Incapace di chiudere la bocca per un solo istante, Danielona Santanchè non riesce proprio a tenere a freno la lingua, che sguiscia più veloce dei suoi pensieri (in realtà pochini).
Sarà l’abitudine… sarà una deformazione professionale… ma la favella della nera pasionaria è sempre in attività. Instancabile, è la narcisa dalla bocca d’oro; la stagionata professionista dell’intrattenimento politico a buon mercato.
Il vero fascista, ruspante e impunito, si riconosce dalla sua specialità preferita: l’offesa postuma alla memoria, come si conviene per tutti i vigliacchi matricolati. Diffidate delle imitazioni. Fedele al prototipo standardizzato, la Santanchè non fa eccezioni e conferma la regola. In evidente astinenza da prestazioni, non trova niente di meglio che prendersela con la defunta Nilde Iotti. E nell’intrapresa, della quale deve essere molto orgogliosa, fornisce un saggio formidabile (se ancora ce n’era bisogno) della sua incredibile stupidità, esibendosi in un raffazzonato elogio del meretricio di Stato, a sostegno della “donna consapevole di sedere sulla propria fortuna e che ne faccia compartecipe chi può concretizzarla” (cos’è?!? Un pussy-bond?), come ebbe a scrivere il raffinato Piero Ostellino in un suo indimenticabile editoriale ai tempi felici del bunga-bunga. D’altronde, la Danielona è la stessa che nell’ormai lontano Marzo del 2008 vantava le sue insospettabili virtù virginali, rivelando di “non averla mai data” e men che mai al Papi. Evidentemente, non gliela aveva mai chiesta.
È strano, a 13 anni dalla scomparsa, ritrovarsi a parlare di Nilde Iotti accostata alla miseria dei personaggi del tempo presente… C’è piuttosto da chiedersi chi mai tra un paio d’anni si rammenterà ancora della dimenticabilissima Santanchè e a cosa mai potrà venire associato il suo ricordo….
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This entry was posted on 14 aprile 2012 at 01:34 and is filed under Stupor Mundi with tags Daniela Santanché, Donne, Liberthalia, Nilde Iotti, Piero Ostellino. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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