
Mentre i fascisti fanno quello che gli riesce meglio da sempre: l’attacco squadrista alle istituzioni civili e rappresentative di una libera democrazia (intanto che il Capobanda lontano e vigliacco aspetta per vedere se la marcia golpista ha successo), meglio se con la protezione compiacente dell’apparato militare, dinanzi all’assalto delle squadracce bolsonariste contro l’insediamento del presidente Lula in Brasile, è sempre rivelatore assistere alle reazioni dei nostri “sovranisti” in orbace (quelli del dio-patria-famigghia).
Nelle condanne di rito che sempre si accompagnano dinanzi alle gesta dei “patrioti” di ogni latitudine, il Governo Meloni ed i suoi scagnozzi ripuliti riesce a NON pronunciare MAI, nemmeno per sbaglio il nome del presidente democraticamente eletto (Ignacio Lula da Silva); né l’ispiratore e mandante del tentativo di colpo di stato, ovvero il degno oriundo italico Jair Bolsonaro, grande amicone del Capitone padano; e solo a fatica la parola “Brasile”. Tanto che pare si tratti di un evento indefinito, su un pianeta lontano tra entità sconosciute. Niente nomi, niente mandanti, nessun riferimento all’oggetto eversivo ed alla sua intrinseca natura. Come da Tradizione.
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This entry was posted on 9 gennaio 2023 at 10:03 and is filed under A volte ritornano with tags Brasile, Fascisti, Golpe, Jair Bolsonaro, Liberthalia, Luiz Inácio Lula da Silva. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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