
E se i pricipali leaders del pianeta fossero in realtà dei super-eroi, pronti a sfidarsi senza esclusione di colpi al tavolo del Mahjong?
La balzana idea è frutto della fantasia ‘perversa’ (sono giapponesi!) del mangaka Owada Hideki
che, con una trovata a dir poco originale, reinterpreta ruoli e personaggi della politica nipponica e internazionale con esiti grotteschi in una sorta di crossover fantapolitico, per una storia con buoni spunti ma alla lunga ripetitiva, dall’impronta demenzial-nazionalistica con l’ex premier giapponese, Junichiro Koizumi, elevato a protagonista assoluto di una saga a dir poco demenziale.
Stiamo parlando di “The Legend of Koizumi”.
In ‘Occidente’, il cotonato figurino è ricordato soprattutto per il suo assurdo taglio di capelli: l’unico premier con la permanente. Meglio non parlare invece di certi nostrani pornonani dalla pelata catramata!
Koizumi, che pur con tutta la fantasia proprio non ha un aspetto tra i più marziali, per le improbabili alchimie del disegno, viene ritratto così..! Con l’espressione volitiva e cazzuta dei culturisti anabolizzati, che popolano le lande desertificate di “Hokuto no Ken”: la saga cult di Ken il Guerriero.

In Giappone, “La Leggenda di Koizumi” è conosciuta col titolo di Mudazumo Naki Kaikaku, che può essere tradotto grossomodo come “Riforma senza tiri sprecati”, in allusione al lancio dei dadi nel gioco del mahjong.
Soprattutto, è una parodia per allitterazione del nome dato al progetto di riforma ultra-liberista (e fallimentare), portato avanti durante il Governo Koizumi (2001-2006). Parliamo del Seiiki Naki Kaikaku, un pacchetto di privatizzazioni estreme, che tante speranze aveva suscitato nei giovani liberali della destra nipponica.
È difficile comprendere la carica di entusiasmo e di aspettative che un personaggio come Junichiro Koizumi è stato capace di suscitare, soprattutto presso la gioventù giapponese, tanto da venirgli dedicati interi manga: i celebri e diffusissimi albetti del fumetto nipponico.
Infatti, Koizumi aveva già fatto la sua comparsa in AKUMETSU (di cui avevamo accennato QUI), nei panni di un premier idealista quanto imbelle, schiacciato dalle correnti di partito…

Intendiamoci! Paragonato al manga di Owada, “Akumetsu” in confronto è un trattato di satira politica, dalla raffinata critica sociale… ed è tutto dire!
Maliziosamente, ci sarebbe da pensare che si tratti di atti di piaggeria nei confronti di Taro Aso: esponente ultraconservatore del Partito Liberaldemocratico, già ministro degli esteri nel Governo Fukuda (2007-2008), e premier lui stesso (2008-2009) in uno dei governi più catastrofici della storia giapponese recente, ma con una grandissima passione per i manga…
Pare che, tra le sue letture preferite, ci siano le gesta della bionda Sailor Moon e delle sue amichette in costume: le paladine vestite alla marinaretta. Ignoriamo se prediliga la versione hentai.
A proposito di Taro Aso, resta comunque insuperabile il suo invito rivolto ai giovani giapponesi per incrementare la produzione di manga e di anime, al fine di combattere la disoccupazione e rilanciare l’economia giapponese superando la crisi.
Inutile dire che The Legend of Koizumi (o Mudazumo Naki Kaikaku, che dir si voglia) è stato un seccesso. Se si accetta il presupposto fondamentale che la supremazia mondiale si conquista su un tavolo da gioco, con astuzie per nulla sportive, mosse segrete ed abilità speciali che hanno
conseguenze fisiche sui personaggi (tutta roba già vista da Yu-gi-oh! a Yū Yū Hakusho), allora potete accettare pure che, invece delle solite creature demoniache, a sfidare i super-presidenti ci siano niente meno che i nazisti del Quarto Reich, trasmigati in massa sulla Luna alla fine della II° Guerra Mondiale a bordo dei leggendari Haunebu.

Trasformato il satellite in una colonia nazista, i nuovi nazi-seleniti lanciano la loro sfida alla Terra, organizzando uno speciale torneo di mahjong in cui si sfideranno i ‘campioni’ dei due schieramenti.
Sotto il segno della svastica, si alternano personaggi storicamente vissuti e nomi meno noti della macchina da guerra nazista, insieme al solito corollario di shōjo ninfette, in uniforme da SS.

Tuttavia, in questa distopia del nazi-moe è assolutamente inutile cercare le incongruenze e le discronie, altrimenti sarebbe assai difficile spiegare come possano comparire, tra i tanti, personaggi del calibro di Otto Skorzeny (l’uomo che fece il blitz sul Gran Sasso per liberare il duce); generali come Erwin Rommel ed Hans Speidel (che peraltro avevano simpatie anti-naziste e appoggiarono il complotto per uccidere Hitler nel ’44); Hans Ulrich-Rudel, l’asso della Luftwaffe; insieme a personaggi spregevoli come Hermann Göring, Heinrich Himmler, il dott. Josef Mengele e Reinhard Heydrich meglio conosciuto come il “boia di Praga”. Tutti in perfetta forma e addirittura ringiovaniti. Non mancano Rudolf Hess e lo stesso Adolf Hitler, insieme ad una impossibile discendenza di Joseph Goebbels.
L’élite dei nazi-seleniti ha una peculiarità: possono trasformarsi in Super-Aryan (!) schimmiottando in una parodia estrema i Super-Saiyan, già visti nella serie “Dragon Ball”.
L’aspetto più gustoso della storia è però la sfilata caricaturale dei cosiddetti ‘grandi’ del pianeta e comprimari minori. La squadra per l’Alleanza per la Terra ha un cast d’eccezione, quanto pessimamente assortito…
Naturalmente, c’è Junichiro Koizumi, titanico e indistruttibile oltre i limiti del grottesco.

Né poteva mancare, come riuscitissima spalla, il ministro Taro Aso: tiratore infallibile (è atleta olimpionico), rappresentato come una specie di Bugsy Siegel in stile yakuza.

C’è poi la famiglia Bush al gran completo: Papà Bush e suo figlio Junior, quest’ultimo rappresentato nella finzione come nella realtà nei panni di un idiota, che tenta disperatamente di emulare il padre, ma con ispirati tratti di eroismo (e questi esistono solo nella finzione!).
Papà Bush, al disegnatore della storia piace quasi quanto Koizumi, e si vede..!
Raffigurato come un gigante muscoloso in stile Hokuto, il vecchio Bush senior sembra quasi un ibrido tra ‘Raoul’ (il fratello incazzoso di Kenshiro) e ‘Vegeta’ (Dragon Ball).

È ovvio che, come in ogni storia che si rispetti, deve esserci una eroina femminile per il cui ruolo viene scelta una improbabile Yulia Timoshenko, la zarina ucraina con la treccia posta a mo’ di corona.

Affarista senza scrupoli, letale, spietata. Per la temibile Yulia ogni occasione costituisce una potenziale opportunità di profitto.

È una vera dark lady capitalista; immortalata su carta in tutte le espressioni possibili e nelle infinite varianti, che il disegno può offrire…

E sempre pronta a trasformarsi nella teppistella della scuola, qualora se ne presenti la possibilità…

C’è anche (né poteva essere diversamente) il glaciale Vladimir Putin, zar di tutte le Russie… Inquietante e sinistro, come si conviene ad un ex comandante del KGB. E con un aurea demoniaca che non guasta mai per un ex funzionario della polizia politica, travestito da “democratico” e notorio amico del nostro papi nazionale.
A fargli da comprimario c’è un povero Dmitrij Medvedev, eccessivamente imbolsito.
Il granitico Putin è al contrario troppo magro (più alto) e ringiovanito di almeno vent’anni nel suo aspetto robotico da man in black…
Tuttavia, la sorpresa assoluta, e sicuramente più gradita, è la partecipazione straordinaria di un incredibile papa Ratzinger…!!

Unico e insuperabile, con quella sua deliziosa espressione di perfidia dai tratti quasi luciferini… Proprio come si addice ad un (finto) cattivone doc, ma in realtà col cuore d’oro!
Semplicemente maestoso mentre fluttua nell’etere o avanza col cipiglio sicuro di un terminator in abiti pontificali.

Meravigliosa la sintesi, in un’unica tavola della sua elezione a pontefice, dopo il trionfo sugli altri cardinali al conclave.

Attraverso piccoli cammei, nella storia compare pure Nursultan Abishuly Nazarbayev: padrone assoluto, autocrate asiatico e khan del Kazakistan,
giustamente ridicolizzato come un insignificante satrapo di provincia. Ma c’è spazio anche per l’ex segretario statunitense alla difesa: Colin Powell.
E la vecchia Margaret Thatcher: l’arruginita “Lady di ferro” britannica.

Con simili e demenziali presupposti, la pubblicazione di The Legend of Koizumi in Giappone è stata… un successo..! Tant’è che ne è stata realizzata anche una mini serie OAV in tre episodi. E c’è da dire che non è nemmeno troppo male.
Ispirata ai primi albi della serie, l’animazione è interamente dedicata ai “vicini di casa” del Giappone…

C’è un ottimo Kim Jong-il (“General Kim”), il caro leader nordcoreano, ispirato vagamente ai malvagi Mister X di James Bond…

Nella serie animata, il Caro Leader (altro noto pervertito) compare insieme al figlio deficiente, designato alla successione: Kim Jong-… difficile dire se Jong-chul o il fratello minore Jong-un..! Si accettano scommesse.

E naturalmente non poteva mancare il poderoso vicino cinese, nell’accoppiata abbastanza riuscita di Hu Jin Tao e Wen Ja Bao…

Anche se il vero protagonista è un resuscitato Mao Zedong in versione Frankenstein.
Non manca un breve siparietto con i leaders europei del G-8 i quali, esattamente come avviene nella realtà, non contano nulla e scompaiono quasi subito dal corso della storia.

Una premonizione?
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This entry was posted on 4 ottobre 2011 at 18:56 and is filed under Masters of Universe with tags Akumetsu, Anime, Costume, Fumetti, George Bush, Giappone, Haunebu, Hokuto no Ken, Joseph Ratzinger, Junichiro Koizumi, Liberthalia, Mahjong, Manga, Mudazumo Naki Kaikaku, OAV, Owada Hideki, Papa, Pop-Art, Società, Taro Aso, The Legend of Koizumi, Vladimir Putin, Yulia Timoshenko. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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5 ottobre 2011 a 00:01
Come hanno potuto non citare il terrorismo islamico in tutto ciò?
5 ottobre 2011 a 01:53
Evidentemente, in Giappone si angosciano con altre paranoie.
5 ottobre 2011 a 11:38
Già, ma in un’opera simile è una grave mancanza.