Archivio per centrodestra

(161) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , on 6 agosto 2022 by Sendivogius

Classifica LUGLIO 2022”

Avviso ai Naviganti: anche se l’argomento si presta per natura, NON parleremo della campagna elettorale in corso. Francamente l’argomento non riesce ad appassionarci… tutta roba già vista e rivista, nella riproposizione del Nulla declinato al peggio di sempre…
Su quell’oscuro oggetto subalterno di governo, massimamente composto da ex democristiani parassitati a sinistra del corpo elettorale e radunati attorno alle spoglie di un banchiere fallito, non c’è molto da aggiungere a quanto non si sia già  detto in passato… Insomma si tratta di una roba di destra, servilmente ordoliberista ed euroatlantista, ma non fascista, rotta ad ogni trasformismo in nome della “stabilità” e che definisce se stessa come “centrosinistra”. Il colmo, e culmine dello schifo, è la candidatura blindata di un Giggino Di Maio nel ”Partito di Bibbiano”! Sia mai che simili risorse vadano perdute!!
Per contro, il cosiddetto ”centrodestra” vive invece imprigionato in un eterno tempo presente che non passa mai, coi suoi santini mussoliniani come rassicurante feticcio di continuità. Venti anni e non sentirli! 
Così possiamo continuare ad ammirare la catramatura di un Silvione, appena scongelato dal frigo e riverniciato di fresco, insieme ai soliti cavalli di battaglia: le dentiere… le pensioni a mille euri… ma con la corte dimezzata e qualche centinaio di zoccole in meno a tenere alto il livello delle ”cene eleganti”.
Possiamo gustare il ritorno del Capitone ripassato in padella, che sta stirando la sua collezione di costumi da sbirro, mentre sfrigola il soffritto sui fornelli. E soprattutto la lanciatissima ducia della Garbatella che già si crede statista, coi suoi famelici manipoli in camicia nera tenuti per ora al guinzaglio. Per tutti, vige la solita accozzaglia di stronzate a fare da programma…
“Autonomia differenziale”, ovvero la secessione mascherata dietro gli egoismi regionali ai tempi delle signorie feudali, nel medioevo futuro della post-democrazia.
La “flat tax” al 15%, cioè quella roba oscena per cui se guadagni 18.000 euro (lordi) all”anno o due milioni paghi esattamente la stessa percentuale di tasse sul reddito imponibile, perché ovviamente la capacità di spesa ed il potere d’acquisto, col tenore di vita che ne consegue, sono gli stessi.
Né poteva mancare l’immancabile condono, ovvero la “pace fiscale” per coloro che hanno dichiarato guerra ai contribuenti onesti e si raccomandano ai ladri come loro per farla franca.
E ovviamente c’è il “presidenzialismo”, con un caudillo di cartapesta a governare sopra ad un cumulo di macerie, il Romolo Augustolo della situazione. Coi ”pieni poteri” è meglio. 
Insomma la solita merda montata in fogna.
E infine ci sono i cocci sparsi del fu MoVimento, tra transfughi, trombati e riciclati, per il mesto ritormo a casa degli scappati di casa, su liquefazione a fuoco lento della banda degli onesti che doveva scoperchiare il parlamento come una scatola di tonno e si ritrovò con ben altro di inopportunamente aperto. Per il resto siamo ritornati ai fotomontaggi con gli zombies ed i casting on line per la selezione della nuova infornata di anonimi minchioni da miracolare alla lotteria del Grillo. Peccato che i biglietti vincenti siano già stati venduti. 
L’unica cosa positiva risiede nel fatto che stavolta (forse) ci liberiamo davvero una volta per tutte del bimbo prodigio di Rignano, finalmente libero di conferenziare a gettone in giro per la penisola arabica. E non sarebbe un risultato da poco (levarcelo dalle palle, non altro)!

Hit Parade del mese:

01. VAI AFFANCULO, VAI!

[18 Lug.] «Vai giù duro mercoledì! Non fare compromessi, non è il momento! Vai lì e digli che i termovalorizzatori si fanno, che non si investe sulle pensioni ma sulla scuola, che non si chiedono le mance a nessuno e non si danno mance a nessuno. Vai e diglielo in faccia! Vai e diglielo in faccia che noi siamo atlantisti ed europeisti! Ci siamo rotti le balle di avere dei rappresentanti non all’altezza della nostra storia, di questa piazza e del resto del Paese! Vai, combatti e saremo con te! Vai!»
(Carlo Calenda, lo Scudiero)

02. GREEN RELIGION

[11 Lug.] «La nuova religione ‘green’ è l’ultimo atto del nuovo marxismo contemporaneo.»
(Nicola Porro, Officiante al clero)

03. IL NUOVO CHE AVANZA

[22 Lug.] «Pianteremo un milione di alberi all’anno ed eleveremo le pensioni a mille euro e il dentista gratuito.»
(Silvio Berlusconi, Coldiretto)

04. SPECTRE RUSSA

[28 Lug.] «Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi.»
(Enrico Letta, Patetico)

05. L’OCCHIO TIGRATO

[24 Lug.] «Voglio solo candidati con gli occhi di tigre»
(Enrico Letta, l’Uomo Tigre)

06. SCENDO IN CAMPO

[26 Lug.] «Torno in campo per dovere morale e civile verso il Paese che amo.»
(Silvio Berlusconi, il Ritornante)

07. MAGNA PURE TRANQUILLO!

[26 Lug.] «Se Draghi è indisponibile come premier, mi candido io.»
(Carlo Calenda, Primiera)

08. HIC SUNT LEONES

[11 Lug.] «Chiediamo ai cittadini di incalzarci, incalzarci, per fare sempre di più e meglio.»
(Roberto Gualtieri, la Gazzella)

09. DON’T WORRY

[10 Lug.] «Non c’è da preoccuparsi per il clima, perché se gli oceani si alzeranno lo scenario peggiore sarà che avremo un po’ più di proprietà con vista mare.»
(Donald Trump, l’Immobiliarista)

10. MA ANCHE BASTA

[30 Lug.] «Io, ex impiegato in un’azienda privata, sento di avere ancora tanto da dare.»
(Carlo Sibilia, Risorsa)

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Matteo stai sereno…

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on 1 giugno 2015 by Sendivogius

porcamadonnna!

Una peculiarità delle elezioni italiane, qualunque sia la loro natura, è che queste il giorno dopo il voto conoscono molti vincitori e nessun sconfitto.
Silvione Tempo addietro, regnante felicemente il Pornocrate di Arcore al massimo del suo turgore, greggi di blasonati politologhi da salotto, in riferimento alla situazione comatosa dell’allora ‘centrosinistra’, ne paragonavano la tenuta ad una sorta di “lega appenninica” arroccata nelle sue storiche riserve elettorali, circoscritte alle cosiddette “regioni rosse” della Liguria e del Centro Italia, giudicate come roccaforti imprendibili.
Renzi il bullo by Luca PeruzziCon l’avvento del Bullo di Firenze, il partito bestemmia (erede degenere di quella tradizione) è riuscito a perdere anche laddove pareva impossibile. Soprattutto, dimezza i propri voti, scendendo a percentuali di gran lunga inferiori alla dileggiata “ditta” bersaniana, che mai era caduta così in basso, con una fuga in massa dalle urne tanto era improponibile l’offerta.
Antonio Albanese - TUTTO TUTTO NIENTE NIENTEPerde in Liguria (e di brutto pure!) con l’unica candidata propriamente organica alla scuderia renziana, per giunta contro un’inconsistente protesi ectoplasmatica di un letargico Silvione al tramonto; tanto bucava la candidatura dell’arrembante Raffaella Paita, affondata con tutto il suo barcone nel Golfo del Tigullio, più pesta che mai.

Paita

Avrebbe perso ugualmente, anche sommando i voti dell’outsider a sinistra, Luca Pastorino, a cui troppo facilmente i chierichetti della sagrestia renziana vorrebbero ora attribuire le cause di una batosta senza precedenti.
Dal partito del 41% a Toti presidente!
Tenero rincoglionitoCosa ancor più ‘grave’, vince di misura in Umbria dove l’esangue partito, che si voleva della nazione, viene tallonato a stretto giro da un centrodestra più arzillo che mai. E l’andamento del voto rivela una disaffezione ben più profonda di quanto non si voglia ammettere dalle parti del Nazareno, mentre Lega Nord e M5S triplicano un po’ dovunque i consensi.
Foto di Roberto Monaldo per LaPresseVince anche in Campania, ma lo fa con l’impresentabile Vincenzo De Luca, lo sceriffo di Salerno (alleato con fascisti e camorristi), per cui il Bambino Matteo si è speso personalmente, salvo dover essere costretto da qui a breve a firmare il decreto per le dimissioni del neo-governatore, in ossequio alla Legge Severino sulla corruzione. A meno che non voglia cambiare la norma (col classico provvedimento ad personam), aprendo in ogni caso un conflitto istituzionale senza precedenti. In fondo, è solo una questione di tempo prima che esploda il “caso De Luca”, con effetti devastanti.
vincenzo de lucaPer fortuna, in Campania il partito bestemmia può sempre contare sul fondamentale apporto di un Ciriaco De Mita (sempre per quella storia della rottamazione a targhe alterne), il quale scorge nelle magnifiche sorti progressive del PD la possibilità di una grande rinascita democristiana. Se ne sentiva proprio la nostalgia!
Dalle elezioni regionali ne esce stravolta pure Alessandra Moretti: la Lady Like buona per tutte le candidature, che finalmente potrà tornare a dedicarsi a tempo pieno alle sue cerette, dopo esser stata spazzata via in Veneto da un trionfante Luca Zaia (Veni, Vidi, Vici) in una partita senza competizione.
Alessandra MorettiMa il botto della deflagrazione deve aver raggiunto con la sua onda d’urto anche il bunker abusivo a Palazzo Chigi, occupato dall’ennesimo premier clandestino…
Il Porcello Matteo Renzi, quello che ci mette la faccia (ma solo quando vince facile), ha improvvisamente esaurito le battute. Ed in silenzio twitter è subito decollato in fuga verso l’Afghanistan, come un dittatorello detronizzato, a masticare la bile in solitudine, per una visita a sorpresa presso il contingente italiano, che certo non vedeva l’ora di assistere alla passerella di questa bastonata porchetta rignanese in imbarazzante tenuta mimetica. Giusto in concomitanza con le celebrazioni della Festa della Repubblica, tanto per essere sicuro di non dover incontrare il Presidente Mattarella con una (inopportuna) assenza strategica. Proprio come farebbe uno scolaretto impreparato, all’interrogazione concordata.
renzichetCome avevamo previsto con ampio anticipo, comincia con l’estate del 2015 la parabola discendente del Piccolo Principe, destinato ad un rapido declino fino alla sua definitiva scomparsa, tanto non se ne può più di questa brutta copia abborracciata del berlusconismo, ma in formato digitale, con la sua insopportabile carica di arroganza e presunzione, propaganda ed incompetenza, in un’esplosione pirotecnica di smargiassate provinciali e provocazioni gratuite, dove altro non emerge se non la compiaciuta esibizione di sé nel tronfio compiacimento di un narciso patologico.
renzi-birdmanConoscendo il tipo, tornerà presto alla carica più strafottente che mai, con un nuovo campionario di fanfaronate da sparare in pubblico, come si conviene ad un Cazzaro di primo livello che abbia conosciuto la magia delle luci della ribalta.
SELFIE-MANDa parte nostra, onde persistere in sì magnifiche prestazioni e levarsi quanto prima dai co(xxx)oni (ci siamo capiti..!) gli consigliamo caldamente di:
a) Continuare a postare in giro il suo sformato faccione ridanciano, perennemente contratto in grassi sorrisi e ghigni compiaciuti tra un selfie e l’altro, per spargere ottimismo (il suo) tra “gufi” e “rosiconi” travolti dalla crisi e che non sanno più dove sbattere la testa. In genere, la Sindrome di Pollyanna è sempre un buon metro di misura per distinguere gli idioti…
L'Uomo dei selfieb) Magnificare gli straordinari effetti del Jobs Act e della ripresa che non si vede, preferibilmente facendosi immortalare accanto a Sergio Marchionne ed agli amatissimi Elkann, contro livelli di disoccupazione senza precedenti nella storia repubblicana e con una politica di rilancio occupazionale tutta incentrata sull’estensione dei licenziamenti ai danni di chi un lavoro ancora ce l’ha.
Angelino Alfano - Problemi di stitichezzac) Persistere nell’alleanza osmotica col mitologico Angelino Alfano e la sua famelica destra di ex-papiminkia fusi con la poltrona, tanto da ammetterli a partecipare in massa alle primarie del centrosinistra per far loro scegliere candidati a loro graditi, che poi osteggeranno alle elezioni.
Maurizio Lupid) Dichiarare guerra a tutto ciò che anche lontanamente possa assomigliare a qualcosa di ‘sinistra’: sia essa la “minoranza interna”, i “sindacati”, i “professoroni”… in tutta la paraconsistenza di chi non tiene in alcun conto le contraddizioni.
e) Intensificare (mi raccomando!) la rottura con insegnanti, studenti, ed il mondo della Scuola al gran completo da cui il PD attinge(va) 1/3 del suo elettorato. Di questo passo, il Bullo di Firenze comincerà ad agitare un mattone dinanzi alle telecamere, come un Frank Underwood fuggito dal set.
renzi house of cardsf) Posticipare le elezioni regionali di oltre un mese dalla scadenza naturale, in attesa di tirar fuori dal cappello magico qualche nuova marchetta elettorale, come gli ottanta euro, e millantare improbabili “tesoretti” salvo ricacciare poi tutto nel cilindro, agitando le mani vuote.
Renzi e Razzig) Stroncare ogni possibilità di ripresa, imponendo balzelli sui consumi, tassazioni indirette, accise aggiuntive e ritocchi IVA, continuando a togliere ai poveri per dare ai ricchi.
GelataroEhi Matteo?!? Stai sereno! Che Tranquillo ha già fatto una brutta fine…

Countdown

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , on 17 gennaio 2014 by Sendivogius

hellsing-13

La drammatica prosecuzione delle Laide Intese supera il masochismo più estremo e rischia di pesare come una lapide (tombale) su quello che fu il “maggior partito della sinistra italiana”, con tanto di vocazione maggioritaria, e quanto mai prossimo alla tumulazione sotto le macerie di un governissimo, che ogni giorno perde pezzi indecenti dai suoi impresentabili gabinetti ministeriali. Il principale azionista di una maggioranza, prossima più alla demolizione che al capolinea, sembra quasi intento a vergare il proprio epitaffio funebre, nella difesa suicida di una parabola governativa ormai all’epilogo della sua fase discendente. Prigioniero com’è della paralizzante chimera migliorista, il partito bestemmia si contorce nell’incapacità di affrancarsi dal mito autogenerato della Stabilità, che poi è la patologica reiterazione di un “governismo ossessivo compulsivo che tenta di spacciare per Responsabilità”.
Faccia da schiaffi Dinanzi allo spettacolo desolante di una “sinistra” istituzionalizzata, che però ha la decenza di non definirsi nemmeno più tale, schiacciata tra (ex) giovani democristiani e giovani turchi allo sbaraglio, in perenne crisi di identità, la non-soluzione è rimessa alla continua ricerca di sempre nuovi padri putativi per supplire alla nascita da una madre incerta. A volte basterebbe rileggere i classici e riscoprire i padri nobili di una Sinistra Balena biancache fu grande, prima di farsi “centro”, scoprirsi liberal-liberista, e smarrire senso e sostanza in nome di un riformismo astratto, incapace di andare oltre il vuoto di una retorica fumosa, riducendosi a fare da scendiletto ad imbarazzanti nullità, sciaguratamente elevate a ministro, in ossequio ad una alleanza incestuosa (e vergognosa!) e rapporti innominabili con vecchi satrapi viziosi.

 Il Regime dei Pascià

Nunzia De Girolamo «L’Italia è il paese dove si è sempre verificato questo fenomeno curioso: gli uomini politici, arrivando al potere, hanno immediatamente rinnegato le idee e i programmi d’azione propugnati da semplici cittadini.
[…] i ministri non sono mandati e sorretti al potere da partiti responsabili delle deviazioni individuali di fronte agli elettori, alla nazione. In Italia non esistono partiti di governo organizzati nazionalmente, e ciò significa che in Italia non esiste una borghesia nazionale che abbia interessi uguali e diffusi: esistono consorterie, cricche, clientele locali che esplicano un’attività conservatrice non dell’interesse generale…. ma di interessi particolari di clientele locali affaristiche. I ministri, se vogliono governare, o meglio se vogliono rimanere per un certo tempo al potere, bisogna s’adattino a queste condizioni: essi non sono responsabili dinanzi a un partito che voglia difendere il suo prestigio e quindi li controlli e li obblighi a dimettersi se deviano; non hanno responsabilità di sorta, rispondono del loro operato a forze occulte, insindacabili, che tengono poco al prestigio e tengono invece molto ai privilegi parassitari.
Il regime italiano non è parlamentare, ma, è stato ben definito, regime dei pascià, con molte ipocrisie e molti discorsi democratici.»

Antonio Gramsci
(18/07/1918)

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