
Maledetti tedeschi! Con tempismo tutto teutonico, i perfidi crucchi della Merkel hanno tirato fuori le armi segrete, per bloccare la marcia trionfale di Bagonghi alla televendita elettorale.
A sorpresa, Papa Ratzinger si è dimesso!
L’improvviso ritiro del pontefice tedesco è stato sicuramente ispirato dalla volpina cancelliera di Berlino, in accordo con le forze dell’internazionale bolscevica, per distogliere l’attenzione dal Pornonano in overdose televisiva.
Il bidone ceronato, che già doveva affrontare la terribile minaccia comunista del Festival di Sanremo, in concorrenza canterina con le sue barzellette, rischia ora di ritrovarsi relegato ai titoli di coda nei palinsesti televisivi, riconquistati alle vicende vaticane e finalmente costretti ad occuparsi di qualcosa di più serio del cazzaro spennellato.
Si spera solo che adesso non pretenda di partecipare al conclave come aspirante papa, a titolo di compensazione..!

Infatti, questa necrotica parodia di Cetto La Qualunque è davvero convinto
che milioni di italiani non abbiano niente di meglio da fare, che ascoltare le flatulenze gassose della salma parlante. Impegnato in un estenuante lascia o raddoppia elettorale, altre due settimane, e prometterà di regalare villa e macchinone, con troione incluso, a chi lo vota! Questo almeno prima che arrivassero le pontificie dimissioni a scombussolare i palinsesti…
Ach! Questi tedeschi!

Da miscredenti, concedeteci invece qualche parola sul “gran rifiuto” di papa Benedetto XVI…
Se si escludono un paio di anti-papi, era dai tempi di Celestino V (1294) che un pontefice non rassegnava le dimissioni!
Al contrario di una vulgata diffusa, a noi papa Ratzinger è sempre stato umanamente simpatico. E, pur non condividendolo, ne abbiamo sempre apprezzato il rigore teologico, riconoscendo nel pontefice un indubbio spessore culturale. Di papa Benedetto XVI ci piaceva soprattutto il suo distacco dalle beghe mondane e l’ostilità con la quale ha sempre cercato (invano) di non lasciarsi coinvolgere dalle miserie di una Chiesa più interessata ai denari di Cesare che alla salvezza della sua anima, cercando (senza successo) di porre un freno alle ingerenze ed agli intrallazzi dei suoi porporati invischiati più che mai nelle vicende temporali della ‘politica’ italiana. Schiacciato com’era, tra l’intrigante intraprendenza di Bertone e Bagnasco.
Sicuramente, di papa Ratzinger… Papa-Razzi… Mazingher… ci mancheranno gli straordinari cappellini e la sua meravigliosa somiglianza con l’imperatore Palpatine (il cattivone di Star Wars).
Indubbiamente, ne ammiriamo il coraggio e rendiamo merito alla dignità di chi, profondamente disgustato dagli intrighi della Curia, è riuscito a mettere a nudo la propria indignazione, col suo sdegnoso silenzio, attraverso il
ritiro improvviso. E nel farlo sceglie proprio la campagna elettorale, che vede così inopinatamente impegnati troppi cardinali e troppi prelati. Ne rimbrotta le tifoserie. Li coglie di sorpresa. Altresì, ne scompagina alleanze e progetti. Ne sconvolge i giochi politici, in virtù della proclamazione di un conclave che non sarà né facile né sereno.
E lascia un esempio che non è da sottovalutare.
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This entry was posted on 11 febbraio 2013 at 18:28 and is filed under Kulturkampf with tags Angela Merkel, Benedetto XVI, Campagna elettorale, Celestino V, Chiesa, Elezioni 2013, Germania, Joseph Ratzinger, Liberthalia, Papa, Sanremo, Silvio Berlusconi, Tedeschi, Vaticano. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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