
[04 Apr.] «Si oscurino le previsioni meteo per il Veneto o procederemo per danni! Lanciamo un appello perché questi signori ci cancellino dalle previsioni del tempo: che facciano un’area tutta nera, non ci importa nulla. Meglio tornare a Bernacca e alle sue previsioni per macro aree. Con i nostri legali stiamo valutando ipotesi di richieste danni se i gestori dei siti internet continueranno sulla loro strada. Torniamo alla semplicità, come il Papa che dice “buonasera”. Pensiamo di essere meglio di Dio?»
[22 Apr.] «Silvio Berlusconi sarebbe uno straordinario Presidente della Repubblica, nessuno più di lui sarebbe vero Garante dell’Unità dello Stato, vero padre della Patria, vero paladino dell’Italia e degli italiani. Ha confermato di avere l’Italia nel cuore e una non comune levatura di statista. Se si è onesti bisogna dirlo: lui al Quirinale migliorerebbe il Paese»
[20 Apr.] «Tra i nuovi contenuti che sto preparando c’è anche un reality-dog che è dedicato al mio cane»
[23 Apr.] «Ho rinunciato alla mia libertà e alla mia vita da privilegiata per impegnarmi alla Regione Lazio. Il mio è un grande sacrificio: il primo maggio di ogni anno parto per Stromboli e ci rimango sei mesi, fino alla fine di ottobre, da dove produco reddito seduta sul mio terrazzo»
I NUOVI SCHIAVI
Posted in Muro del Pianto with tags "Quelli che ben pensano", Dario Franceschini, Diritti, Italietta, Lavoro, Liberthalia, Micro-Imprese, Padroni, Posto fisso, Precariato on 22 ottobre 2009 by Sendivogius
Nell’Italia dei paradossi capita di assistere a strani fenomeni di scambismo per politici in crisi di ruolo…
Dario Franceschini si scusa con ‘padroncini’ e ‘piccolissima impresa’, per aver ingiustamente sospettato la categoria di evasione fiscale, comportamenti negrieri nei confronti dei propri subordinati, e amorale perseguimento del profitto estremo.
All Saints!!!
Giulio Tremonti, ministro al governo in sempre più schizofrenica dialettica con sé stesso, per assenza di opposizione, è costretto ad inventarsene una cucita su misura. Nella sua nuova veste socialisteggiante rivaluta il “posto fisso” con le sue garanzie occupazionali e ne incensa la sicurezza economica, contro le nefandezze della precarietà diffusa nei mercati globalizzati.
Tra i vari Franceschini e Tremonti, tra gli uomini dei sindacati e delle istituzioni, scegliamo di gran lunga le persone vere che vivono nel silenzio i drammi della precarietà. Persone che tra l’indifferenza generale di “quelli che ben pensano” [qui], lottano ogni giorno con coraggio per preservare la propria Dignità negata tra le catene del lavoro rubato.
Accade in questo Paese da operetta che si crede grande potenza; che vanta 5 milioni di imprese censite [qui]; che ostenta con disprezzo la sua (tutta presunta) superiorità contro deboli e diversi, facendosi forte delle proprie “radici cristiane”.
Avviene in un’Italietta avida ed egoista, dove l’abuso è la regola; dove ottenere un impiego, conforme ai diritti vigenti in tutti quei paesi civili che abbiano abolito schiavitù e servitù della gleba, è l’inarrivabile eccezione. E le cose peggiorano di molto sei hai pure la sventura di essere donna, perché in tal caso devi precisare: Sono una donna e non una puttana. Vi chiedo di essere trattata come una persona e non come un animale. Vorrei raggiungere almeno lo stipendio base… il minimo per non morire di fame.
A volte, succede persino di ricevere mail come questa:
Cari amici,
vi scrivo per una richiesta di aiuto. Mi sto guardando un po’ intorno per trovare un nuovo lavoro, e mi rivolgo a voi, che mi conoscete, per chiedervi se per caso sapete di qualche posto vacante, di qualcuno che cerca una ragazza sveglia e capace come me (e anche modesta..!).
(…) Cerco un lavoro IN REGOLA (con regolare contratto adatto all’impiego, quale che sia), che sia full time o giù di lì (intorno ai 1000 al mese? Per viverci? Ci siamo capiti). E cerco un lavoro dove venire trattata con rispetto e dove non essere vittima delle angherie di qualche bulletto, un posto dove possa fare il mio lavoro (bene) senza venire maltrattata. Questa è la condizione necessaria, altrimenti non starei cercando. Esistono un luogo, una situazione simili…? Chi lo sa me lo dica, sono curiosa, forse chiedo davvero troppo. 🙂
ITALIA 2009 – Medioevo
La minaccia fantasma
Posted in Muro del Pianto with tags ALDE, Alleanza Liberal-Democratica, centro-sinistra, Dario Franceschini, elezioni europee, Esiti elettorali, Europarlamento, Gruppi parlamentari, IdV, Liberthalia, Parlamento europeo, Partito Democratico, Partito popolare europeo, PD, PdL, PPE, Silvio Berlusconi, Sinistra, UDC, Walter Veltroni on 9 giugno 2009 by Sendivogius
Mentre papi Silvio si baloccava coi suoi sondaggi in quel magico reame chiamato Arcore, l’apoteosi plebiscitaria che avrebbe dovuto consacrarne l’investitura imperiale non c’è stata. L’ascesa bonapartista di Silvio Berlusconi si è arenata su di un dignitoso (ma contenuto) 35% elettorale, ben lontano dalle ambizioni egemoniche del sovrano universale.
L’imperatore vince, stravincerà (forse) nelle amministrative, ma non trionfa. Nonostante il prezioso operato di Walter Veltroni, il suo migliore alleato all’opposizione, che dopo aver contribuito all’eliminazione pubblica della Sinistra in Italia, si è premurato di cancellarla anche dal Parlamento europeo, favorendo l’introduzione della quota di sbarramento. A conti fatti, su 72 rappresentanti espressi, non un solo deputato italiano siederà tra i banchi dell’europarlamento riservati ai gruppi di sinistra e centrosinistra: non l’IdV che pare guardi all’ALDE (l’alleanza liberal-democratica); non il PD, che svelerà la sorpresa solo dopo i ballottaggi (l’ALDE pure lui); non l’UDC che confluirà nel Partito Popolare Europeo insieme al PDL. Tutti liberali, Todos Caballeros! Sono soddisfazioni. È stato lo “yankee-doodle” all’amatriciana una di quelle strane calamità che, nella disarmante ingenuità del bimbo sognatore, portano la devastazione delle grandi catastrofi epocali.
Eppure Berlusconi non sfonda il fronte elettorale e il referendum indotto sulla sua persona tracolla ai risultati del 1994. Nonostante la deriva autoritaria. Nonostante le piaggerie editoriali. Nonostante le maratone televisive. Nonostante il massiccio astensionismo. Nonostante la cosiddetta ‘Sinistra radicale’, che alla vigilia delle elezioni è riuscita a dividersi in tre moncherini, auto-condannandosi all’ennesimo oblio. Nonostante il devastato PD che continua a perdere pezzi, e rappresentatività, in piena emorragia di consensi. Nonostante che siano già pronti gli spiedi per rosolare il povero Harry Potter democratico: il rispettabile Dario Franceschini, che di magie dovrà farne parecchie se vuole sopravvivere al congresso di Ottobre.
Forse il Sultano brianzolo, per qualche tempo, sarà costretto ad accantonare il suo sogno assolutista. Forse dovrà mitigare le proprie pulsioni eversive. Forse si metterà ad inseguire la Lega nei suoi deliri razzisti, in una resa dei conti in chiave padana. Forse si ritirerà nei propri domini regali, tra i baccanali della sua corte. Forse imprimerà maggior sobrietà ai suoi festini, magari facendo a meno di un Topolanek col batocchio in movimento, evidentemente entusiasta del velinume di contorno. O forse no. Per il momento Silvio tace. Non dubitiamo che presto si leveranno innumerevoli peana, in onore del trionfo del sovrano alle ultime elezioni.
In attesa del ritorno del Re, quella di Silvio resta comunque una ‘vittoria mutilata’.