Archivio per Agenda Monti

Il Gingillino

Posted in A volte ritornano, Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 27 dicembre 2012 by Sendivogius

MASTER OF PUPPETS

Mi candido. Non mi candido. Mi candido.
C’entro o non C’entro. This is the question!
Mi si nota di più se faccio una lista unica o una coalizione di sigle?
Attiro di più l’attenzione se faccio un’intesa programmatica o un patto elettorale?

Con le ricadute benefiche di un fallout nucleare, non si vorrà mica disperdere la straordinaria esperienza del Governo Monti?!? Lungi dall’essere ‘tecnico’, il direttorio tecnocratico si dimostra per quello che è Frankensteinsempre stato: un governo politico, sfuggito al controllo del suo improvvido creatore dal laboratorio del Colle. A tal proposito, è curioso notare come i tagli della cosiddetta spending review e del fiscal compact (il libretto di guida del biodroide eterodiretto prevede solo istruzioni in tedesco e inglese) si siano concentrati quasi esclusivamente sullo smantellamento dell’Istruzione e della Sanità pubblica, con una precisa scelta di indirizzo ‘ideologico’ da parte di un esecutivo che ha fatto della propedeutica della punizione tramite il dolore una prassi di governo.
La cura va infatti proseguita, anche dopo la morte del paziente, fino al completo espianto degli organi ancora funzionanti (dunque vendibili) e la totale dissezione dei tessuti non ancora necrotizzati, per un saggio avanzato di chirurgia monetarista, previo accanimento terapeutico.
Lo vogliono i mercati finanziari, ovvero la banda di speculatori criminali che per un anno ha scommesso sul default continentale, dopo aver provocato la più grave recessione economica degli ultimi 80 anni.
Lo vogliono le vecchie cariatidi reazionarie del PPE (partito popolare europeo), che annovera tra le sue fila neo-nazisti come l’ungherese Viktor Orban (è vicepresidente!), tanto non gli par vero di aver trovato la matrice ‘sobria’ di Berlusconi, opportunamente depurata da bugs in P2-mode e dai virus Troia.
Lo vogliono gli “americani”; premesso che la maggioranza dei cittadini statunitensi non sappia nemmeno chi sia Monti, gli “americani” votano in USA e non in Italia!
El Dia de la BestiaLo vuole ovviamente il Vaticano: uno stato estero organizzato come teocrazia assoluta dove non esistono elezioni, ma non si perde occasione per metter bocca sulle tornate elettorali altrui.
Mario Monti, per il quale la democrazia deve essere qualcosa di totalmente estraneo, tanto gli risulta incomprensibile, ha tralasciato l’aspetto più importante di una sua eventuale nomina come prossimo Presidente del Consiglio: deve essere eletto ed i voti li deve ottenere dagli italiani.
Attualmente le opzioni sono due. Mario Monti, il Mosè del risanamento italiano, in concomitanza con il Natale ha annunciato urbi et orbe la sua fatidica ‘Agenda’ (25 paginette scopiazzate con la complicità del prof. Ichino), manco fossero le Tavole della Legge!

Ho pestato un Ichino!

Il prof. Monti è un altro che sembra sbarcato da Marte: ci presenta il suo programmino elettorale alla vigilia di Natale, con la lista delle buone intenzioni, dimenticandosi di essere stato il premier fino a nemmeno 24h prima! Evidentemente, si crede indispensabile. Tutti lo vogliono e nessuno ce lo manda…

1) Lui non si candida direttamente, ma lascia i compitini da fare a casa per i partiti che volessero dimostrare la loro devozione al maestro e vincere il riconoscimento di bravi scolaretti, degni di far parte della sua monarchia personale al governo dell’Italia. Ovviamente, il professore pretende di stilare in anticipo le liste elettorali e scegliere le candidature blindate per i suoi fedelissimi, decidendo alleanze e riscrivendo i programmi. Guarda con preferenza ai dumbies neo-democristiani del PD, non foss’altro perché vengono dati vincenti dai sondaggi, riservandosi il ruolo decisionale e delegando alla base del partito-bestemmia l’onere di votarlo. Si era già visto qualcosa del genere, durante le offensive del generale Cadorna sul fronte dell’Isonzo.
2) In alternativa, il Professorino mette insieme una sua federazione di liste collegate e unite sotto il proprio nome e la sua agenda, pescando a man bassa in quella che Mario Monti evidentemente scambia per “società civile”: banchieri, banchieri, e ancora banchieri, finanzieri e gestori di fondi speculativi, i soliti imprenditori coi capelli tinti, i nipotini nostrani dei Chicago Boys, gli alfieri dell’ultraliberismo monetarista e qualche “austriaco”, mezza Università Bocconi e la Curia pontificia al gran completo, con la partecipazione straordinaria di Comunione e Lottizzazione. A questi va aggiunto un nutrito pattuglione di papiminkia in fuga dai bordelli del Pornonano, insieme ai transughi democristiani delle più diverse parrocchie.
Mai s’era visto un simile crogiolo di lobby finanziarie e gruppi di pressione, elite timocratiche e poteri oligarchici, confluire in un unico contenitore: il Partito dei Padroni.
Questa è gente che non si candida per ‘governare’ ma per ‘comandare’: si reputano modernizzatori venuti a rieducare la nazione, con la benedizione della Croce (da caricare sulle spalle altrui).
Mezza checca Il tutto dovrà avvenire, sotto la supervisione dell’immarcescibile Pierferdinando Casini: tenero virgulto in parlamento dal 1983, venuto a moralizzare la politica con la sua carica riformatrice di moderato serio e responsabile, per un progetto dalla dirompente attualità: la ricostituzione della Democrazia Cristiana.
Parliamo dello stesso Casini: difensore del Papa-Re e buono per tutte le stagioni; lindo come un rotolo di carta igienica usata, è fondamentale come un due di coppe con briscola a bastoni e utile quanto una bustina di sale nel deserto del Nevada.
E tutti insieme sembrano usciti da una satira di Giuseppe Giusti:

«I nostri Padroni hanno per uso
Di sceglier sempre tra i servi umilissimi
Quanto di porco, d’infimo e d’ottuso
Pullula negli Stati felicissimi:
E poi tremano in corpo e fanno muso
Quando, giunti alle strette, i Serenissimi
Sentono al brontolar della bufera
Che la ciurma è d’impaccio alla galera.
Ciurma sdrajata in vil prosopopea,
Che il suo beato non far nulla ostenta
Gabba il salario e vanta la livrea,
Sempre sfamata e sempre malcontenta.
Dicasterica peste arciplebea,
Che ci rode, ci guasta, ci tormenta
E ci dà della polvere negli occhi,
Grazie a’ governi degli scarabocchi.
[…]
Un gran proverbio,
Caro al Potere,
Dice che l’essere
Sta nell’avere.
Credi l’oracolo
Non mai smentito;
Se pur desideri
Morir vestito.
Vent’anni dopo, un Frate Professore,
Gran Sciupateste d’Università,
Da vero Cicerone Inquisitore,
Encomiava la docilità
E la prudenza di un certo dottore
Fatto di pianta in quel vivajo là,
Dottore in legge, ma di baldacchino,
Che si chiamava appunto Gingillino.
In gravità dell’aurea concione
Messer Fabbricalasino si roga
Capo Arruffacervelli; e un zibaldone
Di Cancellieri e di Bidelli in toga
Gli fa ghirlanda intorno al seggiolone,
E di quell’Ateneo la sinagoga,
Che in lucco nero, a rigor di vocabolo,
Parea di piattoloni un conciliabolo.
[…]
Gingillino andato in gloria
Se n’uscìa gonfio di boria
Dal chiarissimo concilio
Colla zucca in visibilio.
Sulla porta un capannello
D’onestissimi svagati,
Un po’ lesti di cervello
E perciò scomunicati,
Con un piglio scolaresco
Salutandolo in bernesco,
Gli si mosser dietro dietro
Canticchiando in questo metro:
Tibi quoque, tibi quoque
È concessa facoltà
Di potere in jure utroque
Gingillar l’umanità.
[…]
Nel mare magno della Capitale,
Ove si cala e s’agita e ribolle
Ogni fiumana e del bene e del male;
Ove flaccidi vizî e virtù frolle
Perdono il colpo nel cor semivivo
Di gente doppia come le cipolle;
Ove in pochi magnanimi sta vivo,
A vitupero d’una razza sfatta,
Il buon volere e il genio primitivo;
E dietro a questi l’infinita tratta
Del bastardume, che di sé fa conio,
E sempre più si mescola e s’imbratta;
[…]
Vivo sepolcro a un popolo di morti,
Invano, invano dalle sante mura
Spiri virtù negli animi scontorti.
Quando per dubbio d’un’infreddatura
L’etica folla a notte si rintana,
Le vie nettando della sua lordura;
Quando il patrizio, a stimolar la vana
Cascaggine dell’ozio e della noja,
Si tuffa nella schiuma oltramontana;
E ne’ teatri gioventù squarquoja
E vecchiume rifritto, ostenta a prova
False carni, oro falso e falsa gioja
[…]
Io credo nella Zecca onnipotente
E nel figliuolo suo detto Zecchino,
Nella Cambiale, nel Conto corrente,
Credo nel Motuproprio e nel Rescritto,
E nella Dinastia che mi tien ritto.
Credo nel Dazio e nell’Imposizione,
Credo nella Gabella e nel Catasto;
Nella docilità del mio groppone,
Nella greppia e nel basto:
E con tanto di core attacco il voto
Sempre al santo del giorno che riscuoto.
Spero così d’andarmene là là,
O su su fino all’ultimo scalino,
Di strappare un cencin di nobiltà,
Di ficcarmi al Casino,
E di morire in Depositeria
Colla croce all’occhiello, e così sia

  Giuseppe Giusti
 “Gingillino (1845)

Speriamo che il nuovo Gingillino non superi il tagliando della revisione e venga rottamato quanto prima, coi suoi degni compari e pupazzi.

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(45) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 30 novembre 2012 by Sendivogius

Classifica NOVEMBRE 2012

 Dopo Monti c’è solo Monti… Ce lo chiede l’Europa… Fare i compiti a casa… Finire come la Greeeeciaahh… Pensiamo ai ggggiovani… La Crescita c’è ma non si vede… La Crisi è finita… La Ripresa comincerà a metà del 2013… Continuare l’Agenda Monti… Cresci Italia… Salva Italia… Sviluppa Italia… FOTTI ITALIA!
C’è da chiedersi chi mai sia lo spacciatore di fiducia di questi austeri fattoni in overdose techno-mode, dopo i savage party dei bunga-bunga house.
Dopo il Cazzaro scollacciato in versione nana, abbiamo la variante ‘sobria’… La differenza è che il primo raccontava le barzellette zozze ai vertici internazionali; invece il secondo sembra perennemente sotto carica, mentre articola suoni meccanici utilizzando la batteria di riserva.
Sono i tempi dell’austerità per decreto, con la partecipazione straordinaria del Monitore dall’alto del Colle. Tutto ciò che ai tempi del Pornonano era tabù e ad ogni spiffero faceva gridare le anime candide dell’opposizione responsabile all’emergenza democratica (al Lupo! Al Lupo!) è diventata prassi ordinaria di governo, senza che si levi più il minimo sussurro. Il risultato è eccezionale. Il Governo Monti è riuscito ad ottenere in pochi mesi, ciò che al povero Silvione non era riuscito di fare in 20 anni di indefessa attività politica: l’abolizione dell’art.18 con la libertà di licenziamento senza giusta causa; la cancellazione dei contratti collettivi di lavoro; il totale isolamento della CGIL; la distruzione della Scuola pubblica; il manganellamento indiscriminato di ogni oppositore, con la proposta di leggi speciali che limitino la libertà di partecipazione; la stesura di una legge liberticida contro la libera informazione; la deroga ai limiti della costituzionalità delle normative dello Stato; l’accentramento quasi esclusivo delle funzioni legislative, da parte dell’esecutivo; l’abuso istituzionalizzato della decretazione d’urgenza; lo svuotamento delle prerogative parlamentari, attraverso il ricorso spropositato al voto di fiducia; l’eliminazione di ogni politica sociale, in nome del liberismo più estremo… E, per concludere in bellezza, lo smantellamento progressivo del Servizio Sanitario nazionale.
Forse qualcuno dovrebbe spiegare alla dirigenza del povero Partito Democratico in drammatica crisi di identità, che attualmente sta appoggiando (insieme ai vari Cicchitto e i Gasparri) un governo di destra, di ultra-liberisti neo-monetaristi, composto quasi esclusivamente da ex consulenti ed ex sottosegretari dell’esecrato Governo Berlusconi, dal quale in massima parte il prof. Monti ha ereditato la famosa “agenda”…
Il contorno, se possibile, è anche peggio… Da segnalare: la discesa in campo di un’altra mezza dozzina di miliardari, come se uno non avesse già fatto danni a sufficienza.
E poi c’è il Celeste che fotografa gli UFO, durante la sua trasferta francese; siamo agli incontri ravvicinati del III tipo: Formigoni giganti dallo spazio profondo invadono Parigi
Per non parlare del finto rapimento del ragionier Spinelli, addetto al pagamento delle marchette pro domine
In compenso ci sono le “primarie”! Dalle Non-Primarie del PdL, alle Ultimarie del PD, con il bambino Matteo che pretende di farsi eleggere coi voti dei berlusconiani in incognito.
Ovviamente Beppe Grillo, col suo marchio di proprietà (M5S), rilasciato su concessione in franchising, non ha di questi problemi: decide tutto lui (al massimo evoca lo spirito del Casaleggio), mentre gli adepti della setta preparano i casting per la campagna promozionale interna.
È interessante constatare come, dopo mesi di flatulenze rivoluzzzionarie, ad eccezione dei latrati rabbiosi del tribuno ligure e della sua cucciolata ringhiosa di piccolo borghesi dalle pulsioni criptofasciste, che si abbevera confusamente al sito vendite del Profeta, il sedicente M5S sia totalmente ASSENTE ovunque vi sia una protesta sociale vera: dalla Scuola alla Sanità, dall’ILVA alla FIAT, dall’ALCOA al SULCIS, dai licenziati dell’Almaviva alle operaie cassaintegrate della OMSA… In compenso, Giancarlo Cancellieri, l’apostolo della rivoluzione in Sicilia, ha scoperto l’incredibile scandalo del listino prezzi al bar del Palazzo dei Normanni! Chissà cosa accadrà quando apprenderà dell’esistenza di quella strana ‘cosa’ chiamata mafia..!
Per le prossime elezioni politiche, insieme ai cialtroni che non mancano mai, tra le offerte più gettonate, ad eccezione del  ritorno del Fronte dell’Uomo Qualunque, e della sopravvivenza dei nazi-padani della Lega, smarrita ogni opposizione e velleità di cambiamento, abbiamo un unico programma di governo, scritto tra Berlino e Bruxelles (il Programma B.B), e il ritorno della Democrazia Cristiana in forma tripartita: democristiani di osservanza andreottiana (PdL); democristiani di osservanza forlaniana (UdC); democristiani di osservanza morotea (PD).

“Only the Paracul Survive”

 di Alessandra Daniele
 (19/11/12)

 Dopo alluvioni e uragani, è apparso un nuovo inquietante fenomeno climatico: piovono lacrimogeni.
La catastrofe incombe, come sopravvivere? Possiamo imparare dalla specie che in tutta la nostra Storia se n’è dimostrata più capace, ben oltre i limiti dell’umano: i democristiani. Originari del Cristocene, ma de-evoluti nella forma attuale durante il Giuliassico (Andreottiano) sono stati erroneamente considerati a rischio estinzione dopo la glaciazione di Tangentopoli, ma sono riusciti, anche assimilando altre specie, a tornare al vertice della catena alimentare della politica italiana. Oggi, vent’anni dopo la morte presunta della DC di Forlani, di fatto un democristiano è Presidente del Consiglio, forse a vita; il vice di Forlani ha il voto decisivo sulle riforme; e la leadership della ricostituita DC, partito di maggioranza relativa, è contesa fra il democristiano d’allevamento Renzi, e Papa Bersani XXIII.
Quali sono le regole per riuscire a sopravvivere a tutto, e a risalire di corsa in cima alla dispensa, come solo i democristiani sanno fare? Vediamone alcune:
– Accumulare risorse
Procurarsele non basta: mentre altri le sperperano in ostriche, puttane, e videopoker, un vero democristiano sa come risparmiarle e farle fruttare. Anche quando si concede una vacanza esotica, fa in modo che gli sia pagata da altri.
– Saper adoperare qualsiasi cosa come arma
Per la maggior parte di noi non è facile usare un’arma contro un nostro simile. Per la maggior parte dei democristiani è facilissimo anche usare noi come armi contro i nostri simili. Tutte le volte che spingono una categoria contro l’altra ugualmente sfruttata, discriminata, tartassata da stangate che mai toccano le loro risorse.
– Adattarsi e mimetizzarsi
L’esplosione della vecchia DC ha emanato una micidiale ondata di democristiani che sono schizzati a ficcarsi ovunque come i frammenti d’una bomba, comportandosi all’inizio come quelle schegge di plastica concepite apposta per non essere individuate ai raggi X. A seconda del gruppo in cui s’erano infilati, si sono finti riformisti, liberisti, federalisti da sempre. Così, non sono stati rimossi in tempo.
– Insediarsi e assimilare
Appena acquistato il minimo di potere necessario, i democristiani hanno ricominciato a comportarsi come le cellule della Cosa – The Thing – assimilando, e trasformando ogni partito nel quale si trovavano in una copia della DC. Corrotta, clericale, classista, in balia delle lotte fra correnti: tutta la politica parlamentare italiana è oggi un’unica Democrazia Cristiana, alla collettiva ricerca d’una legge elettorale che le consenta di rimanere tutta al governo per sempre, tenendone lontano il M5S.
Finché non l’avranno assimilato.

Nota: «La notizia più grave del giorno è il ritiro di Mussolini dal potere. L’accolgo con molta calma. Il gesto del Duce lo credo atto di saggezza, che gli fa onore. No, io non getterò pietre contro di lui. Anche per lui sic transit gloria mundi. Ma il gran bene che lui ha fatto all’Italia resta» – Papa Giovanni XXIII (allora arcivescovo Roncalli) citato da Pierluigi Bersani come suo maestro Jedi di riferimento.

Hit Parade del mese:

01. POTEVA ANDARE PEGGIO…

[20 Nov.] «L’OCSE recentemente ha stimato che le riforme messe in campo contribuiranno a una crescita di 4 punti percentuali sul Pil nei prossimi 10 anni»
  (Mario Monti, l’austero cazzaro)

02. PIÙ PIL(U) PER TUTTI

[11 Nov.] «L’andamento del PIL in Italia sarà del meno 2,4% o meno 2,3% quest’anno e meno dello 0.2% [0,5% – 0,8% n.d.r.] o addirittura in pareggio nel 2013.
Il segno meno permane in tutti e due gli anni considerati, ma tra l’uno e l’altro si registra un miglioramento di te punti che significa un aumento di circa il 50% di PIL non sono la luce?
A me sembrano considerazioni elementari»
 (Eugenio Scalfari, elementare Watson!)

03. LA BUONA POLITICA

[28 Nov.] «Voglio spiegare ai ragazzi la buona politica, come ci si muove, come trattare»
  (Domenico Scilipoti, il Mentore)

04. EMERGENZA SOCIALE

[15 Nov.] «Ma cosa dovrebbe fare un parlamentare che a 40 anni, dopo due legislature, non può più candidarsi? L’esodato di Stato? Ci vorrebbe un’indennità di reinserimento, mentre cerca lavoro»
 (Giuliano Amato, il Compassionevole)

05. BONJOUR FINESSE!

[02 Nov.] «Polizia e carabinieri votano tutti per noi: mi dicono che hanno due coglioni gonfi così di portare i politici a fare la spesa, accompagnarli ai concerti o a scopare le loro fighette»
  (Beppe Grillo, il Fogna)

06. BUNGA-BUNGA!!!

[13 Nov.] «Ma quale crisi!? Sono passata davanti ad un famoso bar di Roma alle 10 del mattino, ed era pieno di gente che si faceva cornetto e cappuccino! Se ci fosse davvero tutta ‘sta povertà!»
 (Michaela Biancofiore, la MarieAntoiniette del cappuccino)

07. Primarie PDL (I)

[18 Nov.] «Le primarie del Pdl saranno un evento storico non perché saranno le prime nella storia del nostro movimento, ma perché dovranno scegliere il successore di Berlusconi.»
 (Silvio Berlusconi, Belli Capelli)

07.bis Primarie PDL (II)

[23 Nov.] «Se alla primarie del PdL ci sono indagati non mi candido»
 (Angelino Alfano, l’Immacolato)

07.ter Primarie PDL (III)

[08 Nov.] «Andrò alle convention delle primarie Pdl per spiegare agli italiani cosa votare. Gli italiani devono imparare a votare»
 (Silvio Berlusconi, il Pedagogico)

08. ANCHE I POVERI RIDONO

[10 Nov.] «Farei una patrimoniale per chi ha più di 10 milioni di euro patrimonio. Non perché ‘anche i ricchi piangono’, ma perché anche i ricchi devono fare vedere che intendono farsi parte attiva del risanamento e avere la legittimazione morale. La patrimoniale la vogliono i ricchi»
 (Giampiero Samorì, l’Aspirante)

08.bis FRESH & SHIT

[27 Nov.] «Forza Italia evoca freschezza e ricambio. Ci sarà tutta la Berlusconi generation»
  (Michaela Biancofiore, la Papigirl)

09. COPYRIGHT

[07 Nov.] «Non voglio dire che i democratici americani hanno copiato le parole del mio movimento, “Avanti Insieme”, ma sono proprio le formule usate da Obama … “avanti” e “insieme” … e questo è indicativo»
 (Giulio Tremonti, Maitre a Penser)

10. LE IDEE CHIARE

[01 Nov.] «Lei sta facendo un danno a Berlusconi con quello che dice, non gli sta facendo un favore! Ma per chi lavora lei? È pagato dal PD o da Berlusconi?»
 (Maria Stella Gelmini, la Maestrina)

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