Archivio per Arezzo
PATER PATRIAE
Posted in Kulturkampf with tags America Latina, Arezzo, Argentina, Colpo di Stato, Dittatura, Eversione, Fascismo, Italia, Liberthalia, Licio Gelli, Loggia P2, Matteo Renzi, Piano di Rinascita, Politica, Potere, Processo di Riorganizzazione nazionale, Propaganda 2, Riforme, Silvio Berlusconi, Società, Storia, Uruguay on 16 dicembre 2015 by SendivogiusCon la morte di Licio Gelli alla veneranda età di 96 anni, scompare l’ultimo (e più vero) padre costituente di questa protuberanza fascio-clerico-massonica, penzolante impotente alle propaggini inferiori dell’Europa, e meglio conosciuta come “Repubblica Italiana”.
SCUSA PAPÀ!!
Posted in Business is Business with tags Arezzo, Banca popolare dell'Etruria, Banche popolari, DC, Democrazia Cristiana, Emanuele Boschi, Finanza, Liberthalia, Maria Elena Boschi, Obbligazioni subordinate, PD, Pierluigi Boschi, Privilege Yard S.p.A on 12 dicembre 2015 by SendivogiusIn una di quelle felicissime esternazioni che segnano tutta la caratura del personaggio oramai impallato nell’irreversibilità dei suoi contorcimenti, Pierluigi Bersani, lo “Spompo” separato in casa ma fedele alla “ditta”, proprio non si capacita sul perché mai qualcuno dovrebbe mettere in dubbio la permanenza al
governo di santa Maria Elena Boschi, la Madonnina di Laterina, o ancor peggio chiederne le dimissioni (da Ministro, non da Madonna!). Molto più grave è stato infatti l’orologio regalato al figlio di Lupi e l’IMU elusa sulla casa-palestra di Josefa Idem.
Invece, ravvisare un qualsivoglia “conflitto di interessi” nelle relazioni pericolose di sottogoverno che hanno intrecciato i destini della Famiglia Boschi a quelli (infausti) della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio è operazione quanto mai azzardata. Se poi sia
‘opportuno’ o meno che Nostra Madonna dei Boschi continui ad essere ministro delle riforme, sarà il caso di precisare che le “opportunità” si prendono e non si lasciano. In fin dei conti, l’algida ministra, ogniqualvolta l’Esecutivo si riuniva in notturna per confezionare (in 20 minuti!) i suoi decreti ad bancam, si premuniva di uscire dalla stanza per rientrare subito dopo a provvedimento ottenuto. Proprio come un Berlusconi qualsiasi, con le sue leggi ad personam promulgate ovviamente a propria insaputa. Era questa una di quelle “questioni morali” con cui tanto ce la menò allora quella roba strana che si fa chiamare “centrosinistra”, salvo lasciare intonse le norme incriminate una volta conseguito il potere (che null’altro sembra interessargli).
Mutatis mutandis (e cambiate le mutande), nel daltonismo delle percezioni politiche, certi colori cambiano a seconda degli interessi di chi gestisce l’intero pacchetto.
Che le “banche popolari” fossero una specie di bancomat pronto cash della vecchia Democrazia Cristiana, non è mai stato un mistero per nessuno. La Banca Etruria non faceva certo eccezione. Ricettacolo per notabili democristiani di stretta osservanza fanfaniana, trait d’union tra massoneria bianca e banchieri di dio, l’istituto di credito aretino s’era già distinto negli Anni ‘80 per una serie di transazioni sospette e strani suicidi, oltre ad essere stata la banca di fiducia del Venerabile Maestro, Licio Gelli, che vi depositava le quote d’iscrizione degli affiliati alla sua Loggia P2, tramite il cosiddetto “Conto Primavera” (dal Maggio 1977 al Febbraio del 1981).
Che poi nei decenni successivi la Banca popolare dell’Etruria si sia esposta per milioni di euro, finanziando le iniziative più strampalate (non ultima l’esposizione per 200 milioni di euro della Privilege Yard S.p.A di Civitavecchia per la costruzione di yacht fantasma), sembra rientrare nella prassi ordinaria delle operazioni di finanza allegra con la quale la banca toscana andava cumulando perdite gigantesche in spensierata leggerezza, salvo poi scaricare i costi sugli ignari correntisti ai quali andava rifilando le proprie “obbligazioni subordinate”. Ovvero, detto in modo assai improprio, si tratta di una specie di cambiale con cui le banche cedono crediti in sofferenza e debiti non garantiti agli investitori, in cambio di un alto tasso di interesse connaturato al rischio di recupero del capitale, con l’aggravante che il sottoscrittore partecipa in solido alle perdite, che eventualmente concorre a ripianare, ed è l’ultimo dei creditori a venire rimborsato in caso di fallimento del debitore (se in cassa avanza ancora qualcosa). Sono prodotti finanziari assai complicati e ad altissimo rischio, che per questo venivano piazzati ad una pletora di ignari correntisti ai limiti dell’analfabetismo, facendo leva sul rapporto fiduciario instaurato col piccolo risparmiatore convertito in “investitore” (con modalità che assomigliano all’ennesima riproposizione dello “Schema di Ponzi”). Prima infatti c’erano da sbloccare i pagamenti e rimborsare i clienti “più sofferenti”, tra i quali vale la pena ricordare galantuomini noti alle cronache giudiziarie come Francesco Bellavista Caltagirone ed il Clan dei Landi già famosi per il crack di Eutelia.
A gestire gli “incagli” (ritardi nei pagamenti, protesti, piani di
rientro..) per conto della banca è Emanuele Boschi (fratello per caso di Maria Elena) che è stato program & cost manager per conto della “Etruria” fino all’Agosto del 2015, dopo avervi fatto il suo ingresso nel 2007 come “process analyst”. E si tratta della stessa banca (le coincidenze della vita!) dove papà Boschi è consigliere d’amministrazione e membro del comitato esecutivo. Prima infatti il nostro Emanuele aveva maturato significative esperienze come “assistant office” nella Confcooperative di Arezzo, la confederazione delle cooperative
di ispirazione cattolica, presieduta da papà Pierluigi Boschi che tra un incarico e l’altro riesce a districarsi in 14 diversi consigli di amministrazione, evidentemente munito del dono dell’ubiquità:
Presidente de La Treggiaia s.r.l. (società agricola)
Presidente della Valdarno Superiore (società cooperativa agricola)
Presidente del Frantoio sociale Sette Ponti (società cooperativa)
Presidente de L’orcio s.r.l.
Vice-Presidente Montecucco s.r.l. (società agricola)
Consigliere del Consorzio di tutela dei vini con denominazione d’origine Valdarno di Sopra
Consigliere della società Immobiliare Casabianca s.r.l.
Consigliere Frantoio di Ricasoli (società agricola cooperativa)
Consigliere della Ciuffenna (società agricola cooperativa)
Consigliere de L’Olivo (società cooperativa)
Consigliere di Zootecnica del Pratomagno (società cooperativa)
Amministratore di Progetto Toscana s.r.l.
Amministratore della Società Le Logge s.r.l.
Amministratore della Società Pestello s.r.l.