«Credere di essere “uno” che fa parte a sé, staccato dall’incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un’illusione, peraltro ingenua, di un’unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot ed il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone. Il dottor Cardoso fece una piccola pausa e poi continuò: quella che viene chiamata norma, o il nostro essere, o la normalità, è solo un risultato, non una premessa, e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte e più potente, codesto io sposta l’io egemone e ne prende il posto, passando a dirigere la coorte delle anime, meglio la confederazione, e la preminenza si mantiene fino a quando non viene spodestato a sua volta da un altro io egemone, per un attacco diretto o per una paziente erosione. Forse, concluse il dottor Cardoso, dopo una paziente erosione c’è un io egemone che sta prendendo la testa della confederazione delle sue anime, dottor Pereira, e lei non può farci nulla, può solo eventualmente assecondarlo.»
Antonio Tabucchi (Pisa, 24/09/1943 – Lisbona, 25/03/2012)
“Sostiene Pereira”
Feltrinelli (1994)
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This entry was posted on 25 marzo 2012 at 21:07 and is filed under Kulturkampf with tags "Sostiene Pereira", Anima, Antonio Tabucchi, Cultura, Letteratura, Liberthalia, Libri, Persone, Portogallo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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26 marzo 2012 a 00:08
C’è da augurarsi che pochi infelici abbiano una confederazione di anime discordanti perché, in tal caso, il soggetto è logorato da una lotta interna senza quartiere tra le discordanze e nel loro rapporto con l’io egemone.La vita è già insostenibile senza queste elucubrate eventualità laceranti.
26 marzo 2012 a 00:23
La “confederazione delle anime”, riadattata dal genio di Tabucchi, è in realtà una metafora sulla progressiva presa di coscienza attraverso il conflitto interiore di stati d’animo differenti verso l’accettazione del cambiamento e, nella fattispecie in oggetto, di un ritrovato impegno sociale.
27 marzo 2012 a 08:49
….è un modo per crescere: la possibile genesi dei nuovi giganti.
26 marzo 2012 a 21:19
ultimamente mi riconosco molto in concetti quali “conflitto interiore” o magari “vari io differenti che alla lunga logorano”.
E mi intristisco sempre di più per tutte queste perdite.
26 marzo 2012 a 22:12
Molto interessante