Archivio per Augusto Minzolini
(34) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Angelo Bagnasco, Augusto Minzolini, Cazzari, Cocci, Italia, Lega Nord, Liberthalia, Menate, Silvio Berlusconi, Società on 31 dicembre 2011 by Sendivogius[20 Dic.] «Il Segretario del Partito, Marco Rizzo, e il Responsabile esteri, Alfonso Galdi, hanno espresso dolore e presentato le proprie condoglianze al popolo nordcoreano per la morte di Kim Jong-il, guida della causa rivoluzionaria della ideologia Juche e del Partito, dell’esercito, e del popolo della Repubblica Democratica Popolare di Corea.»
[05 Dic.] «Tassare le grandi barche significa penalizzare il turismo nautico»
[17 Dic.] «Tutto quello che riceviamo dallo Stato va in opere di solidarietà in Italia e all’estero»
[26 Dic.] «Il TG-1 è il tg più brutto? Io nella mia carriera ho fatto diversi scoop e sono finito anche sulla Treccani. (…) Se io avessi fatto un tg come quello, con il 42 per cento di politica, sarei sceso al 13-14 per cento di share. Mentre un tg generalista come il TG-1 ha sofferto di un allargamento della scelta e del mercato. (…) Al Tg1 penso di essere stato molto equilibrato e mai schierato. Ho contribuito al pluralismo, visto come è schierata l’informazione italiana; mi hanno emarginato anche perché ho dato informazioni che a molti non piacevano.»
[29 Dic.] «Citando le mie parole di un anno fa, Monti ha riconosciuto che il fattore psicologico è decisivo nell’economia e che un moderato ottimismo, anche da parte dei mezzi di comunicazione, è indispensabile per uscire dalla crisi. Lo ringrazio perchè non ho mai visto un pessimista realizzare qualcosa di buono nella vita»
[12 Dic.] «la Padania si farà la sua moneta, mica può continuare a mantenere tutti questi farabutti. La Padania non tornerà più alla lira. Tornare alla lira per cosa? Per continuare a mantenere questi furfanti? Ha vinto la Padania. l’Italia ha perso e ora in Europa nessuno vuole mettere i soldi in un fondo salva stati. I tedeschi giustamente non vogliono pagare i debiti dell’Italia e della Grecia, quindi non se ne farà niente. Non esiste un fondo che possa salvare gli stati. Una volta finito l’euro, la Padania si farà la sua moneta»
[02 Dic.] «Io sono come Cristo sulla croce»
[31 Dic.] «Ho lasciato il governo senza mai essere sfiduciato in parlamento: l’ho fatto per evitare che la speculazione finanziaria si accanisse contro l’Italia e contro il risparmio delle famiglie. L’ho fatto per senso di responsabilità, per senso dello Stato. E’ stato un sacrificio ma sapevo bene che la causa della crisi non era il nostro governo. La causa era ed è ancora l’euro»
[02 Dic.] «Comunione e Liberazione non si occupa né si è mai occupata di politica sanitaria e non fa affari con nessuno»
[09 Dic.] «Se ci sono punti della legge da rivedere o da discutere, non ci sono pregiudiziali da parte nostra»
(33) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Augusto Minzolini, Boiate, Feccia, Gianluca Buonanno, Idioti, Idiozia politica, Italia, Liberthalia, Politicanti on 29 novembre 2011 by Sendivogius“Classifica NOVEMBRE 2011”
È più forte di loro… proprio non ce la fanno!
Nonostante la “consegna del silenzio” imposta dal prof. Mario Monti ai suoi ministri e nonostante la sobrietà che sembra contraddistinguere i modi e le abitudini del nuove esecutivo “tecnico”, in un contrasto ancor più stridente, i nostri politicanti allo sbaraglio non potevano certo esimersi da ciò che più riesce loro meglio (a parte gozzovigliare a sbafo): sparare cazzate a ciclo continuo. Evidentemente, si tratta degli ultimi colpi di coda, prima di tirare definitivamente lo sciacquone su questa cloaca di piduisti, rifiuti sanfedisti della prima repubblica, e clerico-fascisti miracolati al potere. Purtroppo, come è noto, certa “materia” di ignobile natura, prima o poi, torna sempre a galla sotto mutata forma ma di identica consistenza…
Hit Parade del mese:
01. MILES GLORIOSUS
[04 Nov.] «Non vedo personalità in Italia in grado di potermi sostituire alla Presidenza del Consiglio. Mi sono chiesto chi potrebbe rappresentare l’Italia se non ci fossi io e il panorama della politica non mi ha indicato un personaggio che potrebbe rappresentarla dignitosamente.»
(S.Berlusconi, il Sostituibile)
02. ALICE IN WONDERLAND
[04 Nov.] «Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni, anche per l’ultimo ponte gli alberghi erano al completo; quindi non è così drammatica la situazione»
(S.Berlusconi, il Fattone)
03. SCELTE VOLONTARIE
[12 Nov.] «Berlusconi non è stato costretto alle dimissioni.»
(Fabrizio Cicchitto, il Bisbetico pronato)
04. MA VATTENE AFFANCULO!
[18 Nov.] «Io conosco benissimo l’agenda europea avendola scritta e confermo che controllerò l’azione del governo. Me ne intendo, io. Sono professore come Monti, amo questo Paese e sono una persona seria. Il premier è uomo capacissimo e di prestigio e sarà al di sopra delle parti. Ma voglio che dica bravo Brunetta, brava Gelmini, viva la legge di stabilità. Il governo Berlusconi è stato uno dei migliori della storia e io da Monti mi aspetto un’operazione verità»
(Renato Brunetta, il Nano bacato)
05. ORIGINI INCONTROLLATE
[14 Agosto] «Senza la padania esisterebbe il Grana padano?»
(Gianluca Buonanno, l’Assaggiatore)
06. SPAZIO ALLE COMPETENZE
[18 Nov.] «Un medico alla Sanità, un militare alla Difesa, un magistrato alla Giustizia, sono scelte banali e stucchevoli.»
(Renato Brunetta, Nano scatenato)
07. Ogni scarrafone è bello a moglieta sua
[26 Nov.] «.Da giovane Maurizio (Gasparri) assomigliava ad Al Pacino con in più una simpatia travolgente.»
(Amina Fiorillo, la Gentil Signora)
08. FUGA DAL TG1
[28 Nov.] «Sono anni che il giorno in cui Rai Uno trasmette il Gran Premio del Brasile, con annesso l’inutile programma di commenti fine gara, il Tg1 perde la gara di ascolti con il Tg5 perché al posto del traino preserale L’eredità, ha un handicap preserale.»
(Augusto Minzolini, l’Augustolo della RAI)
09. LOTTA DURA E SENZA PAURA
[16 Nov.] «Appoggiamo il Governo Monti per combattere l’evasione fiscale»
(Mauruzio Lupi, il Candido)
10. NEGROLAND
[25 Nov.] «Con la cittadinanza, le donne di tutta l’Africa verranno a partorire in Italia»
(Ignazio La Russa, il Difensore della razza)
(17) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Augusto Minzolini, Belen Rodriguez, Cazzata o Stronzata, Fabio Granata, Fausto Raciti, Ferruccio Fazio, Gianfranco Fini, Liberthalia, Massimo Cacciari, Maurizio Sacconi, Maurizio Zoccarato, Nichi Vendola, PdL, Sanremo, Silvio Berlusconi, Susanna Petruni on 30 luglio 2010 by Sendivogius“Classifica LUGLIO 2010”
Per essere in pieno periodo estivo, la mesata presenta a suo attivo un raccolto particolarmente ricco, a riprova che le vie dell’idiozia non solo sono infinite, ma anche particolarmente trafficate.
Né mancano le novità, con interessanti new entry da tenere in debita considerazione per i loro possibili contributi futuri che (temiamo) non mancheranno.
Nelle grandi arterie della cazzata associata infatti prima si parla e poi si pensa. È bene però precisare che il primo passaggio non implica necessariamente il secondo.
I volenterosi contributi che pur non mancano nel caotico vuoto dell’opposizione riconosciuta, non sono tuttavia tali da elevarsi al di sopra del loro stato ectoplasmatico. Perciò, ancora una volta, grande protagonista è la Plebe delle Libertà con servitù al seguito. Del resto, dalle parti del Partito dell’Amore questo è stato un mese particolarmente prolifico…
Gli auguri di morte ed auspici di “eliminazione fisica” per il deputato Fabio Granata, colpevole di bestemmia dopo la pronuncia della parola tabù: “legalità”.
L’espulsione di Fini, dal partito che lui stesso aveva creato, per reato di apostasia e delitto di lesa maestà contro il divino Cesare di Brianza, il quale ha licenziato il co-fondatore del PdL alla stregua di un impiegato in esubero. Senza liquidazione né ‘buono uscita’.
A questo si aggiunge la richiesta delle dimissioni di Fini da Presidente della Camera, perché il suo ruolo istituzionale non sarebbe più in linea con le disposizioni del partito.
È questa una concezione delle funzioni di garanzia molto interessante. Di sicura ispirazione liberale è anche la cacciata degli ex camerati dissidenti del Pdl, qualora non dovessero fare pubblico atto di contrizione penitenziale. Il tutto naturalmente nel nome della libertà (e dell’impunità).
Come ha scritto qualcuno:
“L’irruzione della legalità ha dunque fatto saltare per aria il Pdl, mettendo fine alla costruzione politica e mitologica del più grande partito italiano nella forma che avevamo fin qui conosciuto, come l’incontro tra due storie, due organizzazioni e due leader in un unico orizzonte che riassumeva in sé tutta la destra italiana, il suo passato, il suo futuro e l’eterno presente berlusconiano. Tutto questo è andato in pezzi, perché la legalità è come una bomba nel mondo chiuso del Cavaliere, dove vigono piuttosto la protezione della setta, l’omertà del clan, il vincolo di servitù reciproca di chi conosce le colpe individuali e il destino comune di ricattabilità perpetua.”
USI A SERVIR PIACENDO
Posted in Stupor Mundi with tags Alessandro Sallusti, Antonio Socci, Augusto Minzolini, Baldassarre Castiglione, Bettino Craxi, Bruno Vespa, Cicerone, Commentariolum Petitionis, Cortigianeria, Cortigiani, Filippo Facci, Il Cortegiano, Il Giornale, L'Indipendente, Leccaculo, Libero, Liberthalia, Littorio Feltri, Maurizio Belpietro, RAI, Ruffiani, Scodinzolini, Servilismo, Stampa, Terzista, Vittorio Feltri, Vittorio Todisco on 22 gennaio 2010 by SendivogiusImmune ai cambiamenti, non conosce crisi né vergogna ma a tutto sopravvive, indenne nel corso dei secoli, secondo un’inveterata tradizione che pone il cortigiano (e letterato) a specchio compiacente del signore presso il quale stabilmente dimora.
Accondiscendente, ne riflette i gusti in virtù dei benefici e delle protezioni che la corte può offrire. Scambia il proprio servaggio interessato a ruolo di illuminato consigliere nel ristretto concistorium principis, da dove si illude di poterne indirizzare l’azione incrementando per sé i vantaggi.
Le origini della fortunata Arte si perdono nella notte dei tempi, tanto da costituire il vero tratto distintivo dell’italica identità.
Intorno al 64 a.C. il genio letterario di Quinto Tullio Cicerone, fratello del più famoso Marco, partoriva un simpatico manualetto, il Commentariolum petitionis, con una serie di consigli pratici su come far carriera in politica:
La munificenza del signore condannato alla solitudine del potere non è però del tutto disinteressata. Sull’intrinseca utilità del cortigiano non mancano gli esempi…
Sembra scritto ieri, ed il titolo avrebbe potuto essere: ‘Ricordati degli Amici!’
Alla ‘cortigianeria’ il conte Baldassarre (Baldesar) Castiglione dedica tutto il suo tempo e la sua nobile penna, componendo un’opera dal nome esauriente: “Il Cortegiano”.
Sulle prospettive del cortigiano esiste invece una letteratura ancor più copiosa, che non manca di idealismi a rivalutazione della prolifica ma bistrattata categoria…
Animato da rispettabilissimi propositi, il buon Baldesar indica una serie di prescrizioni alle quali un buon cortigiano dovrebbe attenersi, se vuole agire sempre per il meglio. Dal tenore delle raccomandazioni, si può ben capire ciò che il cortigiano solitamente non fa e rivela invece quali sono i comportamenti abituali della corporazione, assai lontani dalla ‘perfezione’ alla quale il Castiglione anela:
In tempi più recenti, spogliati di ogni buon gusto e raffinatezza intellettuale, la perniciosa razza, per untuosità e doppiezza, ricorda più che altro gli osti manzoniani; si reputa campione di “libertà” e spesso ama definirsi “terzista”. Animale parassita per eccellenza, prospera ovunque; in cima alla catena alimentare, segue la cresta dell’onda e non teme predatori. Non ha prudentia, né notizia de lettere. E non sa minimamente cosa sia l’onore.
Vivaio d’eccellenza sono le redazioni dei giornali, e di uno in particolare…
Questo perché:
Nessuno conosce il peccatore meglio di sé stesso. L’autore della formidabile requisitoria è… Vittorio Feltri! Ma era l’anno 1993 e qualche contratto in meno. Sono i tempi del famigerato “golpe giudiziario” e il Feltri furioso era il Robespierre della procura milanese; l’arrabbiato che agitava la picca inneggiando alla ghigliottina virtuale ed alla incipiente ‘rivoluzione’ contro la partitocrazia, i privilegi della ‘casta’ ed i suoi beneficiati:
Almeno questo è ciò che Feltri scriveva su L’Europeo (11 agosto 1990), in concomitanza con l’approvazione della legge Mammì, che attribuiva a Berlusconi il monopolio delle frequenza televisive ed il mai risolto conflitto di interessi.
L’Hebert bergamasco è un vulcano in eruzione, un’esplosione di pura nitroglicerina:
Poi l’indipendente Catone bergamasco ha trovato soldi e interessi da difendere e, evidentemente, il padrone giusto al prezzo OK.
Dismessi i panni del moralizzatore, è diventato lo sturmtrooper dell’Imperatore: il pretoriano in servizio permanente, per le cariche di cavalleria pesante.
L’indignazione in Italia, si sa, ha una data di scadenza. E dura meno di un orgasmo. In merito, Feltri sembra soffrire di eiaculatio precox.
È il Littorio Feltri delle purghe al vetriolo… Il pennivendolo in pianta organica della Reazione a mezzo stampa ed il professionista della calunnia organizzata, a tal punto da diventare l’inesauribile fabbrica di letame a ciclo continuo: il ventilatore sparato a tutta potenza sui propri liquami, pronto a smerdare chiunque gli capiti a tiro.
Di Littorio parla in termini entusiastici un’altro esemplare della categoria: il meshato Filippo Facci che, per una volta, ci regala un bozzetto del Fenomeno vivente…
Per le mazzolate mirate e di massa il vulcanico Littorio, all’occorrenza, si avvale di collaboratori d’eccezione, avvezzi allo squadrismo mediatico per conto terzi e sempre a vantaggio dell’Unico.
Il Sallusti Erectus è il primate dell’assalto frontale al fosforo contro le cariche istituzionali, soppesate in termini di appartenenza: o con noi o contro di noi, secondo il ribaltamento evangelico del talebano sanfedista dal volto contratto in moto di perenne disgusto.
Hyena Ridens delle TV; onnipresente nelle trasmissioni di Floris e Santoro, è il guastatore professionista dei talk-show in sospetto sinistrorso, nonché l’incursore kamikaze specializzato in caciara.
Gli editoriali di Minzolini, alias Scondizolini, sono ormai mitici: veri pezzi di piaggeria cortigiana, sono destinati ad entrare nell’empireo dei ruffiani in livrea. Scodinzolini è la dimostrazione empirica di come la prostituzione adulatoria in Italia non conosca limiti. Sorge però un sospetto… nel loro sbrodolante servilismo, gli editoriali sono veramente frutto della sue psiche asservita, oppure il fedele Augusto(lo) si limita a leggere ciò che altri, in più istituzionale sede, scrivono appositamente per lui?
È difficile dire se si tratti di spalle comiche, o bravacci prezzolati. Spesso e volentieri si alternano alla conduzione di un’altra creatura di Littorio, con la quale sono interscambiabili… Si tratta della onlus a carico pubblico e chiamata con sprezzo estremo del ridicolo: ‘Libero‘.
Immancabile è la presenza di Alessandro Sallusti: la scimmietta di compagnia, abituata ad imitare Littorio il furente e supportarlo durante le spedizioni punitive.
Uno che invece ride (anzi ghigna) sempre è Maurizio Belpietro: il ‘libero’ replicante con ghigno incorporato. Belpietro è lo
Per Hyena Ridens Belpietro sembra prepararsi un futuro radioso in RAI: candidato in pectore come l’anti-Santoro di destra, sarà l’alfiere ad oltranza della difesa padronale con grande profusione di mezzi e di risorse. Sarà divertente vedere se resisterà in onda più a lungo dell’invasato Antonio Socci: il lacrimoso crociato ciellino, condotto d’urgenza dall’esorcista.
Eppur tuttavia la concorrenza nelle stanze della ex-EIAR è particolarmente agguerrita, tra l’immarcescibile Bruno Vespa, il principe dei cicisbei, e l’ultimo acquisto di scuderia: lingua di velluto Augusto Minzolini, le cui sortite rischiano di spingere Emilio (Fido) Fede al pensionamento anticipato quale campione indefesso di imparzialità giornalistica.
Ed è davvero curioso constatare come Augusto Minzolini, un tempo reputato un predatore di razza, soprannominato “lo squalo” e ritenuto addirittura “il più veloce dei rapaci della notizia” si sia trasformato in un docile animale da cortile: la gallinella obbediente, che becca il grano tra le mani del padrone.
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