Archivio per acceleratore

Ancora sull’HLC…

Posted in Masters of Universe with tags , , , , , , , , on 11 settembre 2008 by Sendivogius

 

 LHC È UNA

 BOSONATA 

 PAZZESCA!

 

 Molti dubbi e alcuni quesiti

 

Festeggiamenti e grandi entusiasmi per il collaudo del nuovo acceleratore di particelle: al lancio di un primo fascio di protoni in senso orario, ha fatto seguito una seconda ondata di particelle scagliate in direzione antioraria. Il CERN ginevrino ha ufficialmente inaugurato la nuova compagnia dell’anello alla ricerca del misterioso bosone di Higgs. Acclamati protagonisti: i protoni (“un anello per ghermirli e nel buio scatenarli”). Per i fautori dell’apocalisse però bisognerà attendere ancora qualche mese, poiché la contestata collisione tra particelle è prevista in test successivi. Insomma, le particelle girano (in genere anche le palle, ma solitamente non hanno bisogno di acceleratori). Un’incredibile scoperta! Si tratta davvero del più grande esperimento del nuovo millennio; la rivelazione del secolo! Innanzi a così inaspettati e vasti orizzonti, fanno davvero sorridere quelle ridicole trovate da inzio ‘900 degli eccentrici fratelli Wright, per non parlare di insignificanti intrugli come la penicillina, o dell’inutile passeggiata lunare di Armstrong. No signori, il nuovo corso della scienza appartiene al bosone ed ai suoi sacerdoti. In fondo, si tratta di una forma di culto laico, con la sua teologia postulativa ed i suoi altarini. D’altronde, anche le domande della Fisica sono le stesse di sempre: “chi siamo… da dove veniamo…etc.” Tuttavia, così come le religioni con i loro fanatismi fondamentalisti sono l’oppio dei popoli, l’integralismo scientista soffre di una variante dello stesso morbo.

I fisici sono ricercatori puri, o meglio, speculatori di teorie; poco o per nulla interessati alle conseguenze dei loro esperimenti ed alle applicazioni pratiche delle loro ricerche. Le comunità scientifiche assomigliano spesso ad organismi autoreferenziali, affetti da una sorta di autismo endogeno. Ossessione della ricerca, attraverso la rimozione delle responsabilità (non sono io il responsabile dell’uso delle mie scoperte), salvo pentimenti tardivi come nel caso di Oppenheimer.

Forse è il caso di raffreddare certi estatici entusiasmi con qualche domanda retorica e di facile risposta e che gli sperimentatori del CERN fingono di ignorare.

  1) Perché ben 25 diversi governi hanno finanziato con svariati milioni di dollari un esperimento per verificare un’ipotesi cosmologica, basata su congetture puramente teoriche?

È indubbio infatti che i bosoni siano all’ordine del giorno in molte agende politiche: sono stati l’incubo ricorrente delle notti insonni di Chirac; argomento di discussioni appassionate nel ranch della famiglia Bush; fonte di preoccupazione costante, per i governi Prodi e Berlusconi in Italia…

  2) Una domanda speculare al quesito n° 1: Qual è il ritorno economico, commerciale, sociale e (soprattutto) militare di tali finanziamenti?

Quando ai fisici si chiedono le finalità pratiche dei loro costosissimi esperimenti, la risposta per i profani è sempre la stessa: “se esiste il word wide web, e voi usate internet, è grazie a noi che lo abbiamo inventato negli anni ’80 per gestire i nostri database.” E infatti è stato per più di 10 anni segreto militare, finalizzato alle trasmissioni belliche (ma guarda un pò?!?) prima di essere destinato ad uso civile vista la sua permeabilità.

  3) Sempre a proposito di spese. Quanto costa l’avvio di ogni esperimento e in particolare l’accensione del LHC? A quanto ammontano i suoi mostruosi consumi energetici e soprattutto chi paga le salatissime bollette?

  4) Quali sono i rischi ambientali che comporta? E di conseguenza, che tipo di radiazioni emette?

Perchè se il nostro acceleratore è stato costruito a 100 m. di profondità un motivo ci sarà…

  5) Gli attuali esperimenti sono ad assoluto rischio zero?

Perché se qualcuno, scambiando le variabili di calcolo, sostiene che possono generare un buco nero in grado di risucchiare la terra, non credo sia sufficiente dire che tali possibilità sono “scarse”(!?!)

  6) È eticamente accettabile impegnare così tante risorse per la dimostrazione di un assioma di natura accademica?