SCUSA PAPÀ!!

goldpig680

In una di quelle felicissime esternazioni che segnano tutta la caratura del personaggio oramai impallato nell’irreversibilità dei suoi contorcimenti, Pierluigi Bersani, lo “Spompo” separato in casa ma fedele alla “ditta”, proprio non si capacita sul perché mai qualcuno dovrebbe mettere in dubbio la permanenza al Madonna Boschigoverno di santa Maria Elena Boschi, la Madonnina di Laterina, o ancor peggio chiederne le dimissioni (da Ministro, non da Madonna!). Molto più grave è stato infatti l’orologio regalato al figlio di Lupi e l’IMU elusa sulla casa-palestra di Josefa Idem.
Invece, ravvisare un qualsivoglia “conflitto di interessi” nelle relazioni pericolose di sottogoverno che hanno intrecciato i destini della Famiglia Boschi a quelli (infausti) della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio è operazione quanto mai azzardata. Se poi sia Maria Elena Boschi‘opportuno’ o meno che Nostra Madonna dei Boschi continui ad essere ministro delle riforme, sarà il caso di precisare che le “opportunità” si prendono e non si lasciano. In fin dei conti, l’algida ministra, ogniqualvolta l’Esecutivo si riuniva in notturna per confezionare (in 20 minuti!) i suoi decreti ad bancam, si premuniva di uscire dalla stanza per rientrare subito dopo a provvedimento ottenuto. Proprio come un Berlusconi qualsiasi, con le sue leggi ad personam promulgate ovviamente a propria insaputa. Era questa una di quelle “questioni morali” con cui tanto ce la menò allora quella roba strana che si fa chiamare “centrosinistra”, salvo lasciare intonse le norme incriminate una volta conseguito il potere (che null’altro sembra interessargli).
Mutatis mutandis (e cambiate le mutande), nel daltonismo delle percezioni politiche, certi colori cambiano a seconda degli interessi di chi gestisce l’intero pacchetto.
DC - Forza Italia Che le “banche popolari” fossero una specie di bancomat pronto cash della vecchia Democrazia Cristiana, non è mai stato un mistero per nessuno. La Banca Etruria non faceva certo eccezione. Ricettacolo per notabili democristiani di stretta osservanza fanfanianatrait d’union tra massoneria bianca e banchieri di dio, l’istituto di credito aretino s’era già distinto negli Anni ‘80 per una serie di transazioni sospette e strani suicidi, oltre ad essere stata la banca di fiducia del Venerabile Maestro, Licio Gelli, che vi depositava le quote d’iscrizione degli affiliati alla sua Loggia P2, tramite il cosiddetto “Conto Primavera” (dal Maggio 1977 al Febbraio del 1981).
francobollo_fanfani_2008Che poi nei decenni successivi la Banca popolare dell’Etruria si sia esposta per milioni di euro, finanziando le iniziative più strampalate (non ultima l’esposizione per 200 milioni di euro della Privilege Yard S.p.A di Civitavecchia per la costruzione di yacht fantasma), sembra rientrare nella prassi ordinaria delle operazioni di finanza allegra con la quale la banca toscana andava cumulando perdite gigantesche in spensierata leggerezza, salvo poi scaricare i costi sugli ignari correntisti ai quali andava rifilando le proprie “obbligazioni subordinate”. Ovvero, detto in modo assai improprio, si tratta di una specie di cambiale con cui le banche cedono crediti in sofferenza e debiti non garantiti agli investitori, in cambio di un alto tasso di interesse connaturato al rischio di recupero del capitale, con l’aggravante che il sottoscrittore partecipa in solido alle perdite, che eventualmente concorre a ripianare, ed è l’ultimo dei creditori a venire rimborsato in caso di fallimento del debitore (se in cassa avanza ancora qualcosa). Sono prodotti finanziari assai complicati e ad altissimo rischio, che per questo venivano piazzati ad una pletora di ignari correntisti ai limiti dell’analfabetismo, facendo leva sul rapporto fiduciario instaurato col piccolo risparmiatore convertito in “investitore” (con modalità che assomigliano all’ennesima riproposizione dello “Schema di Ponzi”). Prima infatti c’erano da sbloccare i pagamenti e rimborsare i clienti “più sofferenti”, tra i quali vale la pena ricordare galantuomini noti alle cronache giudiziarie come Francesco Bellavista Caltagirone ed il Clan dei Landi già famosi per il crack di Eutelia.
Samuele Landi - Amministratore di EUTELIAA gestire gli “incagli” (ritardi nei pagamenti, protesti, piani di Emanuele Boschirientro..) per conto della banca è Emanuele Boschi (fratello per caso di Maria Elena) che è stato program & cost manager per conto della “Etruria” fino all’Agosto del 2015, dopo avervi fatto il suo ingresso nel 2007 come “process analyst”. E si tratta della stessa banca (le coincidenze della vita!) dove papà Boschi è consigliere d’amministrazione e membro del comitato esecutivo. Prima infatti il nostro Emanuele aveva maturato significative esperienze come “assistant office” nella Confcooperative di Arezzo, la confederazione delle cooperative Pierluigi Boschidi ispirazione cattolica, presieduta da papà Pierluigi Boschi che tra un incarico e l’altro riesce a districarsi in 14 diversi consigli di amministrazione, evidentemente munito del dono dell’ubiquità:

Presidente de La Treggiaia s.r.l. (società agricola)
Presidente della Valdarno Superiore (società cooperativa agricola)
Presidente del Frantoio sociale Sette Ponti (società cooperativa)
Presidente de L’orcio s.r.l.
Vice-Presidente Montecucco s.r.l. (società agricola)
Consigliere del Consorzio di tutela dei vini con denominazione d’origine Valdarno di Sopra
Consigliere della società Immobiliare Casabianca s.r.l.
Consigliere Frantoio di Ricasoli (società agricola cooperativa)
Consigliere della Ciuffenna (società agricola cooperativa)
Consigliere de L’Olivo (società cooperativa)
Consigliere di Zootecnica del Pratomagno (società cooperativa)
Amministratore di Progetto Toscana s.r.l.
Amministratore della Società Le Logge s.r.l.
Amministratore della Società Pestello s.r.l.

Organico alla politica e profondo conoscitore del mondo del lavoro, Pierluigi Boschi (che si presuppone nella vita abbia sempre fatto il “dirigente” dall’età di 15 anni) esordisce nella ColdirettiColdiretti (altro storico feudo democristiano), per poi divenire Consigliere del Consorzio Agrario di Arezzo dal 1978 al 1986, e Presidente della Confcooperative di Arezzo dal 2004 al 2010, muovendosi il meno possibile dalla natia Laterina (10/09/1948) dove tra l’alto ha sposato il vicesindaco (democristiano ça va sans dire!), prima di passare con armi e bagagli nei ranghi del partito bestemmia insieme a tutta la famiglia.
greppiaTanto per non farsi mancare nulla, il 03/04/2011 entra pure nel CdA di Banca Etruria e nel Maggio 2014 ne diventa il vicepresidente, mantenendo la carica fino alle dimissioni forzate in seguito al commissariamento della banca.
Tra maldestri tentativi di ricapitalizzazione, fusioni andate a male, nel 2012 l’istituto di credito iscrive a bilancio sofferenze bancarie per un miliardo e mezzo di euro. Nell’Aprile del 2013 il valore delle azioni crolla 0,93 centesimi l’una. Valevano quasi quattro euro appena un anno prima.
BANCA_ETRURIA_QUOTAZIONI_2011-14Una conduzione non proprio immacolata determina tra il 2012 ed il 2013 una serie di ispezioni da parte della Banca d’Italia che commina all’istituto aretino una multa da 2,5 milioni di euro per violazioni delle disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza.
Banca EtruriaNel 2013, la magistratura apre un’inchiesta per false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e di falso in prospetto, mentre i vertici della banca raccomandavano agli sportellisti (i volenterosi carnefici) di vendere titoli spazzatura a sprovveduti correntisti da raggirare. La posizione della CONSOB, che per inciso sarebbe l’organismo di vigilanza maggiormente delegato al controllo, a tutt’oggi non risulta pervenuta. Il resto è storia recente.
Con chi credete si sia scusata il ministro Maria Elena Boschi, incidentalmente figlia del vicepresidente e sorella del manager alla programmazione di così straordinaria gestione bancaria, mentre il resto della banda di governo si sbrodola addosso negli stanchi rituali celebrativi della Leopolda?!?

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7 Risposte a “SCUSA PAPÀ!!”

  1. Bellissimo. Questa cosa quà dovrebbe essere scritta sulle prime pagine dei principali giornali italiani….. e scusa papà

    • Grazie, ma sui giornali si può leggere anche di molto meglio di quanto non sia capace di scrivere io..;)

      • Si ma i giornali lo scrivono con l’inevitabile linea editoriale dell’editore ( non hanno scritto della cognata della madonna ministra) mentre io credo e dico io , qui ho la sensazione di leggere cose dall’inequivocabile schiettezza

        • Che ne dicano i miei (numerosi) contestatori, ho un ego piuttosto impermeabile ai complimenti.. ma certo simili riconoscimenti mi riempiono di orgoglio..:)

          P.S. A proposito di Eleonora Falsinelli in Boschi, è un altro flagrante esempio di “meritocrazia” ai tempi del renzismo: tutto in famiglia.

  2. FrancoG Says:

    La cosa non mi meraviglia più di tanto, essendo la “madonnina” un tipico esempio dell’arroganza insita in tutti i componenti la corte del giullare fiorentino. Del resto la coerenza non è una dote di questo esecutivo e della “madonnina” in particolare, che, sebbene sia investita da uno scandalo dai contorni fumosi e ancora tutti da definire, non ravvisa alcun motivo per liberarci della sua inutile quanto dannosa presenza. Peccato che non la pensasse allo stesso modo all’epoca del ministro Cancellieri…
    In tutta questa faccenda comunque, “il premio della critica” va assegnato ex aequo alla minoranza Pd e in particolare a Bersani, che chissà per quale misterioso motivo, sono sempre dalla parte opposta a quello che logica, coerenza e onestà intellettuale suggerirebbe.
    Infine concordo e faccio mio il commento di Car Con.
    Con stima.

    • So di essere ripetitivo, ma leggo sempre con estremo piacere i tuoi contributi che, va da sé, non posso fare a meno di condividere come in questo caso.
      Su Bersani calo un velo pietoso: Lui è fedele alla “ditta” (in liquidazione fallimentare) e non si è accorto di essere stato inserito da tempo tra gli esuberi della prossima “rottamazione”.
      Di madonna Boschi e tutta l’ambiziosa comitiva di balilla alla corte del Renzi, mi colpisce soprattutto l’alterigia e l’arroganza tipica di chi evidentemente si ritiene oramai intoccabile per raggiunta onnipotenza.
      Se il potere logora chi non ce l’ha, corrompe massimamente chi lo detiene.

  3. per capire le malefatte del dr boschi e famiglia sarebbe importante che la magistratura chiedesse i tabulati degli acquisti e delle vendite delle obbligazioni subordinate divise per giornate, vedrete che molti amici avranno venduto e incassato mentre ai poveracci saranno state trasferite quelle obbligazioni che sarebbero divenute invendibili proprio a quei disgraziati truffati da tutti coloro che avevano messo in atto ” questa porcheria”. Basterebbe un magistrato, con un po’ di buona volontà, che incrociasse acquisti e vendite con i relativi nominativi ( cosa semplicissima anche per uno sportellista bancario, non ci vuole nessun Fenomeno) per poter dar corso alle richieste di tutti coloro ai quali e’ stato tolto indebitamente una fetta della loro vita.

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