Archivio per Conferenza di Berlino

GERMANIA FEROX

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Coat of Arms in German Afrika (1914)Nato quasi per caso, dietro una pressione particolarmente aggressiva di una intraprendente oligarchia di spregiudicati circoli mercantili, Deutsch OstAfrikaambienti ultranazionalisti, e conventicole integraliste, l’espansionismo coloniale dei tedeschi in Africa si sviluppa su due direttive, ad Est e ad Ovest, nella febbricitante acquisizione del maggior numero di territori possibili, prima della chiusura della Conferenza di Berlino, sulla spartizione delle terre africane (1894-1895). Se nell’Africa orientale la penetrazione germanica, si apre i propri spazi di azione ai danni del Sultanato di Zanzibar (e con la tolleranza britannica), estendendosi in modo omogeneo dalla costa ai grandi laghi dell’interno, sul versante opposto questa si ritaglia brandelli di territorio in ordine sparso e ovunque sia possibile, senza troppe sottigliezze o scrupoli.
Polizeitruppe Nella futura colonia del Kamerun, l’iperattivismo delle compagnie commerciali amburghesi (in particolare la società dei Fratelli Woermann), operative nel golfo di Guinea con traffici estesi dalla Liberia al Gabon fin dalla metà del XIX secolo, sfocia in una occupazione diretta del territorio africano a partire dal 1894. Insieme alla compagnia Jantzen & UfficialeThormählen, la Wolber & Brohm e GL Gaiser, la Woermann traffica in armi e liquori, con le popolazioni indigene, in cambio della raccolta di olio di palma. Al contempo, prende possesso di vaste piantagioni specializzate nella produzione di banane, tabacco e cotone, che fanno il paio con le ricche piantagioni di cacao e caffé che i commercianti tedeschi hanno rilevato dai danesi nel vicino Golfo del Benin, con base a Lomé e capitale dell’attuale stato del Togo.
DWAG - German West African Company Preoccupati delle continue dispute tra i regoli locali, perennemente in lotta tra di loro, i mercanti tedeschi, riuniti nella “Compagnia dell’Africa Occidentale tedesca” (Deutsch-Westafrikanische Gesellschaft), hanno bisogno di una amministrazione stabile che garantisca i loro affari, chiedendo l’instaurazione di speciali “aree di protezione” ad opera del governo germanico.

Polizeitruppe

TOGOLAND
Proposed Coat of Arms Togo - 1914Per consolidare la loro presenza nella regione, nel Febbraio del 1884, i tedeschi stipulano uno dei loro trattati di “eterna amicizia” con le popolazioni rivierasche intorno al porto di Aného, una vecchia stazione portoghese per il commercio degli schiavi. Per essere più convincenti, sequestrano i capi indigeni locali che prontamente accettano la “protezione” tedesca in cambio del rilascio.
Il 05/07/1884, con i cosiddetti Trattati di Togoville, l’esploratore e diplomatico Gustav Nachtigal, firma un accordo col re africano Mlapa III, estendendo la “protezione” dell’Impero germanico dalla Costa d’Oro britannica al Benin francese. In pratica, si tratta di una striscia ritagliata tra le colonie francesi del Dahomey e dell’Alto Volta ghanese, affondata nei lidi paludosi di quella che un tempo era conosciuta come “Costa degli schiavi” e proiettata verso l’interno dell’entroterra africano. Di fatto, con la nascita del “Protettorato Togoland” (Schutzgebiet Togo), si ha il riconoscimento della prima colonia tedesca in terra d’Africa, subito sancita dall’arrivo delle cannoniere della Kaiserliche Marine.

Deutsch-Kamerun

KAMERUN
Proposed Coat of Arms Cameroon - 1914Pochi giorni dopo (12/07/1884), la premiata ditta Jantzen & Thormählen, con l’intermediazione di Eduard Schmidt per conto della compagnia Woermann, stipula un ulteriore trattato di protezione con tali Akwa e Ndumbé Lobé Bell: re tribali delle terre dei Duala, che vivono lungo l’estuario dell’attuale fiume Wouri nel Golfo di Guinea. All’epoca, il fiume Wouri era conosciuto col nome datogli dai mercanti di schiavi portoghesi: Rio dos Camarões (fiume dei gamberi), deformato dai tedeschi in Kamerun e da lì il nome della colonia.
Estuario del fiume Wouri nel 1850Il furbo Lobé Bell, per il disturbo, si fa liquidare dai tedeschi la bellezza di 27.000 marchi in oro per la sua firma, sancendo il riconoscimento ed il rispetto di tutti i contratti di proprietà e cessione precedentemente stipulati dalle compagnie tedesche, con la cessione di 220.000 acri.
Dieci anni dopo dalla stipula del trattato, nel 1895, le acquisizioni tedesche avevano raggiunto un’estensione di quasi 500.000 km², ai quali vanno aggiunti gli altri 60.000 km² del Togoland.
Le foto dell’epoca ci restituiscono il ritratto di un soddisfatto Re Bell in tenuta da pagliaccio.

Re Bell nel 1881

Un ulteriore tentativo di creare un enclave commerciale tedesca in Nigeria (Mahinland), per intercessione di Gottlieb Leonhard Gaiser, dell’omonima casa commerciale di Amburgo, con tanto di contratto di compravendita il 29/01/1885, è destinato a rimanere frustrato.
Kamerun PolizeitruppeLa situazione relativamente tranquilla delle colonie del Togo e del Kamerun, gli indigeni pacifici e l’esiguo numero di coloni occidentali che non superavano le poche centinaia, insieme allo status giuridico di Gottlieb Leonhard Gaiser“protettorato”, non richiesero mai un’eccessiva presenza militare. Per questo le mansioni di sicurezza ordinaria ed ordine pubblico furono più che altro demandate ad uno speciale corpo di polizia militare con Kameruneffettivi indigeni, la Polizeitruppe, per un dispendio minimo in termini di risorse ed una amministrazione coloniale piuttosto efficiente che, almeno sul piano della formalità, agiva sulla sottoscrizione di un mandato contrattuale di natura assolutamente legale.

Flag of Deutsch Südwest Afrika

NAMIBIA
Proposed Coat of Arms Southwest Africa 1914Le cose cambiano (e in peggio!) nel caso dell’Africa Tedesca del Sud-Ovest (Deutsch-Südwestafrika), corrispondente all’attuale Namibia.
A partire dall’Aprile 1883, Adolf Lüderitz, un furbo mercante di tabacco legato alle gilde mercantili di Brema, estorce una serie di contratti truffaldini ai danni degli oriundi boscimani (Owambo; Khoi; Nama; Herero), che i tedeschi chiamano dispregiativamente “Ottentotti” (balbuzienti), stanziati lungo la costa sud-occidentale della Namibia, quasi al confine con l’odierno Stato del Sudafrica.
Il termine ottentotto è invero di origine olandese ed è mutuato dai coloni boeri del vicino Kapland sudafricano.
NamibiaIl 01/05/1883, consigliato da alcuni missionari tedeschi, Lüderitz, insieme al suo compare Heinrich Vogelsang, acquista la baia di Angra Heinrich VogelsangPequeña, convinto che la regione sia ricca di giacimenti minerari, da un locale capo ottentotto al quale i due tedeschi conferiscono il pomposo nome tedesco di Giuseppe Federico II, investendolo di poteri regali che in realtà il capotribù non possiede. In cambio di 100 sterline in oro e 200 fucili, adolf luderitzLüderitz compra la baia ed il territorio circostante per una profondità di 5 miglia, al quale con somma modestia dà il nome di Lüderitz Land.
Molto probabilmente, Giuseppe Federico non era un re tribale, ma un kaptein di quelli che i boeri chiamavano evocativamente “Baasters” (bastardi): ovvero, mezzosangue di lingua afrikaans, nati dalle relazioni (non sempre consensuali) che i primi coloni olandesi e tedeschi della Colonia del Capo avevano intrattenuto con le donne locali dei Nama.

Basteers

Discriminati ed emarginati, intorno al 1870, la piccola comunità dei Baasters (circa 1.500 unità) si trasferirà progressivamente verso nord, oltre il fiume Orange in Namibia, fondando un suo stato indipendente: la “Libera Repubblica di Rehoboth”, con tanto di parlamento rappresentativo (Volkraad) regolarmente eletto ed una propria costituzione democratica (Vaderlike Wette).
Contadini Herero nel 1913Sempre nel Maggio del 1883, tanto per non perdere tempo, Heinrich Vogelsang, il giovane socio di Lüderitz, acquista altre 20 miglia di costa tra Angra Pequeña ed il fiume Orange. Nel contratto, i due furbacchioni omettono di specificare alle tribù Nama (che per l’appunto non sono dei selvaggi analfabeti), come la misurazione delle terre cedute non sia in miglia inglesi (come gli africani si aspettano), ma in “miglia prussiane”… ovvero: 7.532 metri contro i 1.852 metri del sistema di misura anglosassone.
Unsere_Schutztruppen_in_Afrika_Tafel_49Esattamente come Carl Peters andava facendo sul versante orientale german troopersdell’Africa tedesca, nel 1884 Lüderitz ottiene la ratifica dei trattati da parte del governo di Berlino, con l’annessione dei territori alla Germania insieme all’invio di truppe e governatori militari.
DAWG - deutsch-westafrikanische gesellschaft 1905 Quindi, nell’Aprile del 1885, anche Adolf Lüderitz fonda la sua nuova “Società coloniale per l’Africa tedesca del Sud-Ovest” (Deutsche Kolonialgesellschaft für Südwest-Afrika), per lo sfruttamento massiccio delle terre occupate. La DKGSWA, o più semplicemente DWAG, costituisce il tipico esempio di commistione trasversale tra potere politico, economico e finanziario, con la confluenza di importanti istituti di credito, gruppi industriali, e la partecipazione di esponenti del mondo politico.
DOAAd ogni modo, Lüderitz non avrà modo di godersi il frutto dei suoi sforzi, perché nel 1886 muore annegando nel fiume Orange durante una delle sue spedizioni.

Deutsch-Süd-West-Afrika

Un’amministrazione cristiana e moderna
Ernst Heinrich Göring Ad amministrare la nuova colonia dell’Africa del Sud-Ovest, dalla Germania viene inviato un commissario imperiale con poteri straordinari. Si tratta di Heinrich Ernst Göring, il padre del futuro feldmaresciallo del Terzo Reich. Nel corso del suo mandato (1890-1885), Göring senior si distingue sostanzialmente, per la sistematica espropriazione ed il massacro delle popolazioni locali, con l’instaurazione di una rigida separazione razziale e l’elaborazione delle prime forme di apartheid, sancite dal nuovo sistema giuridico introdotto il 17/04/1886.
Schutztruppe - Bundesarchiv_Bild Deutsch-OstafrikaGöring persiste nella fortunata pratica dei trattati truffa e come un moderno boss mafioso estorce contratti di “protezione” alle popolazioni indigene. Quindi si fa costruire una lussuosa residenza su un altura DSWA - zerstoerteWagenbauereisacra agli Herero, dove ha sede un loro antico cimitero. Per attirare nuovi investimenti da parte della DWAG, con l’afflusso di coloni e nuovi contingenti militari per rafforzare il suo potere personale, Göring vanta la presenza di straordinari filoni auriferi nella regione a nord della nuova capitale coloniale di Otjimbingwe. Pare che per essere più convincente, si sia messo a sparacchiare nelle grotte della zona con fucili caricati a polvere d’oro.
Deutsch-SüdwestafrikIl suo aiutante generale sul campo (Landeshauptmann), futuro Curt von Francoisgovernatore, è il capitano Curt von François, irrequieto discendente di un’antica famiglia ugonotta, che estenderà ulteriormente i confini della colonia ai danni delle popolazioni siminomadi dei Nama e degli Herero, contro i quali Südwest-Afrikaconcentra i suoi raid punitivi. Gli Herero sono pastori abituati a seguire la transumanza degli animali; non riconoscono diritti inalienabili di proprietà e considerano i corsi d’acqua bene comune. I coloni tedeschi dal canto loro requisiscono le mandrie che confinano nei terreni espropriati, vantano la proprietà esclusiva sui pozzi idrici, e imprigionano i pastori quando non gli sparano direttamente addosso.
Namibia 1900 - Insediamento HereroA fronte di un’immigrazione relativamente contenuta (meno di 3.000 unità), i tedeschi si distinguono per un colonialismo particolarmente rapace e vessatorio.
HereroNel 1896 esplode la prima rivolta dei Nama guidati dal loro capo Hendrik Witbooi, conosciuta come ribellione dei Khaua-Mbandjeru e repressa duramente dal maggiore Curt von François. Vengono requisiti senza indennizzo 12.000 capi di bestiame; i Nama del Kailkhauan vengono disarmati e costretti al lavoro coatto dopo essere stati internati in speciali campi di prigionia.
Proudly-Afrikan-Namibian-Bones-2Nel 1897 un’epidemia di peste bovina falcidia le mandrie degli Herero, che per sopravvivere sono costretti ad alienare gran parte dei loro territori, offrendosi come contadini delle nuove piantagioni e tenuti in uno stato di semi-schiavitù.
Erichsen_slave_labour_p._83_v2Al contempo, vengono deportate o disperse le comunità meticce dei Baastards afrikaneer, rinchiusi in “riserve”.
Theodor Gotthilf LeutweinIl nuovo governatore Theodor Gotthilf Leutwein (1894-1904) viene ferocemente criticato, per questa sua linea troppo morbida e così tanto accondiscendente nei confronti degli autoctoni.
LeutweinÈ interessante notare come una delle rappresentazioni preferite tra gli illustratori del colonialismo tedesco in Africa, il soggetto prediletto sia il ritratto di marziali orchestrine militari, riprodotte in tutte le salse possibili. Con ogni evidenza, insegnare la musica ai negri doveva essere considerato il massimo risultato di ogni civilizzazione possibile.

askari kapelle

ORCHESTRINA (Askarikapelle) - Bundesarchiv_Bild Deutsch-Ostafrika

La grande rivolta degli Herero
WATERBERG Battle - Le Petit Journal 21.02.1904 Il 1904 segna l’inizio della grande rivolta degli Herero del Damaraland, che coglie completamente di sorpresa i tedeschi, impegnati a reprimere l’ennesima ribellione ai confini meridionali della loro colonia. Il governatore Leutwein dispone infatti di forze limitate, costituite da meno di 3.000 uomini e così ripartite: quaranta ufficiali e 726 soldati divisi in quattro compagnie di cavalleggeri; una batteria di artiglieria campale; una riserva di 34 ufficiali e 730 soldati di fanteria, con un complemento ausiliario di 250 scout (in massima parte reclutato tra i Bastards), ai quali vanno aggiunti le forze di Marina ed i volontari reclutati tra i residenti tedeschi nella colonia.
Namibia 1904OMEG railway prior to 1915.Il 12/01/1904, gli Herero della regione di Okahandja, esasperati dalle requisizioni tedesche e gli espropri di terreno per la costruzione delle nuova ferrovia di Otavi che taglia in due il Damaraland, si ribellano sotto il comando di Samuel Maharero, che pure non aveva mancato di mantenere fino ad allora buone relazioni con l’amministrazione coloniale tedesca.
Leutwein-MahareroA scatenare l’esasperazione degli Herero è un certo tenente Ralph Zürn, comandante della guarnigione locale, sorpreso a saccheggiare i cimiteri indigeni alle ricerca di crani da asportare in un infame commercio. Da notare che gli Herero erano cristiani.
Samuel MahareroDi certo, Samuel Maharero, che aveva fama di poliglotta, era dotato di notevoli doti diplomatiche, poiché aveva saputo ricomporre brillantemente i dissidi e le faide che contrapponevano da sempre i Nama agli Herero, convincendoli a prendere parte attiva nella rivolta e sancendo l’alleanza col suo storico rivale WitboiHendrik Witbooi ed altri capi indigeni. Con questi aveva avuto modo di intrattenere una fruttuosa corrispondenza, pianificando nei dettagli la rivolta. Furbamente, aveva dato ordini precisi di non recare alcun danno alle missioni protestanti e di evitare ogni azione contro residenti inglesi o le comunità boere. Al contempo, proibisce tassativamente ogni violenza contro donne e bambini, o la popolazione non combattente.
Namibia (ferrovia)Con una forza sul campo di 8.000 uomini in armi, gli Herero attaccano e saccheggiano le fattorie isolate; spezzano i collegamenti ferroviari, distruggendo il ponte di Otona; quindi pongono d’assedio gli importanti centri coloniali di Okahandja e Windhoek.
BW_VrijKorpsatrailwaytruck_LAngeNegli attacchi, circa 150 coloni tedeschi cadono morti sul campo. E nonostante le accortezze prese da Maharero, restano uccisi anche tre donne e sette boeri.
Per le operazioni militari, Maharero si fa affiancare da un abile capo: Jakob MorengaJakobus Morenga, che da luogo ad una serie di brillanti operazioni di guerriglia, con attacchi mordi e fuggi contro i presidi delle schutztruppe coloniali. Per le sue tattiche di guerra, Morenga viene (esageratamente) soprannominato il “Napoleone nero”.
Con l’avvicendamento del governatore Leutwein, anche i Nama di Hendrik Witbooi entrano in guerra. Witbooi, Witbooi Hendriklegato da personale amicizia col commissario tedesco, non si sentiva più vincolato al rispetto del trattato di pace, impostogli durante la sanguinosa repressione del 1897. Nonostante i suoi 70 anni suonati, il vecchio capo Nama guida personalmente i suoi guerrieri in battaglia, salvo rimanere ucciso durante uno scontro a fuoco (29/10/1905) sui monti del Karas, durante l’agguato ad una colonna tedesca, per una ferita non curata.
Tuttavia, dopo i primi rovesci, la reazione dei tedeschi sarà brutale e spietata.

berfall auf marsch

Lothar von Trotha
L.v.Trotha a Pechino durante la rivolta dei Boxers Il 03/05/1904, Theodor Leutwein viene sostituito dal generale Lothar von Trotha, che si porta appresso un corpo di spedizione di quasi 15.000 soldati regolari. Lothar von Trotha è un militare di lungo corso: ha combattuto come ufficiale di carriera nelle guerre prussiane contro l’Austria e la Francia, inoltre è uno specialista in guerre coloniali. In tale ambito, si è fatto un nome per i suoi metodi spicci e spietati, usati per reprimere i Boxers nella ribellione cinese del 1900. Nelle colonie tedesche dell’Africa orientale si è distinto per la ferocia con cui ha schiacciato la rivolta dei WeHehe.

schutztruppen in combattimentoE su tale esperienza questa specie di proto-nazista basa la sua linea di azione…

“La mia intima conoscenza della gran parte delle tribù africane mi ha del tutto convinto che un Negro non rispetta i trattati ma solo la forza bruta.”

Lothar von Trotha (1) Lothar von Trotha applica subito la tattica già sperimentata con successo della terra bruciata e tecniche di terrorismo indiscriminato ai danni delle popolazioni non combattenti. Prima di scatenare la sua offensiva attraverso una preventiva azione strutturale di pulizia etnica, ordina alle popolazioni indigene di abbandonare il territorio ‘tedesco’ della Namibia, esprimendo quello che è il suo intimo convincimento:

“Io credo che una nazione come questa dovrebbe essere annientata, oppure, se ciò non è possibile con misure tattiche, dovrebbe essere espulsa dal paese […] La costante pressione delle nostre truppe dovrebbe aiutarci a stanare anche i gruppi più piccoli di questa nazione che si sono mossi nelle retrovie e distruggerli gradualmente.”

Trotha non mancherà di fare l’una e l’altra cosa…
MeharistiGiocando sulla velocità di spostamento e sui vantaggi di una guerra di movimento, il generale Von Trotha fa grande affidamento sulla mobilità ridersdelle sue truppe montate ed in particolare sulle unità mehariste delle sue efficienti truppe cammellate, per intercettare e distruggere i gruppi di Herero che si muovono assai lentamente, trascinandosi dietro mandrie e familiari, in modo da arrestarne le incursioni ma al contempo tagliando loro ogni via di fuga.
HererowarsIl 12/08/1904, sull’altipiano di Waterberg, sconfigge in una dura battaglia campale le forze congiunte dei Nama e degli Herero, senza tuttavia riuscire a strappare una vittoria definitiva.

krieg5

In compenso, i tedeschi si accaniscono sulla popolazione inerme che seguiva i guerrieri in battaglia, attendendo nelle retrovie, caricandoli a colpi di baionetta ed impiccando i superstiti.
ImpiccagioniUna degna (ennesima) lezione di civiltà da parte della razza superiore.
Schutztruppen riempiono le borracce Con una enorme manovra a tenaglia, i tedeschi cominciano a premere i ribelli verso il desolato deserto del Kalahari, procedendo al sistematico avvelenamento dei pozzi d’acqua, facendo invece presidiare quelli che servono al suo esercito, onde sfiancare il nemico per fame e per sete. Chiunque si arrende, viene impiccato sul posto con teutonico rigore.
Herero-ExecutionsQuindi si assicurano la linea dei rifornimenti, puntellando il territorio con presidi stabili a ridosso del deserto, lungo una linea di 150 miglia, stabilendo una fascia di protezione invalicabile.

Reiter der Schutztruppe beim Gewehrreinigen in Swakopmund Deutsch-Südwestafrika

Dalle loro postazioni di difesa, i tedeschi inviano pattuglie ricognizione e squadroni di cavalleria, onde intercettare e bloccare ogni movimento dei Nama e degli Herero.

pattuglia

Per sopperire al trasporto delle truppe di fanteria ed in special modo dell’artiglieria da campagna, si fa ampio ricorso alle ferrovie, con l’organizzazione di convogli militari.

treno artiiglieria

Soprattutto, per completare l’accerchiamento e la distruzione dei ribelli, il comando germanico elabora un piano di sterminio generalizzato. In qualità di Impiccagioni (1)comandante supremo, Lothar von Trotha dà ordine di distruggere tutti i raccolti, sterminare il bestiame, e passare immediatamente per le armi qualsiasi “negro” con cui si imbattono le sue truppe, senza particolari riguardi per sesso, età, o condizioni.
DSWA_Ausmarsch_der_Truppen_Outjo_Chiusi nella sacca desertica tra l’Omaheke ed il Kalahari, senza acqua né provviste, gli Herero vengono ulteriormente falcidiati dai raid delle pattuglie tedesche, le quali perlustrano le piste che conducono  ai pochi pozzi disponibili.
Staffetta meharistaNei dispacci che lo stato maggiore germanico in Namibia invia al Kaiser non si perde occasione di sottolineare come:

DSW Feldkompanie“l’arido deserto di Omaheke ha completato ciò che l’esercito tedesco ha cominciato: lo sterminio della nazione Herero”

Lothar von Trotha e il suo Stato Maggiore
Franz Georg von Glasenapp Il generale Franz Georg von Glasenapp, professionista di grande esperienza, che con Ludwig von Ludwig von EstorffEstorff, guida uno dei tre corpi d’armata nei quali il gen. Trotha ha suddiviso il suo esercito, verrà pubblicamente biasimato per aver impedito il totale sterminio degli Herero, permettendo agli ultimi superstiti di riparare in territorio britannico. Per questo Glasenapp fu destituito dal comando e provvisoriamente privato del grado.

Deutsch-Süd-Westafrika, Stab von Estorff

In tal modo, Maharero e Morenga riuscirono però a riparare in Botswana, dopo una allucinante traversata del deserto del Kalahari, con meno di mille superstiti, su un nucleo originale di circa 50.000 Herero al seguito, ponendosi sotto la protezione degli inglesi. Morenga, il sedicente Napoleone, morirà nel 1907 durante uno scontro a fuoco contro una pattuglia della polizia coloniale britannica.

Surviving Herero

SHARK ISLAND
Herero e Nama a Shark Island (Lieutenant von Durling) L’11/12/1904, su incarico del cancelliere Bernhard von Bülow che sollecita una “sistemazione temporanea” per gli Herero ed i Nama scampati allo sterminio e ancora presenti in Namibia, il generale von Trotha stabilisce la realizzazione di campi di concentramento (Konzentrationslager) in territorio africano. Parte delle tribù Nama vengono deportate in massa nelle paludi del Togoland e del Kameron, deve vengono affittati come manodopera schiava nelle piantagioni tedesche.
Gli Herero vengono invece rinchiusi in campi di prigioni allestiti lunga la costa nei pressi di Swakopmund, tra i quali si distingue l’allucinante campo realizzato sull’isola di Haifisch, meglio conosciuta come “Shark Island” (l’isola dello squalo), davanti la Baia di Lüderitz.
Namibia - Schiavi hereroTra il 1905 ed il 1907, Haifisch, raccoglie tutti i ribelli (circa 3.000) rastrellati per il territorio della Namibia tedesca. I prigionieri arrivano ad ondate, rastrellati da speciali unità chiamate Etappenkommando sotto la supervisione dei quali vengono avviati incatenati al lavoro coatto nelle miniere e nella costruzione delle ferrovie.

Namibia - Schiavi herero (1)

Per il trasporto dei prigionieri vengono utilizzati, con largo anticipo sui tempi, i vagoni bestiame dei treni merci. Quindi si provvede alla sistematica schedatura ed avvio al lavoro coatto dei prigionieri, che però ancora non vengono marchiati sul braccio. L’alimentazione consiste in un pugno di riso crudo. Nel campo, l’uso della frusta è la regola e non sono infrequenti i casi di stupro.
Schutztruppe della DSWAI tassi di mortalità tra gli internati raggiungono l’80%.
In anticipo sul famigerato Dottor Mengele, in questa sorta di Auschwitz Eugen Fischerafricana in miniatura, si distingue l’indefessa attività “scientifica” del dott. Eugen Fischer: il padre dell’eugenetica nazista e del quale (per l’appunto!) Joseph Mengele fu allievo zelante.
Fischer catalizza le sue ossessioni sulla definizione di razza mista, concentrandosi sui mulatti, per dimostrare a quali orribili degradazioni genetiche incorrerebbe la razza bianca, qualora dovesse mescolarsi con ceppi inferiori.
Ovviamente, la sua prescrizione è sterilizzazione per tutti.
Il risultato più evidente di queste degenarazione razziale sono per lui i Bastards Rehobothers, dei quali si affanna catalogare gradazioni di occhi e capelli. Al contempo, misura crani, braccia e ossa, profanando cimiteri ed esaminando cadaveri per cogliere ogni minima variazione.
Ericksen - Testa imbalsamata di un prigioniero di Shark Island Tuttavia, il campo di Shark Island è il suo personale parco giochi, con il suo immenso potenziale di cavie DOGANAumane da seviziare a piacimento. Qui Fischer può dedicarsi al proprio passatempo preferito: una raccolta di teste, scarnificate, imbalsamate, sezionate, per la sua personale collezione che invia alle varie università tedesche, con sommo giubilo dei teutonici accademici, tanto da diventare rettore dell’Università di Berlino.
Teste di prigionieri Nama - Collezione personale di FischerCavie umaneI sedicenti “esperimenti scientifici” condotti a Shark Island comprendevano altresì l’inoculazione di vari agenti patogeni, dal vaiolo alla tubercolina (malattie che peraltro già affligevano gli internati, senza bisogno di interventi esterni), per poterne esaminare effetti e resistenza sui negri, e dissezionare poi i cadaveri.
Shark Island Death CampNei campi di Swakopmund, nell’evocativa “Costa degli Scheletri” (Skeleton Coast), si distingue per la sua opera instancabile pure il Dottor Bofinger, anche lui molto occupato nella raccolta delle teste. E quando i prigionieri non muoiono di morte naturale, provvede lui stesso ad accelerarne la dipartita con una iniezione letale, onde poter procedere all’asporto dei crani.

Herero heads (2)

Bofinger rimuove personalmente le teste con chirurgica precisione, in almeno 17 casi. C’è anche il teschio di una bambina di un anno, alla quale il dottore ha rimosso il cervello per conservarlo in formaldeide. Si può dire che, in nome della frenologia, i tedeschi inaugurano una sorta di commercio, su scala industriale…
Namibian SkullsAlla rimozione dei tessuti provvedono le donne detenute nei campi, che erano costrette a bollire le teste mozzate (all’occorrenza dei loro stessi parenti), per poterne poi raschiare via la carne rimasta con cocci di bottiglia. I teschi così ripuliti venivano quindi imballati e spediti in Germania, mentre i cadaveri erano gettati in mare, ad ingrassare gli squali.

Imballaggio dei teschi

Secondo cifre approssimative, tra il 1904 del il 1907 si stima che i tedeschi abbiano eliminato qualcosa come il 75% degli Herero ed il 50% del popolo Nama: ovvero, circa 80.000 persone contro appena 1.749 tedeschi. Per l’esattezza: 676 soldati caduti in combattimento; 76 dispersi; 689 deceduti per ferite o malattia.

Schutztruppen

german-troops E bisogna dire che la maggior parte dei circa 19.000 soldati impegnati complessivamente per la repressione della rivolta erano in buona parte reclute provenienti dalla Germania. Dunque ancora bisognose di acclimatarsi alle non facili condizioni africane, per una campagna di guerra che in realtà fu meno cruenta ed impegnativa per i tedeschi di quanto non vogliano dare a credere le stampe agiografiche…
krieg2L’eliminazione di massa dei Nama e degli Herero si può a tutti gli effetti considerare il primo genocidio scientificamente pianificato ed attuato da una nazione moderna.
Herero chainedSe è vero come è vero, che il XX secolo è anche il secolo dei grandi eccidi di massa, due genocidi ad opera della medesima nazione sono decisamente troppi!
Ciò la dice lunga sul grande di proiezione empatica di un popolo e sulla capacità di rapportarsi con l’Altro. Ovviamente, la Germania di oggi è diversa da quella di inizio ‘900. Per capire il mutamento del suo approccio culturale ai problemi, basta infatti vedere come tratta il resto degli attuali partners europei.
Coloniali tedeschiIl 16 Agosto del 2004, a cento anni dallo sterminio, la Germania si è finalmente decisa a presentare scuse formali al governo della Namibia (fino ad allora si era limitata ad esprimere “rammarico”), assumendosi la piena responsabilità dei crimini, ma escludendo il pagamento di qualsiasi indennizzo, nonostante il saccheggio, la spoliazione, la deportazione e la riduzione in schiavitù delle popolazioni namibiane.
Del resto, i tedeschi sono inflessibili nell’esigere il pagamento dei debiti altrui, ma quando si tratta di pagare i propri serrano le tasche, oltreché i ranghi.
Deutsch-Südwestafrika, Herero-AufstandIl popolo della Namibia ha chiesto quantomeno la restituzione dei teschi Herero heads (1)dei propri antenati, in parte avvenuta solo nel 2011. A tutt’oggi, la blasonata Università di Friburgo ha recisamente rifiutato di privarsi della piacevole visione della propria  preziosa collezione.

  FINE (2/2)

ASKARI

 > prima parte: L’anima del commercio

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